Capitolo 10

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Nadia

Che volessi crederci o meno, ancora una volta, non smettevo di piangere. Avevo così tanti sentimenti contrastanti che mi stava esplodendo il cuore. Da una parte la mia infatuazione per Loki non ne voleva proprio sapere di sparire, dall'altra una voce dentro di me gridava a favore della mia libertà. In testa avevo solo l'immagine fissa del mio colpo che stava per ferire il ragazzo. Dovevo chiedergli scusa e ricominciare da capo, sperando che sarebbe andata meglio.
Mi voltai e riconobbi subito la figura goffa di Trixx venirmi incontro.
“Amico mio!”
Si posò sul mio avambraccio, e dopo qualche coccola presi il messaggio dalla zampa.

Ciao amica mia,

COOOOOSAAAAAAA??? No tu adesso mi devi raccontare TUTTO! Esigo di saperlo, nessuno da quando te ne sei andata di casa ha mai fatto breccia nel tuo cuore, e io sono curiosissima!

Ti voglio rivedere, mi manchi tantissimo, quando torni? Mi piacerebbe parlare di queste cose di persona.

Per sempre insieme,

Fenix

Quanto adoravo Fenix, leggere i suoi messaggi mi dava sempre una tale carica. La dovevo rivedere, mancava tantissimo anche a me, sopratutto ora che ero ad un passo da casa. Presi subito carta e penna.

Ciao polpetta,

Ti dirò, stare con lui in squadra è una vera sfida, non fa altro che punzecchiarmi dalla mattina alla sera e oltretutto è venuto a sapere della mia cotta per lui senza che io lo volessi. Stasera ci ha provato spudoratamente con me anche se non ne ho capito il motivo, e sono riuscita a salvarmi per un pelo. Una parte di me lo ama, purtroppo mi sono accorta di non star provando semplice attrazione; l'altra invece mi rimprovera ricordandomi della maledizione. Se solo non avessi questi marchi sul corpo saprei già cosa fare, perché nonostante sia irritante e impulsivo, e nonostante lo conosca da così poco, io sono sicura che senza di lui la mia vita perderebbe tutti i suoi colori. Sono debole, ma non ci posso fare nulla.
Per affrontare il quarto step siamo capitati sulla nuvola magna a est di Sunset, vicinissima a casa. Giocavamo spesso qui insieme da piccole, ricordi?
Mi manchi terribilmente anche tu, però domani completeremo l'addestramento e tornerò da te, lo prometto.

Per sempre insieme,

Nadia

Stavo per legare la lettera a Trixx quando qualcuno dietro di me si schiarì la voce.
"Posso restare?"
Mi girai e lo vidi con gli occhi gonfi. Non doveva essere facile nemmeno per lui.
"Si, e scusami per prima, non avrei dovuto mandarti via così malamente."
Entrambi allontanammo lo sguardo. Dopo qualche istante presi coraggio.
"Che ne dici se facciamo come se non fosse successo niente?"
Aveva detto esattamente le mie stesse parole nello stesso momento. Ci mettemmo a ridere, sollevati che la cosa si fosse risolta in così poco tempo.
"Cambiando discorso, quel pennuto che ci fa sul tuo braccio?"
"Lui è Trixx, il mio piccione viaggiatore, nonché animale domestico. Grazie a lui riesco a tenermi in contatto con Fenix."
Stringevo la lettera che avevo appena finito tra le mani, pregando che non mi chiedesse di fargliela leggere.
"E che vi scrivete?"
Ecco, appunto.
"Sono segreti tra ragazze, terribilmente noiosi per voi maschi."
Mi so avvicinò, mantenendo comunque le distanze.
"Parli anche di me?"
Lo percepivo, mi stava andando a fuoco la faccia, di nuovo.
"Non sono obbligata a risponderti."
"Lo prendo come un sì. Guarda che non è una cosa di cui vergognarsi, anche io se scrivessi ad un amico parlerei di te."
Ricevetti come una pugnalata nel petto. Dovevo frenare le mie fantasie prima che fosse troppo tardi.
"E... Che cosa scriveresti su di me?"
"E tu invece?"
Perché finiva sempre così? D'istinto strinsi al petto la lettera per Fenix, quasi inglobandola al mio corpo.
"Deve essere l'ultima quella che stai nascondendo. Posso leggerla?"
In faccia gli si delineò un sorriso beffardo.
"Ma vuoi scherzare?"
Cominciai a fargli una ramanzina sulla privacy che durante l'addestramento non avevo mai avuto. Ero talmente infervorata che persi la concentrazione e lui, approfittando delle circostanze, con un suo scatto felino riuscì a togliermela dalle mani, facendomi cadere nel panico più totale.
"Loki dai, non lo fare."
Cercai di riprendermela, ma l'infame allungò il braccio verso l'alto costringendomi a saltellare goffamente intorno a lui per arrivare a quell'altezza. Non ero tanto più bassa, ma comunque non riuscico a impossessarmene.
"Perché ci tieni così tanto? Sai mi stai mettendo ancora più curiosità."
"Mollala!"
"Mai!"
Mi stava facendo veramente arrabbiare. Appoggiai le mie mani sulle sue spalle e feci un salto più in alto aiutata dalle mie ali, non calcolando la loro naturale spinta in avanti che ci fece cadere rovinosamente a terra. Mi ritrovai sopra di lui.
"Non riesci proprio a starmi lontana, eh?"
"MA LA VUOI FINIRE?"
Si mise a ridere.
"Non avevo alcuna intenzione di leggerla, volevo solo giocare un po'. Riprendila se vuoi."
Un gioco? Sul serio? Nonostante il cattivo gusto ero contenta che si trattasse di quello. Gli guardai le mani cercando la lettera, che però non c'era.
"Dov'è finita?"
"Probabilmente quando siamo caduti mi è scapp..."
Non terminò la frase perché il foglio gli finì proprio in faccia. Se lo tolse in modo confuso.
"Non leggere!"
Gliela strappai di mano, e corsi a legarla a Trixx. Forse avevo scampato il pericolo.
"Ciao amico mio, ci vediamo presto."
Il pennuto si liberò nell'aria, volando verso ovest, là dove era casa mia.

Loki
E come potevo non leggerla? Mi era finita in faccia!
"... senza di lui la mia vita perderebbe tutti i suoi colori."
Si riferiva a me? Che domande stupide, per forza che il soggetto ero io, non si era innamorata di nessun altro nell'ultimo periodo. Mi meritavo una frase così bella dopo tutto quello che le avevo fatto passare?
"Che dici, mangiamo?"
Annuii, ero veramente confuso.
La serata si concluse in fretta, e in men che non si dica mi ritrovai a letto, con gli occhi che non ne volevano sapere di chiudersi. Dopo un tempo interminabile finalmente mi addormentai, ma era un sonno superficiale, e pieno di incubi.
"Loki, non mi servi più come spirito stellare, quindi il nostro contratto è annullato. Tornatene nel tuo mondo dalla tua nuova fidanzatina."
"Mi hai deluso, mi hai trattato come una pezza delle scarpe, hai calpestato i miei sentimenti fino a ridurli in briciole. Ti odio Leo, esci dalla mia vita!"
Vedevo le due ragazze alternarsi nella mia mente, mischiate ai ricordi delle prove d'addestramento. Mi svegliai di soprassalto, mettendomi seduto. Si prevedeva una lunga nottata.
Mi stropicciai gli occhi e sbadigliai, pensando a come fare per poter porre rimedio alla mia insonnia; domani c'era l'ultima sfida da affrontare, e dovevo essere al 100% delle forze.
"Hai avuto un incubo?"
Mi girai e vidi Nadia seduta che mi fissava.
"Già."
"Vuoi raccontarmelo?"
"Preferisco di no."
Fece spallucce. "Come vuoi. Però posso aiutarti a prendere sonno se ti va."
Aveva dei livelli di gentilezza fuori dal comune, chiunque si sarebbe girato dall'altra parte e si sarebbe rimesso a dormire, visto cosa ci aspettava l'indomani.
"Mi vuoi aiutare?"
"Davvero è così strano?"
"No, in realtà non lo è affatto."
Mi sorrise e si rimise sdraiata.
"Se rimani in quella posizione non ce la farai di sicuro. Dai stenditi."
Obbedii e mi tirai le coperte fin sotto il naso. Si avvicinò a me, e con la mano mi passò i capelli in un movimento morbido e delicato.
"Chiudi gli occhi."
Non ero imbarazzato, perché lei sembrava contenta di aiutarmi, però tutti i pensieri che avevo in testa iniziarono a turbinare e a rendere il tutto confuso e decisamente strano.
"Questa è la canzone che mi cantava Fenix da piccola quando non riuscivo a prendere sonno. Siamo sempre vissute insieme e lei si prendeva spesso cura di me quando i suoi genitori non c'erano. Trattala bene quindi, perché ci sono molto affezionata."
Trattare bene una canzone? Che cosa significava? Certo che quando cibsi metteva non la capivo proprio. Iniziò a cantare, aveva una voce talmente melodiosa e lieve che il mio corpo venne trasportato quasi immediatamente nel mondo dei sogni.

(La canzone in questione è questa se vi va di ascoltarla
https://www.youtube.com/watch?v=NIqnnNgJ8Rs)

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