Capitolo 7

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Loki

Pioveva a dirotto. Avremmo ripreso il cammino solo dopo il totale recupero delle forze di Nadia e su questo non transigevo. Dopo un giorno di digiuno ci mettemmo a mangiare i nostri panini in silenzio seduti uno vicino all'altro, ancora esausti dal combattimento.
"Hai intenzione di metterla una maglietta o vuoi stare a petto nudo per tutto il viaggio?"
Eccola che cominciava con le sue ramanzine da mamma apprensiva.
"Se l'avessi avuta l'avrei già indossata, non trovi?"
La vidi controllare con lo sguardo ogni minimo centimetro della mia pelle, facendo smorfie di disapprovazione.
"Ti devo anche disinfettare quelle ferite, sono molto profonde e rischi delle infezioni."
Girai gli occhi, non ce la faceva proprio a non preoccuparsi più del dovuto.
"Sono due graffietti, mi passerà."
"Ma se stai ancora sanguinando da alcune! Non fare lo stupido come me prima, e lasciati curare."
Sbuffai pesantemente, non volevo che si mettesse a fare una cosa così impegnativa, doveva riposare, ma sapevo anche che non avrebbe ceduto, quindi tanto valeva lasciarla fare.
"Possiamo almeno finire di mangiare?"
Annuì con la testa mentre masticava l'enorme morso che aveva appena dato al panino.
"Hai fame percaso?"
"Vuol dire che mi sto riprendendo." Disse a fatica con la bocca piena.
Appena ingoiò l'ultimo boccone estrasse dalla borsa magica un kit di pronto soccorso.
"Davvero te lo sei portato dietro?"
"Non si può mai sapere cosa può servire. Su, togliti quelle fasciature di fortuna."
Cominciai a slacciare i nodi, mentre mi fissava stranita.
"Non devi farlo per forza se ti crea imbarazzo."
"Non me ne crea affatto!"
Certo, come no, si vedeva lontano un miglio. Avrei potuto approfittare della situazione per punzecchiarla, ma era stata così gentile a proporsi di aiutarmi che l'idea mi sembrò fuori luogo.
"Comincio da dietro, faccio piano."
Avvertii di colpo un bruciore terribile, che mi fece drizzare la schiena.
"E cerca di stare fermo."
"Ma brucia e fa male, non lo faccio apposta a muovermi."
Scosse la testa e riprese la pratica, ma proprio non ce la facevo a stare immobile, era troppo doloroso.
"Peggio che curare un bambino! Il bello è che sei pure della costellazione del leone, ma coraggio proprio zero in certe cose."
"Vorrei vedere te, mia cara."
"Mi sono curata anche di peggio."
Rimasi ammutolito, ricordandomi quello che avevo visto durante il combattimento. Quel mostro le aveva fatto anche di peggio?
"Mi dispiace."
"E di che cosa? Ormai il tempo passato non torna più indietro, quindi tanto vale."
La sentii staccarsi dalla mia schiena.
"Bene, qui ho finito, ora quelle davanti."
"Sei sicura di volerlo fare?"
"Certo, voglio assicurarmi che tu possa riprenderti al meglio, te lo devo."
Me lo doveva? Dopo che era stata lei a salvarmi la vita durante la lotta, che aveva preparato un riparo e pensato al cibo?
"Certe volte proprio non sai quel che dici. Dovrei essere io ad esserti grato."
"Va bene così, ora lasciami andare avanti."
Mi sdraiai a pancia in su, avevo una ferita (forse la peggiore) che andava dal pettorale destro fino quasi all'ombelico che ancora sanguinava e che mi provocava delle forti fitte ad ogni respiro.
"Questa farà un pochino più male, sappilo."
"Chissà perché lo immaginavo."
Chiusi gli occhi, e a malapena mi trattenni dall'urlare dal dolore. Probabilmente senza accorgermene il mio avversario aveva usato delle scaglie affilate di ghiaccio per colpirmi nel corpo a corpo, ecco perché ero ricoperto di tagli.
"Resisti ancora un attimo, okey?"
Mi prese la mano e iniziò ad accarezzarla dolcemente, mentre sussurrava qualche parola di conforto. Non so come, ma il bruciore un po' si era placato; forse perché ero distratto dai suoi modi dolci e gentili.
"Finito, ora ti bendo."
Prese delle garze, mi fece mettere seduto e iniziò a passarmele attorno alla vita, con una precisione fuori dal comune.
"Come hai imparato a fare queste cose?"
"Non penso proprio che tu voglia saperlo, credimi."
Che fosse ancora legato a...

Sospirò.

"Dovevo pur correre ai ripari, così ho seguito un corso di primo soccorso. Nonostante sia passato del tempo, sono ancora abbastanza brava, non credevo."
Avevo in corpo una tale rabbia per quello che aveva dovuto subire. Avevo bisogno di sapere di più sulla faccenda per aiutarla a dimenticare, non potevo non fare nulla. Dovevo compiere almeno un tentativo per cercare di capire la situazione, era troppo importante.
"Hai voglia di parlarmene un po'?"

Leoncinoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن