QUINDICI

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Sono arrivate misteriosamente le tre, e udite udite, è ora della punizione. Un agente dell'FBI in punizione. C'è qualcosa di più ridicolo di questo?

Raggiungo l'aula che costituirà il mio carcere per le prossime due ore, e spalanco la porta come se niente fosse.

Mi affaccio dentro alla bettola in cui dovrei rimanere e vedo che dentro ci sono già tre persone: un ragazzotto nero piuttosto piazzato con il giubbotto della squadra di football, un biondino con le occhiaie e... Alan?

"El! Anche tu qui?" esclama appena mi vede.

"A quanto pare" dico, piuttosto schifata.

"Il suo nome?" mi chiede il professore di guardia. Ha dei baffi unti e degli occhialetti alla Harry Potter davvero imbarazzanti.

"Parker" borbotto.

"Bene Parker, si accomodi con i suoi amici e buona punizione"

"Grazie" lo canzono, lasciandomi andare su una delle sedie della sala.

Mi infilo le cuffie e decido che rimarrò isolata dal mondo per le prossime ore.

"Cosa ascolti?" mi chiede Alan, picchiettandomi sulla spalla.

"Tu non hai proprio chiaro il concetto di cuffie, vero?" gli rispondo, lanciandogli un'occhiataccia.

"No, in effetti ho un problema a leggere le situazioni" mi risponde con un sorriso innocente. Dio mio, ma come fa a rimorchiare tutte quelle ragazze pur essendo così idiota?

"comunque, dato che il mio Nirvana è stato infranto ormai, Lost in the eco dei Linkin Park" dico, annoiata.

Lui solleva le sopracciglia.
"È una delle mie canzoni preferite!"

Detto questo mi afferra una cuffia e se la infila come se niente fosse, cominciando ad imitare Chester Bennington in malo modo.
Io lo guardo schifata e convinta che se fosse stato sepolto qui vicino, il morto sarebbe resuscitato solo per prenderlo a sberle.

" Scusate, qui c'è qualcuno che vorrebbe godersi il silenzio" borbotta il ragazzone del football

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" Scusate, qui c'è qualcuno che vorrebbe godersi il silenzio" borbotta il ragazzone del football.

"Oh piantala Joe, è fantastico" lo zittisce Alan,continuando a muoversi in modo strano.

"Incredibile come qualcuno riesca a fare questo tipo di movimenti imbarazzanti anche senza le mie pillole" ridacchia il biondino.

Sollevo un sopracciglio e lo guardo storto. Adesso capisco perché è così scavato in faccia. Ci mancava solo lo spacciatore di quartiere.

"E tu bocconcino, hai un nome?" mi domanda poi, fissandomi come se avesse appena visto una costata di manzo di prima qualità.

"Si, ma non sono interessata a fartelo sapere" rispondo secca.

Lui solleva le sopracciglia stupito.

"Come desidera milady" mi prende in giro. Mi sta già sulle palle.

A WHITE HAIR SECRETWhere stories live. Discover now