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Prima di lasciarvi al capitolo volevo ringraziare @JoodaKim  per aver realizzato la fantastica copertina di questa storia , avrei dovuto farlo già ieri ma nell'ansia del momento mi sono dimenticata! 

Grazie mille eomma 사랑해!

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Erano quasi le 18 quando Jongdae arrivò a casa di Minseok.

Una donna sui settant'anni gli andò incontro sorridendo.

«Ben arrivato caro, prego entra»

«Grazie»

La donna, Gi Ae, gli mostrò la villa, compresi campo da tennis e piscine, interna ed esterna.

La casa era bellissima, accogliente, un luogo famigliare. La sala scura, dove spiccava un divano color panna e un caminetto, trasmetteva protezione e calore. La biblioteca sembrava quasi un luogo di preghiera, una stanza circolare con un'immensa libreria, in noce scuro, che copriva le pareti. Vi aleggiava un qualcosa di mistico.

Al primo piano il bagno era enorme, una vasca idromassaggio a quattro posti e tantissime mensole di fine cristallo, il rivestimento rosa antico e i sanitari con i rubinetti color oro.

A Jongdae sembrava di girare per le stanze di un castello.

«Certo che l'arredatore non si è risparmiato. È tutto bellissimo»

«L'arredatore?>> domandò la donna <<Il signor Kim ha arredato personalmente la sua casa, anzi tutte le sue case» rispose Gi Ae.

«Le sue? E quante ne ha?»

«Tante, direi»

Dopo aver disfatto i bagagli e sistemato le sue cose nella sua nuova camera, Jongdae decise di fare un bagno.

Quella sera non si azzardò ad uscire dalla sua stanza, terrorizzato all'idea di incontrare Minseok. Come se lui non potesse entrare, quando voleva, nelle stanze di casa sua! La prima settimana Jongdae non vide mai Minseok.

Se ne stava nella sua stanza a studiare, sperando che lui lo lasciasse in pace, e lui la sera rincasava sempre ad orari assurdi.

Quasi tutti i pomeriggi li passava con Sehun, raccontando bugie su bugie, ma almeno poteva stare con l'unica persona che amava.

Fu proprio un pomeriggio, al parco, che Jongdae notò uno strano tipo che lo osservava. Era vestito in abito scuro, occhiali da sole e auricolare all'orecchio destro. Davanti a Sehun non disse nulla, fece come se non ci fosse, ma appena il fratello si allontanò per tornare a casa Jongdae si avvicinò all'uomo.

«Perché mi segui? È tutta oggi che mi vieni dietro, che vuoi?»

«Sono la sua guardia personale signorino Kim» rispose l'uomo con gentilezza.

«La mia cosa?»

«Un ordine del signor Kim» disse l'uomo.

Continuando ad inveire, mentalmente, contro Minseok il ragazzo si diresse al locale dell'uomo. Senza bussare spalancò la porta dell'ufficio, pronto ad insultare quell'essere orrendo ma, la scena che si presentò ai suoi occhi bloccò ogni sua facoltà mentale.

Minseok era abbracciato ad un uomo vestito in modo, a dir poco, scandaloso. L'uomo si voltò a guardare l'intruso e un piccolo sorriso gli si disegnò in volto.

«S..scusate io...non...oh ma vai al diavolo maniaco!» sbottò Jongdae tirandosi la porta alle spalle.

Tornato a casa si chiuse immediatamente nella sua stanza.

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