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A Pechino, seduto sul balcone con un bicchiere di brandy fra le mani, Minseok pensava a quel ragazzino ingenuo che stava dormendo nel suo letto. Avrebbe voluto prendere l'aereo e tornare a casa seduta stante. Avrebbe voluto essere fra le sue piccole braccia. Come aveva fatto ad innamorarsi di un ragazzino?? Aveva 9 anni in meno di lui, un bambino, eppure lo attirava come una calamita. Lo aveva ammaliato fin dalla prima volta che lo aveva visto, gli era entrato dentro e da allora non era più andato via. Ripensò al modo subdolo con il quale l'aveva obbligato a trasferirsi da lui, come aveva indotto il suo patrigno a perdere tutti quei soldi per poi proporgli uno scambio -o mi dai Jongdae o la tua vita, scegli- se il suo piccolo avesse saputo che non era il fratellino che rischiava di perdere, ma il suo patrigno, non avrebbe mai accettato di trasferirsi da lui.

Anche in queloccasione Minseok giocò sporco con lui -mi prenderò tuo fratello-. Avrebbe detto e fatto qualsiasi cosa per averlo. Non disse nulla nemmeno a Luhan, che si meravigliò sentendolo proporre uno scambio tanto assurdo.

All'inizio, il suo sottoposto, pensò che il suo capo fosse impazzito ma quando lo vide insieme a Jongdae, la sera che gli curò la ferita, capì che il signor Kim era innamorato del ragazzo. Quella sera, Luhan si accorse che Jongdae ricambiava in pieno i sentimenti di Minseok, anche se non voleva darlo a vedere.

Sorseggiando il suo brandy Minseok sorrise mentre, ad occhi chiusi, immaginava il suo piccolo Dae fremere sotto le sue carezze. Nella sua mente risuonavano ancora quei piccoli ansiti, mescolati all'imbarazzo. Aveva capito che Jongdae non era mai stata con un uomo e questo, ai suoi occhi, lo rendeva ancora più desiderabile. Voleva essere lui il primo e l'ultimo. Voleva essere il solo a stringere quel corpicino meraviglioso. Voleva essere l'unico ad ascoltare quella dolce melodia che sfuggiva dalle labbra del ragazzo ogni volta che lo stringeva.

Lentamente scivolò via un'altra settimana. Una mattina si presentò a casa di Minseok un fattorino.

«Buongiorno, ho una consegna per il signorino Jongdae»

«Sono io»

«Un attimo»

Jongdae guardò il fattorino tornare al piccolo furgone, aprirne il portellone ed estrarne diversi vasi di fiori e strabuzzò gli occhi stupito

«Ma cosa sono?»

«Fiori»

«Si lo vedo ma sono tutti per me?»

«Si» ghignò il ragazzo.

Il fattorino portò in casa dieci vasi di fiori, più un mazzo di rose bianche. Rimasto solo Jongdae si guardò intorno incredulo, allucinato. Un piccolo biglietto spuntava dal mazzo di rose:

                    *Spero d'aver azzeccato i tuoi gusti.

                      Un piccolo pensiero per il mio piccolo Dae.

                                                                Min*.

"Ok è pazzo, decisamente fuori di testa!" pensò Jongdae mentre, dalla tasca dei pantaloni estraeva il cellulare.

Compose il numero di Min, almeno una telefonata di ringraziamento gliela doveva.

<<Pronto?>>

Una voce gracchiante, vagamente familiare, rispose dal telefono dell'uomo.

<<Chi parla?>> chiese Jongdae.

<<Sono Shindong il fidanzato di Minseok e tu chi sei?>>

Il fidanzato? Come il fidanzato!! Ma da quando?? Perché??

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