Capitolo 4

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Nadia

Riprendemmo l'allenamento.
“Bene, la fase due è la difesa. Sei già capace di parare i colpi?”
Ci pensai un attimo.
“Io quando vengo attaccata creo una barriera, così.”
Chiusi le ali su me stessa in modo da formare come un bozzolo.
“Molto bene ma...”
Sentii una forte spinta che mi fece abbandonare la posizione.
“Vedi? Contro un attacco magico non basta. Prova a concentrare il tuo potere sul tuo scudo e usalo come barriera. Io proverò a colpirti, piano ovviamente.”
Piano ovviamente, ma con chi pensava di avere a che fare?
“Cosa credi che sia, una pappamolle?”
“No, semplicemente voglio che l'allenamento sia graduale, non pensi sia meglio?”
Me ne restai zitta. A volte mi stizzivo proprio senza motivo.
“Okey ora ci provo.”
Ripresi la posizione di prima e concentrai la mia magia sulle ali. Sentivo i colpi di Loki, ma non mi destabilizzavano.
“Adesso provo ad aumentare la forza, tieniti pronta.”
Cominciai a subire gli attacchi, ma riuscivo a gestirli abbastanza bene. Caspita quanto era faticoso.
“Okey, sei stata brava, puoi abbassare la guardia.”
“Mi ha stancata molto, è più difficile rispetto alla prima fase.”
Uscii dalle mie ali con il fiatone, e rimasi a fissarlo per un attimo. Dovevo cercare di restare concentrata, ma non ce la facevo proprio con lui davanti. Avevo giurato a me stessa che non mi sarei più innamorata di nessuno dopo... E invece eccomi qui in questo pasticcio.
“È normale, quando ti difendi devi rimanere più tempo con alti livelli di energia, mentre durante gli attacchi la concentri tutta in un solo istante. Alleneremo un po' la tua resistenza, ti va?”
Annuii con lo sguardo basso. Perché mi faceva quell'effetto? Che situazione assurda. E poi, con tutti gli spiriti che avevano partecipato all'addestramento, dovevo capitare in squadra proprio con lui?
“Qualcosa non va? Sei stanca e vuoi fare una pausa?”
Scossi la testa. “Riprendiamo, non abbiamo tempo da perdere.”
Non potevo permettermi distrazioni.

Ci allenammo fino al calar del sole, senza sosta.

“Bene, la tua difesa è abbastanza forte. Ora non ci resta che l'ultima fase.”
Ero esausta. Lo vidi togliersi la giacca, rimanendo in camicia.
“Forza, combattiamo.”
Era serio? Io combattere contro di lui?
“Ma cosa sei impazzito? E poi sono stanca.”
“Solo combattendo contro di me ci renderemo conto del vero risultato di questa giornata.”
Ero incredula.
“Io non voglio scontrarmi con te!”
“Mhh... Allora mettiamola così, se vinci puoi farmi fare una cosa a tuo piacimento senza che io possa replicare, e viceversa. So che non puoi resistere a questa offerta.”
In effetti poteva essere divertente. Sospirai.
“E va bene, combattiamo, tanto non ho altra scelta.”
Ci posizionammo uno di fronte all'altro, e iniziai io a sferrare il primo colpo che non andò a segno.
“Ti devi impegnare un po' di più se vuoi vincere!”
“Tu non hai calcolato il fatto che prevedo le tue mosse.”
Schivai con facilità il suo attacco. Continuammo a evitarci i colpi a vicenda, e la fatica aumentava sempre più. Sapevo benissimo quale fosse il suo punto debole, ma non volevo utilizzarlo. Volevo vincere lealmente.

Dopo una buona mezzora.

“Guarda tortorella che non mi sto impegnando. So che sei più brava di così.”
Lo guardai scocciata. Io non volevo battermi con lui, e non avevo voglia di continuare ad allenarmi. Ero stanca, basta. Chissene frega di vincere lealmente.
Preparai le energie per sferrare un colpo abbastanza potente da metterlo al tappeto, dopodiché gli urlai:
“Guarda, ma quella là dietro non è Lucy?”
Senza la minima esitazione il mio avversario girò la testa per controllare. Povero fesso.
“Frammenti di stelle lucenti!”

Inutile dire che lo presi in pieno.

Lo vidi cadere a terra, privo di sensi. L'avevo colpito così forte? Forse ci avevo messo troppa energia. Corsi da lui con mille pensieri per la testa.
“Loki, stai bene? Rispondimi.”

LeoncinoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum