Non stavolta.

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-Ti prego Chloe, è urgente!-. Matt continua ad insistere e dal tono sembra essere veramente importante.

-Ci vorrà solo un attimo, davvero devo confessarti una cosa importante-. Ok posso resistere ancora per un attimo, cerco di rimandare indietro le lacrime, stiamo cercando di costruire qualcosa anche se non sappiamo bene cosa, e soprattutto nonostante Andrew e io siamo molto in sintonia, ma comunque le confessioni tra di noi possono essere importanti, quindi rimando giù lacrime che sento subito di nuovo riaffiorare nei miei occhi, poi prendo un respiro e mi volto.

Appena mi volto, noto che anche lui dai suoi occhi, non deve stare molto meglio di me. Sembra triste e dall'espressione che ha stampata in faccia, la confessione che deve farmi è molto importante.

Scambio una rapida occhiata a Maya che subito capisce e mi dice che mi aspetterà in camera nostra. Le do le chiavi e scendo quei pochi gradini che ora mi separano da Matt.

Seguo Matt totalmente in silenzio, stiamo uscendo fuori. Mi porta quasi sul retro dell'albergo, in un posto piuttosto buio e dove anche i rumori dei ragazzi all'interno sembrano lontani.

-Ecco qui va bene- dice fermandosi. Faccio la stessa cosa.

-Ok Chloe per me non è facile dirti questa cosa e probabilmente dopo mi odierai ma devo dirtela ne ho bisogno-. Ok mi sta iniziando a preoccupare, qualsiasi cosa sia non penso sia così grave da farmi arrivare ad odiarlo..

-Matt mi stai spaventando-

-Beh forse è il caso, cioè non lo so ma, ok è evidente che devo dirti una cosa molto importante beh questa cosa è su di me, ma c'entra anche con te ecco perché te la voglio dire capisci?!- annuisco, non so nemmeno trovare le parole giuste, meglio parlare attraverso i gesti.

-Ok sono un po imbarazzato e spaventato da quello che dopo tu penserai di me, se mi odierai, se non vorrai più essermi amica o nemmeno starmi vicina-.

-Matt per favore vai dritto al punto mi stai uccidendo con questa suspance-

-Ok va bene, sarò più diretto..-. Si passa una mano tra i capelli, deve essere molto nervoso. Ho quasi paura che dovrà dirmi di così preoccupante(?)

È come bloccato, sembra che non trovi le parole giuste per indorare la pillola, come se qualsiasi cosa dicesse la situazione tanto grave non potrebbe apparirlo un po di meno.

-Ok Chloe sei pronta?- annuisco per l'ennesima volta, anche se questa volta dietro al mio annuire che appare così sicuro, c'è qualche attimo di esitazione.

-Beh ecco.. il motivo per cui ti ho proposto quella scommessa in tempi così brevi ed anche per cui ho cercato con te di andare sempre dritto al punto in modo rapido è perché... ti stavo usando perché volevo avere delle conferme..- si gratta la testa e non sta fermo un secondo, è in uno stato di nervosismo puro e lo capirebbe anche un bebè.

Ma in questo momento sembra come essere scomparso tutto il mondo attorno a me, ho sempre odiato le persone che usano la gente a maggior ragione quelle che lo fanno verso di me. Come può averlo fatto io mi fidavo di lui e poi per avere delle...

-Per avere delle conferme di cosa scusa? Del fatto di quanto io sia resistente e quale era il mio punto debole? Be forse l'hai trovato, non sopporto le persone che mi usano..- dico sprezzante anzi praticamente urlo, e sembro non aiutare nella situazione, ma quale situazione mi stava solo usando quell'affetto che dimostrava era tutto finto, FINTO, mi stava solo usando, ma vi rendete conto..

-Chloe ecco io non volevo usarti solo, ecco col tuo aiuto ho capito delle cose che mi servivano a completare la mia vita..-.

-Cose... Tipo?-

-Emh.. Chloe io, ecco emh.. sono gay-.

Sembra essermi arrivato un pugno in pieno stomaco. Il mondo si è fermato. Tra di noi qualche centimetro che sembra un chilometro, forse più. Il silenzio più tombale è sceso attorno a me, attorno a Matt, attorno a quello che una volta era un noi, è sceso tra di noi.

La sensazione di pugni allo stomaco è infinita, è come se qualcuno avesse inteso il mio stomaco come un sacco da boxe.

Ho bisogno di tempo per mettere a posto la confusione che ora c'è dentro di me, ho bisogno di tempo per assimilare la notizia, ho bisogno di tempo e di tranquillità solo per me, finalmente per dare lo start ai miei occhi che ora bruciano più che mai.

Farfuglio qualcosa del tipo "Matt ho bisogno di tempo", poi mi volto e comincio a scappare non voltandomi più indietro, non mi volto nemmeno quando Matt mi chiede di lasciargli spiegare, non c'è la faccio è come se i miei occhi da li a un secondo dovessero esplodere in un pianto senza fine e volessi evitare a tutti i costi che qualcuno mi veda, quindi corro.

Ritorno sul davanti dell'albergo ora smetto di correre ma mantengo un passo piuttosto accelerato. Passo davanti a molti ragazzi che se ne stanno fuori a chiacchierare, non li guardo in faccia non mi interessa chi siano, per stasera sono a posto.

Mentre sto per arrivare alla porta d'ingresso, al buio, appoggiati sul muro dall'altra parte della porta riesco a riconoscere un paio di occhi familiari che mi stanno fissando.

Credo sia piuttosto evidente che non sto bene e credo che anche lui se ne sia accorto. Impossibile non accorgersene. Sta li assieme ai suoi amici e di sicuro non sarò io ad andare da lui, non ora e non in questo stato. I suoi amici non si sono accorti che io e lui ci stiamo fissando intensamente, cioè ci fissiamo per loro, noi in realtà, usiamo lo sguardo come per comunicare.

Vedo che fa un passo verso di me come se stesse venendo da me perché davvero ha capito che ho bisogno di lui. Gli occhi mi bruciano e qualcuno mi sta prendendo a pugni lo stomaco, ma vederlo è fantastico.

Fa per venire ma una ragazza lo blocca. Credo sia quella che James non si è dimenticato di "presentarmi" come la sua ragazza.

Ecco appunto. Ci mancava solo questa stasera. Ora la razione di pugni è raddoppiata ma non arrivano più solo allo stomaco, ora arrivano in tutto il corpo e questi fanno più male.

Lei gli ha preso il viso tra le mani appena lo ha visto che guardava me e lo sta baciando appassionatamente, lui di ricambio la attirata a se mettendole le mani sui fianchi e ricambiando il bacio.

Penso di non potercela fare più, sento gli occhi e le lacrime che urlano che hanno voglia di uscire di scendere, nella mia testa le brutte situazioni di questa sera si danno il cambio, prima torna in mente una poi l'altra. Sembrano divertirsi.

Guardo un ultima volta quei due, poi prendo le mie ultime forze e riprendo a correre, forse più forte di prima. Credo che molti di quelli che stavano fuori si siano accorti di me che sto scappando via, correndo come se qualcuno mi rincorresse.

Comincio a salire le scale, voglio andarmene. Salgo i gradini correndo, per fare più veloce. Qualche lacrima non resiste e comincia a rigarmi il viso.

Maledetta me che do retta sempre a tutti.

Questi fottuti gradini sembrano infiniti. Le lacrime ormai non si fermano più e sembra che ai soliti gradini che percorro per arrivare in camera, ne siano stati aggiunti degli altri.. molti altri.

Finalmente manca solo una rampa. Ci sono quasi, ormai ho il viso completamente bagnato di lacrime e qualsiasi cosa ora succeda non le fermerà di certo.

Ultimo gradino. Manca solo il corridoio e ci sono. Sarò al sicuro.

-Chloe aspetta-. Stavolta non aspetterò nessuno, non ascolterò confessioni di nessuno, non voglio spiegazioni da nessuno e tantomeno non voglio parlare con nessuno. Continuo a camminare, percorro il corridoio a passo svelto. Una, due eccola la terza a sinistra del corridoio è la mia.

Abbasso la maniglia ed entro. Sto per richiudere la porta alle mie spalle, quando sento di nuovo quella maledetta voce chiamarmi dirmi di aspettare che deve parlarmi, ma non voglio dargli retta. Non stavolta.

Distrazione di un angeloWhere stories live. Discover now