Due volte in una sola sera

2.1K 122 14
                                    

Rimasi li, nonostante l'imbarazzo a fissare quel suo viso rilassato e dolce allo stesso tempo. E ne esaminai ogni singola parte. Il mento, le guance, la fronte, il naso e gli occhi, ma non rimasi molto su quegli occhi perché non vedevo l'ora di arrivare alle labbra. Aveva delle labbra fantastiche, incredibilmente sensuali che ti facevano venir voglia di baciarle tutte per ore e ore.

Rimanemmo così per qualche minuto, in silenzio a fissarci. Chissà a cosa pensava mentre mi fissava e chissà se erano pensieri tipo i miei su come baciasse bene con quelle labbra e su quanto avessi voglia di un suo bacio in quel momento.

Poi mi ricordai del fatto di esserci scontrati con le mani così abbassai lo sguardo.

-S-scusa io non.. non vole-

Mi mise un dito davanti alla bocca come per farmi segno di stare in silenzio.

-Tranquilla è stato solo un piacere- pronunciò quella frase con una voce sensuale e ridotta quasi ad un sussurro.

Non so se fu la sua voce o il contatto del suo dito con le mie labbra o ancora quella dolce incurvatura a forma di sorriso che avevano preso le sue labbra sensuali, ma sentii un brivido corrermi giù lungo tutta la colonna vertebrale.

Ricambiai il sorriso appena mi levò il suo dito dal labbro. Talmente era bella la sensazione che mi dava che avrei potuto rimanere così per tutta la notte e invece purtroppo era già tutto finito. Tornai a fissarlo ancora per qualche secondo e lui fece lo stesso. Poi i suoi occhi si posarono sulle nostre mani ancora dentro la scatola. Io invece continuai a fissare quei suoi lineamenti così ben definiti e quella forma dei suoi occhi su cui prima non mi ero concentrata.

Mi ripresi dal fissarlo solo quando sentii che il contatto tra la sua mano e la mia stava svanendo, perché lentamente lui stava tirando fuori la sua mano dalla scatola.

Avrei voluto almeno presentarmi a quel ragazzo, parlarci ancora un po, conoscere e sapere qualcosa di lui, ma non appena mi voltai lui non c'era più. Non era più li vicino a me, cominciai a vagare con lo sguardo e poi lo trovai. Era sulla porta e stava parlando con qualcuno che evidentemente stava più lontano. Pensai di avvicinarmi a lui per chiedergli come si chiamasse ma mentre stavo per andare, arrivarono alcuni dei suoi amici credo, così lasciai perdere e rimasi li ferma alla reception.

Fortunatamente non feci la figura della stupida per molto perché dopo qualche minuto rientrò Maya, che mise a posto il suo telefono e si avvicinò a me.

-Ei Maya, che si fa?- non avevo idea di cosa ci aspettasse per il resto della serata.

-Be allora adesso ci ritroviamo in quella grossa sala che c'è dove ci dovrebbe essere il bar dell'albergo, poi quando saremo tutti li la preside ci dirà i programmi per stasera-

-Perfetto- mentre guardavo Maya mi convincevo sempre più che quello che avevo promesso ad Alexa era la cosa giusta ma che parlarne anche con un'amica che mi stava più vicino e che magari aveva già vissuto situazioni simili mi sarebbe stato molto d'aiuto.

-Tranquilla so a cosa stai pensando be ora non abbiamo più tempo, prima di andare a dormire però si, parleremo più tardi ok?!- la ragazza sembrava leggermi nel pensiero anche stavolta aveva azzeccato tutto quello che avrei voluto chiederle. Un attimo ma prima di dormire vuol dire in camera con Eleonor.. So che anche lei si è mostrata piuttosto disponibile e gentile ma non so se posso fidarmi.

-Emh.. e per Eleonor? C-cioè posso parlare anche con lei apertamente?- la mia voce si era abbassata tantissimo e per la vergogna della domanda che avevo appena posto abbassai lo sguardo.

-Si so che all'inizio non sembra una ragazza a posto, anzi sembra piuttosto una da evitare e lo pensavo anche io la prima volta che l'ho vista, ma ci ho parlato già qualche volta durante l'anno e mi è sembrata una ragazza piuttosto alla mano, non se la tira e anzi dopo oggi pomeriggio mi sono aperta gli occhi e sembra addirittura una buona amica- anche la sua voce si era abbassata ma continuava comunque a cercare il contatto visivo nonostante io avessi abbassato lo sguardo, poi a mano a mano che mi diceva quelle cose lo alzavo sempre più fino a guardarla direttamente negli occhi e capre che quello che diceva era sincero e che potevo fidarmi.

Distrazione di un angeloWhere stories live. Discover now