Per le 11 e mezza fummo pronti entrambi e ci dirigemmo verso la macchina.

Noah decise che dovevamo recarci dal miglior pasticcere della città...quello a 15 minuti da casa sua solo via auto.

Ne approfittai per chiamare Sofia e dirle che ci saremmo viste nel pomeriggio per ripetere per la verifica del giorno seguente. ..ovvero per raccontare a lei e alle ragazze tutto. Per le 12 superate arrivammo a casa e fu ora per me e il mio ragazzo di dividerci. Lui andò con gli uomini a parlare di sport, io con le donne a cucinare.

Verso le 13 fu tutto pronto così radunammo uomini e bambini e ci sedemmo tutti al tavolo. Io tra Noah e mia nonna. Mio padre si mise esattamente difronte al mio ragazzo. Un puro caso, come dice lui.

Parlammo di argomenti futili.

-È bello stare qui tutti insieme.- disse improvvisamente zio Benja.

-Già, tutti in famiglia- sottolineò mia madre sorridendo anche a Noah per renderlo partecipe.

-È uno dei pochi momenti distinti di questi periodi- disse mio padre.

Gli spaghetti mi andarono di traverso al suono di quelle parole.

Noah mi aiutò.

-Tutto bene?- chiese sorridendomi...aveva capito.

-Si.- sorrisi

-Amore tutto apposto? - chiese mia madre.

-Si mamma, tutto bene- 

Il pranzo proseguì normalmente e verso le 15 ci ritrovammo tutti seduti in giardino a bere caffè mentre i bambini si rimpilzavano di dolci.

Zio Tristan parlava del suo nuovo lavoro a papà, zio Benjamin, Noah e i miei cugini più grandi.

Zia Kate parlava della nuova ricetta trovata su un sito di cui non ricordo il nome a me, mamma e zia Tea.

All'improvviso zia Tea lanciò un urlo.

-Che succede?- chiese spaventato mio padre.

-Dio, le acque, Benjamin amore,  si sono rotte le acque -

Non ve l'eravate mica dimenticato? Zia Tea era incinta, entrata da non molto al nono mese.

-Ma amore manca una settimana e mezzo- disse zio Benjamin disperato per la nascita prematura del suo 5 figlio.

-No, nasce ora. In ospedale, di corsa! - tutti eravamo paralizzati, anche i bambini si erano fermati e avevano posato i giocattoli e persino Peligro aveva smesso di annusarsi il sedere.

-Dai coraggio, c'è un bambino che deve nascere qui- disse Noah attirando l'attenzione di tutti.

Improvvisamente ci svegliammo dal nostro coma emotivo e ci dividemmo. Qualcuno prese la zia, qualcun'altro le sue robe,  altri chiamarono il pronto soccorso. Tod portò zia, mamma, me e Annie in ospedale. Noah portò qualcun'altro con la sua macchina, ma fatto sta che alle 15:30 eravamo tutti in ospedale in sala d'attesa.

-No Sofy, ci sentiamo direttamente domani. Zia Tea è sul punto di partorire, il dottore ha detto che nascerà a momenti perché c'era una dilatazione...non lo so, non mi sono laureata in medicina,  in poche parole tra non molto avrò un cuginetto o una cuginetta.  -

-Oh che tenerezza. Amo queste cose,  speriamo sia un maschio e somigli a Tod- disse la mia migliore amica con tono sognante dall'altro capo del telefono.

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