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Seduto sul divano, con un libro fra le mani, Jongdae pensava a Dong-gu, a Minseok e all'idea di avere una famiglia.

Lo sguardo di Jongdae scivolò sull'anello che portava al dito. Lentamente lo fece girare attorno all'anulare in modo da sistemarlo. Il luccichio dei piccoli diamanti risplendeva sulla sua pelle bianca.

Senza distogliere lo sguardo dalla piccola fede si distese portandosi la mano davanti il viso. L'altra la fece scivolare sul ventre piatto, coperto da un stoffa rosa. Delicatamente iniziò a disegnare piccoli cerchi invisibili, con il polpastrello del medio, attorno all'ombelico.

Dei figli. Minseok voleva dei figli, fra qualche anno, dopo la ricostruzione di Dong-gu e la fine dell'università.

Avrebbero avuto una femmina l'avrebbe chiamata Miyoung. Gli era sempre piaciuto quel nome, dolce e gentile. E se fosse stato un maschio? Il buio totale. Esisteva al mondo un nome bello, da uomo, oltre a Minseok? No, no...meglio una femmina o sarebbe stata un'impresa tremenda trovare un nome da maschio!

Sorrise fra sè, pensando a Minseok con un bimbo piccolo fra le mani.

Immaginandosi la loro famiglia gli occhi gli si chiusero e Jongdae sprofondò in un sogno che non aveva nulla a che vedere con bambini e pappine.

...nebbia...umido...calore...l'aria che brucia nei polmoni...un vicolo buio...un uomo...un uomo conosciuto...un uomo amato...al centro del vicolo...una voce roca...viscida...parole che terrorizzano <<muori Kim!>>...il rumore di uno sparo...un corpo che si accascia al suolo...la fine con di un sogno.

Jongdae si alzò di scatto a sedere, sudato, col fiato spezzato si strinse un cuscino al petto e si rimise disteso.

Le vene delle tempie pulsavano, la testa girava e il gusto amaro della bile gli arrivò in bocca.

Svelto corse verso il bagno con lo stomaco che si strizzava. In ginocchio davanti al water rigettò il pranzo e il dolce mangiato a merenda assieme a Sehun.

Sorreggendosi al muro cercò di uscire dal bagno. Arrivato nel salotto, appoggiandosi a tutti i mobili che incontrava, uscì dalla sala entrando nell'atrio.

«Non ce la farò mai...oddio...adesso muoio...»sussurrava fra sè mentre sentiva le gambe abbandonarlo.

«Jongdae!» la voce di Mark gli arrivò lontana, ovattata.

«Aiutami» sospirò.

«Jongdae che ti succede!? Gi Ae!!!!!»

Mark prese il ragazzo in braccio e lo adagiò sul divano.

«Oddio! Ma che succede?» gridò Gi Ae quando arrivò nel salotto.

«Non lo so, è svenuto»

«Oh santo cielo! Chiami subito il medico»

«Si»

Mark telefonò immediatamente al dottor Zhang che dopo dieci minuti era già davanti la porta, Il ragazzo portò Jongdae in camera, così che il medico potesse visitarlo in tranquillità. Passata mezz'ora il dottor Zhang scese in sala nel momento in cui Minseok, avvertito da Mark, sfondava la porta d'entrata in preda ad una furia cieca!

«Dottore!» disse preoccupato .

«Signor Kim, si tranquillizzi nulla di grave, solo una piccola indigestione»

"In realtà è ben altro ma per ora accontentati di ciò Minseok" pensò ghignando Yixing mentre ricordava cosa era accaduto poco prima.

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Odio & AmoreWhere stories live. Discover now