Giovedì - Aperitivo (S)

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Delia si era chiusa incamera da una ventina di minuti e Suga, seduto sul divano-letto con ai propri piedi lo zaino nero di Seokjin, stava cercando di trovare una soluzione all'enorme problema piovutogli addosso come un meteorite: Delia aveva un'amica ARMY che non avrebbe impiegato molto a fare due più due e a scoprire la sua identità, rivelandola alla ragazza e mandando così a puttane la sua vacanza. Cosa sarebbe accaduto se la stampa avesse scoperto che Min Yoongi era partito da solo per l'Italia e stava trascorrendo una settimana coabitando con una ragazza del posto? Persino la Big-Hit e i suoi amici non sapevano che nell'appartamento che aveva affittato viveva un'altra persona:erano tutti convinti che Suga si fosse semplicemente preso una casa per passare una settimana in tranquillità.

Si passò entrambe le mani sul volto e si abbandonò al divano, posando la schiena sul morbido rivestimento di tessuto e reclinando la testa all'indietro. Il soffitto bianco del salotto presentava qualche crepa, proprio come la cinta muraria che aveva costruito attorno alla sua vera identità.Possibile che fosse tutto destinato a finire così? Il futuro della sua carriera si trovava un'altra volta in pericolo, minacciato da un possibile scandalo causato da un'ARMY inaspettata. Suga non se la sentiva di dare fiducia ad Azzurra perché, nel corso degli anni,aveva sviluppato una sorta di velatissima misantropia nei confronti delle ARMY. Lui, più degli altri, era stato vittima di stalking, aggressioni e bullismo psicologico. Forse i fan non lo sapevano, ma Suga, all'apparenza menefreghista, strafottente e forte, era in realtà il più fragile di tutti, delicato ed effimero come la neve. Certo, sapeva che non tutti i fan erano uguali e che il mondo pullulava di ARMY meravigliose, rispettose e supportive, ma non riusciva ugualmente a uccidere il tarlo del dubbio e del timore.

Finì col pensare che l'unico modo che avesse per salvarsi fosse impedire a Delia di uscire con Azzurra. Doveva inventarsi qualcosa, una ragione per costringerla a non uscire, un motivo che l'avrebbe obbligata a restare a casa,sotto la sua vigile supervisione. Sapeva che quello che aveva appena pensato non gli avrebbe fatto molto onore, ma il tempo stringeva e, al momento, quella sembrava l'unica idea concretamente realizzabile: decise di far pressione sull'istinto materno della ragazza e sulla sua forte preoccupazione nei confronti dello stato di Suga, sentimenti ampiamente dimostrati quella mattina. L'avrebbe imbrogliata andando a toccarla nel profondo: quanto doveva essere disperato per ricorrere a un trucchetto così sleale?

A un tratto sentì Delia avvicinarsi alla porta della sua camera.

"Il fine giustifica i mezzi", si disse sobbalzando e attuando immediatamente il piano. Si sdraiò sul divano e incrociò le dita sulla pancia, chiudendo gli occhi e sospirando rumorosamente. Delia non lo degnò di uno sguardo e si diresse in bagno, lasciando la porta aperta come faceva sempre quando doveva semplicemente truccarsi. Suga alzò lentamente le palpebre e, imbronciato, guardò Delia. Era così presa dai preparativi da non essersi accorta di aver lasciato aperta la sottilissima cerniera del vestito nero a motivi floreali. Si protrasse in avanti, avvicinando il viso allo specchio; nel farlo le si scoprì parte della coscia, lasciando ben poco all'immaginazione.

"Vuole uscire di casa così?!", si ritrovò a pensare Suga sbigottito. Si era talmente abituato a vedere Delia in felpa e tuta che girava per casa da non riuscire a immaginarla con un capo d'abbigliamento che non fosse una blusa o un paio di jeans; eppure eccola lì, con ai piedi dei mocassini neri col tacco e con indosso un adorabile vestitino nero dalla pericolosissima gonna a ruota.

-"I won't be late"- disse lei con in mano un rossetto e gli occhi puntati sul proprio riflesso. -"You can go out, if you want. Just remeber the apartment key, okay?"-.

-"Yes..."- mormorò, troppo preso dalle gambe della ragazza per poterle rispondere in maniera esaustiva.

Si riscosse e si riprese quando Delia uscì dal bagno per tornare momentaneamente in camera. Bene, era arrivato il momento di montare il teatrino, imbrogliarla, convincerla a non uscire e salvarsi il culo. Riapparve pochi istanti dopo con uno zainetto e il giacchetto di pelle, visibilmente su di giri per l'uscita con l'amica.

Guardami come se fossi Dante Alighieri [Min Yoongi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora