16. Quando essere "cattivi" e misteriosi è un grande vantaggio

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Scrissi a Lola di venire a Rio, urgentemente. Poco dopo la trovai a Copacabana con Alex e un’altra ragazza, che stavano giocando a beach volley. Quando lei mi vide mi venne subito incontro.
«Ehi, che è successo?»
«Tutto e niente»
«In che senso?»
«Lunga storia. Da quanto siete qui?»
«Da un’oretta. Edgard ha scoperto che c’era una gemma anche qui e ci ha strappati da Sidney»
«È arrivato tardi. Sarà contento di trovare suo figlio che gli vuole raccontare il mio piano»
«Ma… Sammy non lo sa che io faccio… tu-sai-cosa»
«No. Infatti, è inutile che lui gli dica che sto cercando le gemme. Edgard lo sa già. E Sammy non sa neanche dove si trovano, quindi…»
«Wow, che aiuto fantastico, eh? Meglio così, almeno non ci può mettere i bastoni fra le ruote»
«Esatto. Io sono capacissimo di continuare da solo»
«Ma perché Sammy se n’è andato?»
«Ti racconto più tardi, se hai tempo. Hai tempo, vero?»
«Fino a che Edgard non scopre che le gemma ce l’hai te»
«Allora è davvero tanto tempo»
«Dai, vieni a giocare. Tanto nessuno ti riconosce, a parte Alex»
«Mi fido» Raggiunsi gli altri e mi tolsi le scarpe. Alex rimase incantato quando mi vide lì tra loro. L’altra ragazza mi guardò come a dire: “E tu chi saresti per venire a giocare con noi?”. Poi mi chiese, con un’aria molto eloquente:
«E tu chi sei? Un amico di Lyra?»
«Altrimenti non sarei mai venuto qui a giocare con voi»
«Non mi hai risposto»
«Matthew, piacere» Le porsi la mano destra. D’istinto, stavo per battere il cinque ad Alex con la sinistra, ma mi sono fermato prima. E menomale. Nel polso sinistro ho quel tatuaggio “Harper” che non mi avrebbe tanto aiutato…
Solo allora notai che Fuller aveva tolto la maglietta, per la prima volta da quando lo conosco.
«Ale…la maglietta che fine ha fatto?»
«Troppo caldo, in Brasile. Come fai te, a resistere, che ti fa sempre caldo…»
«Non lo so. Cominciamo?»
Naturalmente, io e Lola ci si capiva con uno sguardo. Stracciammo Alex, che praticamente giocava da solo, nonostante fosse bravissimo a pallavolo.
«Ehi, voi due, avete vinto solo perché c’è la sabbia e non voglio che mi entri in bocca, quindi non mi sono tuffato…» protestò Alex.
«Naaah, tutte scuse. Io e Lo…Lyra siamo una grande squadra»
«Allora, visto che siete una grande squadra, vedete di mettervi al lavoro! Cercate Harper, forza! So per certo che è ancora qui, me l’ha detto Sam» urlò una voce.
Lola mi guardò, in preda al panico, e mi chiese col labiale: “C’è Edgard dietro di me?” Io annuii e abbassai la testa, per evitare che mi riconoscesse. Edgard continuò il suo discorso:
«Sapete che ho trovato uno Stregone delle Tenebre?»
Lola e Alex si girarono di scatto verso Edgard, che annuì convinto. L’altra ragazza chiese:
«Ma non erano scomparsi millenni fa?»
«Evidentemente no. Era nella foresta. Forse stava cercando anche lui le gemme… non siamo gli unici a volerle per andare nelle altre dimensioni. Il che porta due notizie buone e una cattiva»
«Prima dicci quelle buone»
«Uno: le altre gemme non è detto che ce le abbia tutte Harper. Due: è uno Stregone delle Tenebre, quindi è sicuramente cattivo e potrebbe essere dalla nostra parte. Ah, tre: non è Lui, perché Andrew Harper aveva i poteri dell’Elemento della Luce e suo figlio non può essere uno Stregone delle Tenebre»
«E quella cattiva?»
«Beh… è probabile che abbia altri scopi e non voglia collaborare, anzi, che voglia le nostra gemme. E contro uno Stregone delle Tenebre con le gemme è difficile vincere»
«Io…forse so chi è, questo misterioso Stregone delle Tenebre» Io lo dicevo che Edgard è ingenuo e stupido, ma non credevo così tanto. Non mi aveva riconosciuto, neanche dal timbro di voce.
«Veramente? Chi? Lo conosci?» mi chiese Edgard curiosissimo.
«Se lo conosco? Certo che sì!»
«E chi è? Dai, diccelo!» Lo dissero con talmente tanta enfasi, tutti in coro, che quasi mi convinsero a rivelarmi.
«Ce l’hai davanti» Ops. Hahahaha.
«Tu?! Ma…»
«Ehi, le caratteristiche ce l’ho tutte. A parte il fatto di essere un conquistatore… per il resto, sì. Non l’avreste mai detto, eh?» finii, con un'aria da persona superiore a tutto e a tutti che mi caratterizza.
«No, proprio no»
Edgard sembrava un bambino piccolo quando ha appena ricevuto un nuovo giocattolo bellissimo, Alex aveva spalancato gli occhi e non ci voleva credere e Lola…Beh, stava per svenire. Prima le avevo detto che non ero assolutamente uno Stregone delle Tenebre, poi dico a Edgard di sì… lo so, manca la coerenza, ma faceva tutto parte del mio piano A modificato.
«Ah, allora…adesso direi che ci possiamo preoccupare un po’ meno di Harper, visto che abbiamo uno Stregone delle Tenebre dalla nostra. Sei dalla nostra, vero?»
«Dipende. Cosa ci ricavo?»
«Ehm…mi potrai aiutare a comandare tutte le mie terre una volta raccolte le gemme»
«Non sono un conquistatore»
«Posso evitare di dire a tutti che sei uno Stregone delle Tenebre»
«Non ti crederebbe nessuno»
«Potrei…evitare che gli altri Stregoni e le Streghe ti facciano a pezzetti»
«Sono cento volte più potente io da solo che loro in qualche migliaia»
«Non lo so…cosa vuoi in cambio? Tutto tranne le terre»
«Anche le altre gemme?»
«Che senso avrebbe darti le gemme? Sei te che aiuti me, non il contrario»
«Potrei aprire un portale interdimensionale più potente e fare in modo che Harper non vi raggiunga»
«Dopo il merito va a te e non a me. Qualcos’altro?»
«Ci penso. Sai…la posta in gioco è molto alta…»
«Bene. Mica ce l’hai te le altre gemme?»
«Finora dove sei stato?»
«Ehm… in Russia, in Cina, in Giappone, in Thailandia e in Australia, oltre che qui»
«No, mi dispiace, anch’io ho fatto lo stesso giro»
«Sono sicuro che quelle di Russia, Giappone e Australia ce l’ha Lui»
«Io ho questa del Brasile. Saliamo negli USA?»
«Sì, cominciamo a cercare là. Sempre che non sia arrivato prima Lui…»
«Se è ancora qua, come fa ad essere contemporaneamente negli Stati Uniti?»
«Giusto. Andiamo»
Lasciai andare avanti tutti gli altri. Avevo bisogno di parlare con Lola. Teneva la testa bassa e camminava spedita, come se non volesse che le parlassi. La presi per un braccio e la tirai indietro, verso di me.
«Ascolta, so che ti avevo detto tutto il contrario, ma…adesso ho un altro piano in testa, e per realizzarlo…»
«Quindi avevo ragione?»
«Purtroppo sì, avevi ragione»
«L’importante è che non fingi. Mi puoi dire tutto, a me, e io non lo dirò a nessuno»
«No, no, è la verità. Altrimenti non sarei mai riuscito a fare quegli incantesimi… teoricamente, il mio Elemento dovrebbe essere proprio l’opposto»
«Ma praticamente no. Hai bisogno che ti aiuti, per questo tuo nuovo piano?»
«Ehm…sì. Te e Alex mi dovete coprire e te…beh, cerca di tenere Sammy il più lontano possibile»
«Non mi hai detto cosa è successo»
«Sammy non ha accettato il fatto che sono…quel che sono. Te l’hai presa molto meglio, la notizia»
«Dobbiamo comunque considerare che non può essere totalmente dalla parte del Bene. È figlio di quell’essere laggiù! Qualcosa da lui avrà pur preso»
«Allora neanche io potrei essere totalmente dalla mia parte. È di questo che Sammy aveva paura. Che in realtà non esistessero due parti, ma una sola, volta alla conquista del mondo»
«Esiste una religione orientale che usa un simbolo strano. È un cerchio per metà bianco e per metà nero. Nella parte bianca c’è un cerchio nero e nella parte nera c’è un cerchio bianco»
«Si chiama Tao. Rappresenta esattamente questa situazione. Nel Bene, il bianco, c’è sempre un po’ di Male e nel Male, il nero, c’è sempre un po’ di Bene. L’equilibrio del mondo si basa su questo»
«Come quando si dice “sconfiggere il Male”. Il Male non si può sconfiggere. Esisterà sempre. Ma si può sconfiggere la persona o il gruppo di persone più pericolose»
«Strano. La pensiamo esattamente allo stesso modo»
«Decisamente strano» Lola mi prese la mano e girò la testa dall’altra parte, guardando i palazzi delle stradine. Io le presi i fianchi e la strinsi a me, continuando a camminare.
«Noi facciamo tutto quello che non dobbiamo. Per esempio, stare insieme»
«Edgard è talmente stupido che non capirà nulla di quello che sta per succedere»
«Non ti ha neanche riconosciuto! E non si può neanche dire che l’ultima volta che vi siete visti era tanto tempo fa…»
«Con questi fusi orari non ci capisco niente, ma dovrebbe essere stato ieri, alla laguna in Thailandia»
«Il giro del mondo in 80 ore»
«Anche meno. Siamo partiti da Mosca circa due giorni fa»
«Sai qual è l’unico problema?»
«Quale?»
«Che Candace è più sveglia. È andata a Dubai, ma dovrebbe tornare»
«E me lo dici ora? No, dobbiamo andare subito là. Devo prendere quella gemma. Assolutamente»
Corsi da Edgard. Non sapevo cosa inventarmi per andare a Dubai, ma qualcosa avrei trovato. Edgard si girò non appena gli fui dietro.
«Ehi, ragazzino, come ti chiami? Non me l’hai detto»
«Matthew. Comunque…pensavo che sarebbe meglio se andassimo a Dubai…»
«Perché? C’è già una persona là»
«Sì ma…lì la gemma è nascosta in un posto particolare, impossibile da trovare…» In effetti, era lo stanzino delle scope dell’hotel a 7 stelle. Nessuno ci avrebbe mai pensato, a parte il babbo.
«Peggio di un fiore di pesco?»
«Sì, molto peggio»
«Allora andiamo ad aiutare Candace. Se si fa scappare anche quella…»
«…è la fine?»
«Esatto. È la fine. Avrei dovuto cominciare da lì, non dai Kolschov. Ma quello stabilimento era introvabile»
«Io ho già un brutto presentimento»
«Dici che Lui ce l’ha già?»
«Probabile. Ha fonti molto attendibili da seguire»
«Ah, sì. Il diario di Andrew Harper. Ho setacciato tutta Downtown city, ma non l’ho trovato. Forse ce l’aveva già Lui. È l’unica cosa che gli è rimasta di suo padre…Candace ha fatto un ottimo lavoro, ad ucciderlo. E, prima o poi, anche suo figlio farà la stessa fine, ma, questa volta, per mano mia»
«Edgard, fidati, è più potente di quanto pensi. Più di Andrew. Più degli altri Harper»
«Non mi fa paura. Tanto non può essere uno Stregone delle Tenebre, quindi non ho motivo di averne paura»
«Tutto può essere. Io ho avuto l’onore di vederlo esercitarsi, di nascosto. Da piccolo ha studiato molto. Ed è abbastanza vendicativo, soprattutto per la morte dei suoi genitori»
«Bene. Anche la Sparkle è morta. È rimasto solo Lui, di “nobili”. E non resterà a lungo. Adesso, sei capace ad aprire un portale per tutti noi insieme?»
«Che domande, certo!» Feci alzare il vento, che creò un vortice davanti a noi. Poi, chiusi gli occhi e mi immaginai Dubai. Mi ricordai che da piccolo c’ero stato. Avevo in mente un’immagine sfocata, di questa città ai margini del deserto. Sentii la sabbia che proveniva da là arrivarmi in faccia, attraverso il portale. Riaprii gli occhi e stabilizzai il portale. Non appena tutti furono saltati di là, lo chiusi e mi smaterializzai nel punto giusto. L’atrio di un grattacielo a forma di vela, ovvero l’atrio dell’unico hotel al mondo con 7 stelle. L’atrio del Burj Al Arab.

Moonshine I ~ Lo Stregone di Fuocoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن