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Alle 21 gli ospiti iniziarono a fluire nella villa. Tutto era stato organizzato. All'entrata un'enorme ciotola ricolma di dolcetti era pronta per tutti i piccoli passanti. Un enorme tavolo da buffet, nella grande sala, occupava quasi un'intera parete. Una piccola orchestra in un angolo, allietava l'atmosfera. Tutti gli ospiti erano rigorosamente in costume.

Minseok all'entrata, con sua somma gioia, accoglieva amici e nemici insieme al fidato Luhan. I suoi ragazzi, anch'essi mascherati, gironzolavano per la villa, confondendosi con gli invitati. Gi Ae super indaffarata, dava ordini a tutti i camerieri presi per l'occasione. La donna si era rifiutata di travestirsi, nonostante Jongdae e Sehun le avessero preparato un vestito semplice.

«Sono troppo vecchia!» aveva detto ai ragazzi che, sperando di convincerla, gli si erano attaccati alle gambe come due poppanti, seguendola per tutta la villa sotto gli occhi sconcertati del padrone di casa.

Davanti la porta, Minseok, quasi fosse in ansia, gettava sempre lo sguardo verso le scale che davano al primo piano. Due persone, ancora, mancavano alla festa.

«Xiumin!» una voce poco gradevole lo obbligò a distogliere lo sguardo dalle scale.

«Drake»

«Grazie per l'invito! Halloween è la mia festa preferita»

«Ne sono lieto. Se volete accomodarvi» sorrise, falsamente, all'uomo che voleva fargli le scarpe e al suo giovane ...figlio? Nipote? Protetto? Mantenuto. Guardando quel ragazzo Minseok pensò a Jongdae.

Come veniva visto Jongdae dagli altri? Il suo fidanzato? Il suo compagno? O solo il suo mantenuto? Il ragazzo del momento? Il suo sguardo si rabbuiò. Non lo dovevano vedere come lui aveva visto quel ragazzo vicino Drake.

Il suo piccolo Dae era speciale. Era l'uomo che amava.

«Luhan?»

«Si signore?»

«Ho bisogno di un favore»

«Certo, dica»

«Nella cassaforte dello studio , ricordi la fede che mio padre regalò a mia madre per il loro fidanzamento?»

«Certo, quella con i diamanti»

«Esatto. Valla a prendere per favore»

«C'è un annuncio nell'aria?»

«Si, ma solo in via ufficiosa»

«Capisco»

Luhan si allontanò mentre Minseok rimase ad accogliere la scia di gente che non accennava a diminuire. Dopo pochi minuti ecco di nuovo Luhan affianco al suo capo. Gli allungò una scatolina di velluto blu scuro. Il padrone di casa la prese e la strinse nella mano infilandola nella tasca della giacca.

L'orchestra stava suonando un valzer viennese quando un meraviglioso Pater Pan si parò davanti a Minseok.

«Ma sei bellissimo tesoro!» disse sorridendo Minseok.

«Davvero?»

«Sei il più bello»

«No, io non credo hyung» rispose Sehun ghignando.

«Perché no?»

«Guarda là» disse Sehun puntando il dito verso la scala.

«Oh misericordia» sussurrò Minseok sgranando gli occhi.

Minseok rimase immobile, muto, sordo. Solo i suoi occhi funzionavano in quel momento ed erano appoggiati all'angelo nero più bello che chiunque potesse mai vedere in tutta la vita.

Odio & AmoreWhere stories live. Discover now