VENTISETTE

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Vedo sprazzi di immagini sconnesse, che non riesco a capire da dove vengono. Prima mi vedo in piedi su un tavolino, poi subito dopo vedo la faccia di Lupin abbastanza infastidita. Mah.
Mi sento girare tutto e sembra che qualcuno mi stia portando sulle spalle da qualche parte. In questo momento non me ne importa niente.
Vedo le facce di tutti gli altri che mi sorridono, ma non riesco a capire se siano immagini separate o se siano tutte insieme.

Apro lentamente un'occhio e mi accorgo di aver recuperato la mia sanità mentale. Non so dove sono: so solo che probabilmente deve essere mattina dato che il sole mi sta praticamente accecando. Quando mi ricordo che cosa è successo apro anche l'altro occhio, e cerco di alzarmi lentamente. Una fitta lancinante mi attraversa la testa.
Ottimo, mi sono fritta il cervello. Mi guardo intorno: sono nella mia stanza, e la cosa mi tranquillizza molto.
Ho il letto tutto disfatto e sembra che mi sia passata sopra una macchina schiacciasassi. Perfetto.

Mi alzo goffamente dal trono orizzontale della pigrizia, e noto che oltre tutto sono anche in mutande e reggiseno. Grandioso. Spero almeno di non essere andata in giro nuda.

Cammino lentamente verso il bagno, e apro la porta come se niente fosse. Sto per entrare, quando noto che davanti al mio lavandino c'è un losco figuro, che non dovrebbe trovarsi in casa mia. Indossa solo le mutande e questo basta a farmi dubitare del reale accaduto di ieri sera. Focalizzo meglio il volto del l'intruso e per poco non mi viene un collasso cardiaco: Nathan, con solo le mutande addosso, si sta sciacquando il viso.

Caccio un grido terrorizzato e schifato allo stesso tempo, anche se il fisicaccio al vento in realtà non mi dispiace poi molto.

"Che cazzo ci fai tu in casa mia?!" continuo ad urlare.
Biancheria di lei + biancheria di lui = molto male.
"Aspetta, non è Co.."

"Ti sei approfittato di me quando ero incosciente?! Brutto.."

"Eleonore, non è come credi tu, adesso calma.."

"Fanculo tu e la calma io te lo taglio se provi a toccarmi!"

Sto per tirare qualcosa dietro a Nathan, quando sento dei passi frettolosi arrivare dietro di me.

Sulla soglia del bagno compare un Alan, biotto anche lui, con.. Un mestolo in mano?

"Che succede?! Dov'è il ladro?! Oh ciao Nathan!"

"Perché diavolo hai un mestolo in mano?"

"Era la cosa più contundente che ho trovato"

"In cucina in mezzo ai coltelli? Sul serio?"

"QUALCUNO MI SPIEGA PERCHÉ NOI TRE SIAMO NUDI E SIAMO TUTTI A CASA MIA SOPRATTUTTO?!" Urlo, confusa e arrabbiata.

Sento altri passi arrivare in fretta. Di fianco ad Alan si materializzano Ben, Wade e Mason. I primi due sono in biancheria, mentre grazie a dio il chitarrista indossa dei pantaloncini e una maglietta.

" Ma che.. "

" Era quello che cercavo di dirti" sostiene Nathan, incrociando le braccia.

"Qualcuno mi vuole spiegare?"

"Ieri sera alla festa Pasticca ha condito i cocktail di metà della gente. Tu, Alan, Wade e Ben siete tra le persone che li hanno bevuti. Non a caso vi abbiamo ritrovati sparsi qui e là, mezzi nudi a ballare su tavoli, fare bagni in piscina o roba simile. Vi abbiamo portato via dalla festa, ma poi hai cominciato a stare male, allora abbiamo fatto tappa a casa tua, solo che Alan è collassato, e visto che vivi da sola e che io e Nathan avevamo i vestiti sporchi di vomito abbiamo deciso di improvvisare un pigiama party" spiega Mason.

Rimango un attimo interdetta. Sono stata drogata e non mi hanno stuprato. Ottimo risultato. Credo che però oggi nessuno di noi andrà a scuola.
Sto per dire qualcosa di probabilmente molto molto aggressivo verso quella testa di cazzo di Pasticca, quando sento il campanello suonare.

"Ok sentite, rimandiamo i ringraziamenti a dopo, ora cerchiamo di vestirci, andare tutti a casa e riposarci. Torno subito"

Mi infilo la vestaglia per coprire la biancheria e vado alla porta per vedere chi è. Quando apro, per poco non ricevo il secondo collasso cardiaco della giornata.

Scott è sulla soglia, con due valige che mi guarda felice.

"Sorpresa!"

"Scooott, che diavolo ci fai qui? " dico, alzando la voce e facendo un sorriso tiratissimo.

"Ho pensato che visto che la missione è particolarmente difficile potevo venire a darti una mano. In modo da passare anche più tempo in famiglia! Ho capito che non eri andata a scuola quando ti ho chiamato stamattina e non hai risposto"

"Che bello"

Lo vedo entrare dalla porta con le valige, e so già che sarà la mia fine.

"Non mi sembri entusiasta"

Non faccio in tempo a rispondere che i 5 ragazzi scendono dalle scale, facendo un rumore tremendo.
Appena gli sguardi dei cinque e di Scott si incrociano, il viso di Scott diventa bianco pallido. Ecco, avrà un infarto.

"Ragazzi, vi presento mio zio, che è tornato prima da un viaggio di lavoro. Ci vediamo"

Dico velocemente, accompagnandoli/sbattendoli fuori dalla porta di casa.

"REEL PAYN, VIENI SUBITO QUI"

Ecco. Lo sapevo.

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