See you again, Wiz Khalifa

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It's been a long day without you, my friend 
And I'll tell you all about it when I see you again 

Deborah Pjaca
Quella mattina i ragazzi erano partiti per Napoli, e io stavo aspettando la partita del sabato, alle 18, che avrei seguito da casa, supportando i ragazzi.
Ora era tardi e io me ne stavo nel letto con il computer sulle gambe a guardare un film.
Quando terminò era quasi mezzanotte, quindi spensi il computer e mi sdraiai nel letto, cercando di prendere sonno, ma questo non successe.
Sbuffai e chiusi gli occhi, piegai il cuscino in modo da coprirmi le orecchie. Tutto inutile, non riuscivo ad addormentarmi.
Perchè io devo passare sempre notti orribili?
Improvvisamente il letto vibrò. Alzai la testa e presi il telefono, che avevo dimenticato dall'altro lato del letto matrimoniale, nel quale dormivo solo io, e guardai la notifica. Era di Whatsapp.
Nuovo messaggio da: Berna💎
Persi un battito. Doveva essersi sbagliato.
Cazzo, non poteva essere davvero lui.
Con le mani tremanti sbloccai il telefono ed aprii la chat.

Da: Berna💎
Deborah...

Lessi il messaggio, anzi il mio nome, più volte, come se sperassi che, leggendolo, sarebbe successo come nei film o nei libri, che comparisse d'improvviso una frase, poi due, tre, e che quindi il suo sforzo di scrivermi non si fosse fermato lì.
Ma non avvenne nulla; in alto, sotto al suo nome, le due paroline magiche 'sta scrivendo...' non c'erano, quindi dedussi che davvero non fosse intenzionato a scrivere altro.
Tuttavia, era online e aveva visto che io avevo visto il suo messaggio, quindi gli risposi.

A: Berna💎
Federico... che succede?

Da quando stavamo insieme, non lo avevo chiamato mai con il suo nome per intero. Probabilmente si era accorto anche lui, e stava meditando sul motivo. Certo, è vero, non stavamo insieme. Non più.

Da: Berna💎
Succede che mi manchi

Fissai il messaggio, mentre sentii le lacrime salirmi agli occhi.
Vidi che la scritta online era sparita, e dava lo spazio all'ultimo accesso.
Sospirai e lasciai che le lacrime mi scendessero, bagnandomi la pelle delle guance che sentivano la mancanza del suo tocco, dei suoi baci e delle sue carezze.
Volevo riabbracciarlo, era quella la verità. Lo rivolevo indietro, lo rivolevo ancora tutto per me.
Solo allora il telefono iniziò a vibrarmi in mano.
Chiamata in arrivo da: Berna💎
Ringraziai il cielo di non essere così debole di cuore e di non essere svenuta, quindi lasciai fare due squilli, poi risposi.
Ma perchè diavolo non poteva chiamarmi prima, o domani? È normale chiamare una persona a mezzanotte inoltrata? Per me no, oppure hanno messo il fuso orario tra Firenze e Torino senza che lo sapessi.
"Pronto?" chiesi timidamente.
"Deborah.. scusa l'orario."
"Oh, non fa niente, tanto non riuscivo ad addormentarmi." risposi asciugandomi gli occhi e cercando di non far tremare la voce.
"Stavi pensando a me, vero?"
Non risposi.
"Ehi?"
"Perché dovrei pensare a te?" replicai con voce rotta, non riuscii a trattenerla.
"Perchè mi ami ancora. Come io amo ancora te."
"E allora perchè non ti sei fatto sentire prima se davvero ti mancavo così tanto?" sbottai, senza curarmi di reprimere le lacrime.
"Non mi hai ancora conosciuto abbastanza, eh? Non ricordi quanto io sia orgoglioso? A quanto pare però il primo a cedere all'orgoglio sono stato io."
"Non è vero. Per tutto questo tempo io ho passato notti insonni, ho fatto di tutto pur di non pensarti, ma sempre, e dico sempre, il mio pensiero ricadeva poi su di te. Speravo di riuscire a dimenticarti, lo capisci? E invece sei ancora nella mia testa e nel mio cuore, non vuoi più andartene via." ribattei piangendo sommessamente.
"Deborah... Stai tranquilla. Non piangere, sai quanto odio vederti così, o sentirti così... Ti prego smettila di piangere e dimmi espressamente che ti manco."
Singhiozzai e ignorai le sue parole.
"Non dire altro. Non voglio parlare."
"Ascoltami. Immaginami lì sul letto accanto a te, abbiamo appena finito di guardare una serie TV su Netflix... Deborah, ci sei? Io sono lì, sono lì e ti sto abbracciando ora, mi senti? Ti ho vista piangere e ti sto asciugando le lacrime, mi vedi? Ti sto accarezzando i capelli, e come sempre la tua testa è sul mio petto. Sei comoda vero? Ti ho baciato la guancia Deb, mi hai sentito? E ora ti ho baciato le labbra e tu stai ricambiando il bacio... Deborah?"
Avevo ceduto all'orgoglio anche io ora, e lo avevo ascoltato. Infatti mi stavo calmando.
"Deborah? Sono lì accanto a te vero?"
"Fisicamente no, ma il tuo spirito è qui... - replicai. Chiusi gli occhi - Posso sentire il tuo profumo."
Potei percepire il suo sorriso dall'altra parte del telefono.
"Non vorresti che fossi lì fisicamente?"
"Certo che lo vorrei."
"Ti manco?"
"Da morire."
Ancora immaginai che stesse sorridendo. Poi il sorriso si trasformò in una leggera risata, per scacciare la tristezza.
"Tu la notte dormi?" domandai.
"Se penso a te sì."
"Come fai?" chiesi.
"Immagino che tu sia qui al mio fianco. Mi basta quello."
Feci una pausa e sospirai.
"Federico?"
"Non rispondo più a questo nome. Non se a pronunciarlo sei tu." mi informò. Sorrisi.
"Fede?"
"?"
"Posso venire a trovarti?"
"Certamente."
"Quando?"
"Quando vuoi. Anche una volta che c'è la partita, non importa, chiedo al mister una pausa. Lui sa e capirà.
Io ti aspetto sempre."
"Grazie. Io... ti voglio bene."
"Scusa?"
"Ti voglio bene." ripetei perplessa.
"Sei confusa vero? - disse leggendomi nel pensiero - Anche io. Ti amo ma non sono sicuro che sia quello che provavo quando eravamo insieme."
"Non serve che ti giustifichi, siamo confusi entrambi. Quando ci vedremo coi nostri occhi riusciremo a capire cosa proviamo davvero."
"Esatto. In ogni caso, se quando verrai magari non ti amerò più come prima, bè, sappi che sei bellissima, la ragazza più bella che abbia mai visto. Ti voglio bene."
"Anche tu sei più bello ogni secondo che passa, sia nell'aspetto che nel carattere... Mi manchi, ti voglio bene. Buonanotte"
"Notte bellissima."
La chiamata terminò. Avevo risentito di nuovo la sua voce, quella voce che mi faceva impazzire fino a pochi mesi fa, e che ora mi faceva solo venire malinconia e lacrime agli occhi.
Mi promisi che, non appena fosse tornato Marko, gli avrei chiesto se avessi potuto prendere un biglietto del treno e raggiungere Torino, restarci almeno due giorni, per prendermi una pausa dalla vita ancora strana di Firenze e per fare un salto nella mia vecchia (e bella) vita di Torino.
Mi coricai sul fianco e sospirai. Pensai a quello che mi aveva detto al telefono Federico.
'Immagino che tu sia qui al mio fianco.'
Così feci. Chiusi gli occhi e immaginai che lui fosse lì con me, con le braccia strette attorno alla mia vita, la testa nell'incavo del mio collo, e il suo respiro caldo a cullarmi.
In poco tempo mi addormentai davvero anche io.

Si si tutto bellissimo, ma ora dobbiamo dare spazio ai commenti su Sanremo.
Io tifavo tantissimo Ultimo, ma me ne piacevano anche molte altre tipo:
- Musica che resta, il Volo
- Parole nuove, Einar
- Senza farlo apposta, Shade & Federica Carta
- La ragazza con il cuore di latta, Irama
- Aspetto che torni, Francesco Renza
Non sono in ordine di preferenza, perchè sono tutte bellissime allo stesso modo secondo me.
Cosa pensate dei retroscena e delle storie dei giornalisti saltate fuori oggi?

E comunque vi devo ringraziare tantissimo per continuare a leggere questa storia ❤😘

𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐒𝐎𝐅𝐅𝐑𝐈𝐑𝐄 || Federico ChiesaWhere stories live. Discover now