QUARANTADUE

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"E così sono dovuto andare a recuperarla a scuola dopo che aveva scatenato una guerra col cibo perché il suo fidanzatino l'aveva tradita con la compagna di banco"

Continuo a infilarmi in bocca cibo facendo finta di niente. In tutta la mia vita non ho mai dovuto affrontare una serata imbarazzante come questa.

Nathan e Scott hanno fatto incredibilmente amicizia e praticamente mi hanno ignorata per tutta la durata della cena. Peccato però che da dieci minuti a questa parte l'argomento preferito dei due sia passato da essere il football a essere i momenti più imbarazzanti della vita di Reel Payn. Voglio sotterrarmi.

"È proprio necessario?" chiedo, lanciando un'occhiataccia a Scott.
Bevo un sorso di Coca Cola perché ormai la mia gola sta diventando il deserto del Sahara.

"Oh quante storie, sono solo vecchi ricordi. E poi se state insieme dovra sapere anche queste cose prima o poi"

"Meglio poi che prima però" lo rimprovero.

Sento Nathan che se la sta ridendo sotto i baffi. Questa sceneggiata non poteva finire in maniera peggiore per me.
Andiamo avanti a mangiare e con noi continuano anche gli aneddoti su di me. Non ho mai odiato Scott così tanto in vita mia come in questo momento. Potrei seriamente pensare di ucciderlo nel sonno.
Finalmente arriviamo al caffè e con una scusa riesco a divincolarmi da questo scenario imbarazzante.

"Beh, abbiamo mangiato un sacco, direi che e il momento di una passeggiata per smaltire. Andiamo?" intimo a Nathan, con un sorriso che più che dolcezza esprime voglia di uccidere qualcuno.

"Ma è prest.."

Gli mollo un calcio da sotto il tavolo e lo sento soffocare un gemito di dolore. Cosi impari a mettermi in situazioni simili, razza di babbeo.

"Oooh..si..anche io sono molto stanco" dice Scott con teatralità, facendomi un occhiolino evidentissimo. Mi passo una mano sulla faccia in segno di resa. Questi due insieme sono ingestibili.

"Va beene... Andiamo!"

Sollevo Nathan di peso e lo trascino fuori in men che non si dica.

"Arrivederci signor Parker,è stato un piacere!" lo sento dire, mentre viene praticamente lanciato fuori di casa.

Mi richiudo la porta alle spalle,e tiro un sospiro. Finalmente è finita.
Nathan scoppia in una fragorosa risata.

"Dovresti vedere la tua faccia"

"Beh,prova tu a stare nella stessa stanza con tuo zio che sbandiera le tue imprese di quando ancora portavi il pannolino"

"Eri intraprendente già a quell'età"

"Prendi per il culo?"

Gli mollo un buffetto sul braccio.
Andiamo avanti a riderci sopra per cinque minuti buoni, finche tra noi non cala un silenzio imbarazzante.

"E ora che facciamo?"

Aggrotto le sopracciglia.

"Assolutamente niente. Tu vai per la tua strada e io per la mia. Tra un paio di giorni mi inventerò che ci siamo lasciati e tutto tornerà come nuovo"

"Davvero non ti piace l'idea di stare con me?"

"Non si tratta di questo,e lo sai. Sarebbe potuta finire in maniera diversa"

"Ti ho gia detto che mi dispiace"

"E io come dovrei fare a fidarmi di te?"

"Ti dimostrerò che puoi farlo"

"Non è andata molto bene fino ad ora"

"So di aver sbagliato, e sto provando a rimediare, ma anche tu cerca di capire, è successo tutto prima che ci conoscessimo"

"Ah quindi all'improvviso sono io che devo cercare di capire?"

"Beh mi farebbe parecchio comodo... a volte sei di coccio"

"Ah scusa, tu vai a sbandierare i fatti miei in giro e sarei io quella di coccio?"

"Non ci parlavamo neanche! Non potevo immaginare che saremmo finiti cosi! Mi dispiace!"

"Beh potevi arrivarci dato che la tua ex è una psicopatica manipolatrice!"

"Ti ho detto che ho già parlato con Hayley, non ti disturberà più!"

"Si,me lo immagino cosa puoi avergli detto, qualcosa tipo scusa, se non ti è di troppo disturbo puoi smetterla di importunare gli orfani? Fanno talmente pena!"

"Non ho detto nulla del genere e lo sai!"

"Ah beh, e cosa le avresti detto, sentiamo!"

"Le ho detto che non la voglio vedere mai più e che deve lasciarti in pace, contenta?!"

"E perché dovrei crederti? Nessuno si giocherebbe il primo amore per una qualsiasi"

Nathan si morde il labbro. Sembra quasi che faccia fatica a rispondermi.

"Non sei mai stata una qualsiasi"

Vorrei rispondergli,ma la suoneria del suo cellulare interrompe la nostra discussione.

"È mia madre. Devo andare"

Sto per parlare, ma dalla gola non mi esce niente. Sento un nodo allo stomaco che non mi permette di prendere aria. O sto sviluppando una massa cancerogena nello stomaco o queste sono farfalle. E non so quale delle due alternative mi provocherà più casini.

Rimango lì imbambolata, mentre Nathan fa per andarsene, ma un impulso inaspettato mi fa muovere le gambe. Arrivo fino a lui, e con sua grande sorpresa gli schiocco un bacio, quasi ne avessi bisogno. Lui accoglie le mie intenzioni,anche se sorpreso.

Appena realizzo in che guaio mi sono cacciata mi stacco dal bacio e faccio la cosa più intelligente e razionale che mi viene sul momento.

"Ehm... ci vediamo!" starnazzo, scappando in casa come una gallina stordita.

Mi richiudo la porta alle spalle,e crollo a terra. Sono una testa di cazzo.

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora