3.

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Quando arrivò alla fine della sua "vacanza" Jongdae sprofondò di nuovo nello sconforto .Sarebbe tornato...presto. Ormai era questione di un giorno, di ore forse.

"Perché? Perché sono finito in questa situazione? Com'è successo? Ah si! Tutta colpa di quello stronzo di Wonhae . Ti odio, ti odio. Vi odio tutti, tutti...bastardi!!"

Immerso nella schiuma, nell'enorme vasca, non poteva non pensare a che piega orribile aveva preso la sua vita. Avrebbe dovuto fare sesso con Minseok, che odiava con tutte le sue forze ,e soprattutto farlo quando lui comandava! Al pensiero che lui lo vedesse nudo, che lo toccasse, dove nessuno era mai arrivato lo disgustava e l'idea di sentirlo dentro di lui lo faceva impazzire!

Perso nei suoi deliri si lasciò scivolare sul fondo della vasca.

"Potrei restare qua sotto finché non annego. Potrei morire e non dover pagare il debito di quel figlio di puttana. Però morire a vent'anni...Perché? Perché devo pagare io per colpa di un altro? Perché Minseok ha voluto un pagamento del genere? Perché non si è preso la casa, l'auto e la vita di quel bastardo? Perché vuole rovinare la mia? Cosa gli ho fatto io? Come può essere così schifoso? Perché deve fare del male a me, infondo nemmeno mi conosce?"

Disteso sul fondo della vasca, Jongdae lasciò sfuggire dalle labbra le ultime bolle di aria.Avrebbe dovuto tirar fuori almeno la testa ma non ne aveva la forza. Sdraiato in quella vasca, nel bagno di Kim Minseok, nella casa di quel bastardo, ogni fibra del suo essere non ne voleva sapere di riaffiorare dall'acqua.

Le mani giunte sulla pancia e gli occhi fissi sullo strato di schiuma che lo sovrastava. I polmoni iniziarono a reclamare ossigeno disperati, sembravano urlare. Il torace premeva dall'esterno verso l'interno, come dovesse implodere.

Jongdae sgranò gli occhi sentendo una morsa stritolargli le braccia. Era fuori, era di nuovo all'aria. I polmoni si dilatarono, mentre il suo petto si gonfiò in un respiro. Davanti a lui il bastardo.

«Lasciami» sibilò irritato.

«Così torni ad annegare?» disse Minseok guardandolo serio.

«In fondo alla fine tutti muoiono» rispose lui acido.

«Dai esci da lì»

«Perché?»

Minseok sbuffò spazientito. Jongdae si accorse che l'uomo era completamente immerso nell'acqua vestito e pericolosamente vicino a lui che era nudo.

«Che c'è ti sei incantato?» ridacchiò Minseok.

«No, non mi incanto certo a guardare te» rispose con disprezzo.

«Si certo. Allora che fai? esci? O....preferisci che restiamo qui, magari mi spoglio anch'io...» disse malizioso.

Il ragazzo si sentì avvampare.

«Se esci dal bagno!»

«E perché? Quante volte ti vedrò nudo? E ti toccherò? Perché rimandare?» sussurrò il padrone di casa sempre più vicino al corpo tremante di Jongdae. I suoi occhioni nocciola si allargarono sempre di più, riempiendosi di terrore.

«Hai paura? Mi piace quell'espressione da cerbiatto indifeso. Sei caduto in trappola piccolo Bamby» alitò sulle sue labbra.

Lentamente appoggiò la sua bocca su quella di lui, lambendo gentilmente quelle labbra morbide.

«Sei mio Jongdae» sospirò.

Con uno strattone se lo portò a cavalcioni sulle gambe, mentre si sedeva sui propri talloni. Le sue mani strinsero con desiderio il piccolo sedere del ragazzo e nella sua gola soffocò un ringhio.

Odio & AmoreWhere stories live. Discover now