Ti Sposerò Perché-Capitolo 56

413 17 4
                                    

Alcune volte la scrittura per me è stata un punto di sfogo, questo capitolo l'ho scritto poco meno di un mese fa. Io e @one abbiamo più deciso di mantenerlo così. Senza aggiungere nient'altro.

Lo pubblico questa sera, perché penso che non esista momento migliore, perché penso che sia un capitolo doveroso per questa storia, perché forse questa sera anche io ho qualcosa che non va, e ho bisogno di fare qualcosa di bello e sentirmi bene per qualche minuto.

E quindi, visto che questo capitolo è solo mio, lo pubblico ora, sperando che vi piaccia, e di ritrovare il sorriso. Vedendo le vostre stelline, e letture silenziose.

Siete preziose.

Vi voglio bene. Grazie ❤️

L’estate è terminata, e così anche il mio secondo anno di università, dopo anche l’ultimo esame passato con un bellissimo 30 e lode. La casa del sorriso sta per essere inaugurata, domani è il grande giorno.
Alessandra, Francesca e Paola sono con me, durante questa giornata. È il 16 novembre. I corsi per me non servono più. Mi mancano 4 esami, e ho già appunti e documenti abbastanza per poterli superare in grande stile.

“chiara relax, avviamo tutto.” Dice Francesca sorridendo “Alessandra, abituati. Sarà difficile lavorare con lei.

“I ragazzi saranno qui domani per l’open day, gli educatori hanno appreso il programma riabilitativo. Il padre di Davide, è pronto a curare la parte burocratica insieme a me” dice Alessandra “e ha firmato l’autorizzazione per l’utilizzo di dati.”

“ottimo” dico sorridendo “paola, a te.”

“la signora Eleonora è passata per lasciarci le carte, la nuova coordinatrice sembra capire cosa vogliamo per l’associazione.” Dice sorridendo “ottima scelta chiara.. Tua suocera è molto brava”

“dovevo scegliere qualcuna brava con i numeri, e brava a dare ordini.” Dico alzando le spalle “ottimo”

Ordiniamo tutto, torniamo a casa per poterci riposare. L’allestimento è pronto, e io sono tesa per domani.
Non so come faccio, ma riesco a dormire bene tutta la notte, abbracciata a Piero, che quando mi agito nel sonno mi accarezza e mi bacia.

Mi sveglio presto. Sistemo casa e riordino le idee, tiro fuori il mio completo giacca e Pantalone elegante, così da poterlo indossare dopo aver fatto la doccia. Sistemo anche il completo di Piero, mentre lui è a fare la doccia. Mi sistemo del tutto, e vado in cucina. Preparo la colazione a Pierom io non so se riesco a mangiare. Sono troppo nervosa.

Lui mangia, mentre parlo con Paola al telefono che è già sul posto a finire l’allestimento Del buffet. Scendiamo insieme ai miei suoceri, vedo Piero e suo padre confabulare. Mi giro e lo guardo non capendo. Loro alzano le mani, come a dichiararsi innocenti.

Arriviamo alla casa del sorriso ci sono già non so quanti giornalisti. Vedo Michele vicino a mia mamma. Mi annuisce sicuro, facendo da scudo quando mi pongo davanti alla targa insieme a Francesca e Paola. Sono questi i nomi che ho voluto sulla targhetta.

Tolgo il telo rosso, e lascio vedere la targa. Entriamo nell’aula che abbiamo adibito per una breve conferenza. Spiego le varie lezioni che si terranno. Il metodo di approccio, e le varie ragioni che mi hanno spinto ad aprire anche in Sicilia questo centro. Finisco di parlare, e si leva un applauso da parte dei genitori. Espongo per terminare il mio programma, lasciando la parola agli educatori.

“noi abbiamo esaurito gli argomenti…. Se avete delle domande…” dico sorridendo. Un giornalista alza la mano e io gli concedo la parola

“secondo lei è un segno la morte di toto Riina, proprio il giorno dell’inaugurazione?”

Mi blocco, e penso di essere impallidita. Guardo mia mamma che è ancora più bianca di me. Si gira verso il giornalista e prova a chiedere informazioni.

“apprendo solo ora la notizia…  è… scusatemi…” dico cercando di riprendere fiato, dopo. Essere stata in apnea per non so quanto tempo

“quello che chiara sta cercando di dire è che quello che è successo tanti anni fa, appartiene al passato. Ci teniamo a non tirarlo in causa in questo momento.” Dice Paola al mio posto.

“se ci sono altre domande…” dico io cercando di riprendermi

Rispondo alle altra domande, mentre Piero mi guarda dispiaciuto, e anche deluso. Come se volesse fare qualcosa, ma non riuscisse a farlo. Gli sorrido, facendogli capire che va tutto bene. Lui si alza e dopo l’ultima domanda, prende il microfono.

“io non so se è momento giusto. Non so se è la cosa giusta da fare in questo momento. Stamattina mi sono svegliato emozionato, perché sapevo quanto significasse questo posto per te. E il fatto che tu abbia voluto condividerlo con me, mi rende onorato e orgoglioso.” Dice per poi fare un sospiro “in questo momento unico per la tua carriera, unico per la nostra vita insieme voglio chiederti una cosa.” Da il microfono a suo padre, e con le mani che tremano tira fuori una scatolina rossa.

“chiara…  mi vuoi sposare?” gli occhi mi si riempiono di lacrime mentre paola e Francesca mi guardano emozionate. Mi alzo in piedi, e provo ad andare da Lui, ma entrambe le parte sono bloccate da fotografi.

Non so secondo quale logica, ma mi tolgo le scarpe e scavalco il tavolo, saltando giù, e andando ad abbracciarlo sotto gli applausi di tutti. Gli sussurro un si all’orecchio, che può sentirlo solo lui. Ma tanto la mia risposta, penso che si fosse capita.

“il buffet è aperto!” dice mia mamma sorridendo mentre io e Piero siamo ancora nella nostra bolla.
Mi mette l’anello al dito, mentre anche i giornalisti vengono fatti uscire dalla sala.

Mi accorgo solo quando arriviamo al buffet che ci sono anche Ignazio con Alessandra e Gianluca, stranamente solo.

“Ma, Gian, dov’è Martina?” chiedo riacquistando un attimo di lucidità

“Ci siamo lasciati” dice alzando le spalle “e invece Piero o si sposa!!!!“

Inizia il coro che fa imbarazzare sia me, che Piero, mi raggiunge Francesca che vuole subito vedere l’anello. È un solitario semplice, con le maglie intrecciate fino a formare un porta, diamante.
Festeggiamo tutti insieme, mentre delego qualcuno a fare ricerche circa la morte del boss.

“chiara…  abbiamo notizie” dice Alessandra arrivando da me, e facendomi mettere da parte insieme a Piero, Michele e mia mamma

“parte da Parma, e arriva a Corleone il 22. Non gli fanno il funerale. È stato scomunicato. Lo tumolano, dopo una breve benedizione” dice Michele

“Io vado Pie…” dico seria “Io Voglio andare”

“è Pericoloso, hanno già agito una volta” dice Piero agitato

“Ti do un consiglio?” chiede Michele intervenendo. Io annuisco “Sei una donna forte, ma penso ti manchi un tassello, e quel tassello, sarà al suo funerale. Ti accompagnerò io stesso, e vedrai che andrà tutto bene” 

“La accompagno anche io” dice Gaetano  “Ho un conto in sospeso con lui.”

Stringo la mano a Piero e sorrido tra le lacrime, mentre lui mi da un bacio sulla fronte e mi abbracci dolcemente. È vero, mi manca solo quel tassello.

Insegnami a SorridereWhere stories live. Discover now