Siamo io E te, Siamo Noi Due.-Capitolo 49

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Buonciao a tutte! Oggi siamo state puntuali!!! Vi avevamo promesso ogni sabato? Eh beh.. Che ogni sabato sia!!! Vi lasciamo leggere, questo piccolo capitolo di passaggio. Speriamo vi piaccia!

Alla prossima settimana fanciulle!!!!!

Ballo in cucina mentre preparo la colazione, su una vecchia canzone anni 60 che ho trovato nelle Playlist di Piero. Mi sto provando ad ambientare, anche se condividere le spazi anche con la madre di Piero sta diventando complicato.

“eccola la mia ballerina preferita” dice Piero abbracciandomi da dietro

“buongiorno amore mio” dico sorridendo mentre ricevo i suoi baci sul collo

“parliamo un attimo di mia mamma?” mi chiede mentre mi da sedere sulle sue gambe “sta diventando invadente, lo so.” Dice prendendomi la mano

“solo… vorrei sentirmi libera di stare in casa mia, senza dovermi preoccupare di quello che faccio.” Dico imbarazzata “non sto dicendo che non la voglio qui. Vorrei un po’ più di privacy. Il mio numero lo ha, mi manda un messaggio e mi chiede di venire. O a te, insomma….”

“gliel’ho detto.” Dice sbuffando “è se l’è presa”

“se vuoi le parlo io…” dico seria “non voglio fraintenda cose che non voglio.”

Finiamo la nostra colazione. Ci mettiamo una tuta entrambi e andiamo a casa dei suoi genitori. Piero entra dopo aver citofonato, gli apre però suo padre. Mi guarda per poi farci accomodare con loro in salotto.

“buon giorno” dico sorridendo
.
“ciao chiara!!!!“ dice Mariagrazia che è ancora a casa

“Mary, veloce. Devi andare a scuola” dice suo padre “ti accompagno, ma veloce devi fare.”

“se vuoi pa la accompagno io, che devo andare da Dario per una cosa.” Dice Piero mettendo le mani sulle spalle di mia mamma facendole intendere qualcosa

“ah… sisi” dice gaetano capendo i segnali del figlio

Mi affianca mettendomi anche lui una mano sulla spalla, e dandomi due pacche. Piero da un bacio a sua madre prima di uscire. Stringe a me una mano e mi sussurra un grazie, sottovoce.

“vi siete messi d’accordo?“ chiede Eleonora nervosa

“forse” dico ridendo

“non volevi venire a vivere in questa casa, ma vedo che ti sei già ambientata.”

“iin realtà no.” Sono sincera Con lei, non ho niente da nascondere “mi sembra di vivere in un mausoleo. Non capisco perché non gli fanno un museo a Piero. Con tutte quei soprammobili…” dico riferendomi ai premi.

“I premi?“ chiede ridendo “si.. Sono tutti da spolverare, almeno 3 volte alla settimana”

“è io che li spolvero ogni giorno… che cosa usa per non farci depositare la polvere???“

Si gira e va verso la sala. Torna con in mano un prodotto e un panno. Mi dice di seguirla e io lo faccio. Andiamo in casa di Piero dalla sua porta comunicante. Non ci pesa nemmeno a entrare, che è già dentro. Per fortuna avevo sistemato prima. va dritta dritta  alla zona trofei e li inizia a spolverare spiegandomi tutto.

“vorrei parlare ora…” dico seria sedendomi sul divano “so che Piero ieri le ha detto delle cose. Vorrei chiarire con lei.”

“chiara non c’è niente da chiarire. Questa è casa vostra e quella è la mia. Io devo stare nel mio e voi nel vostro.”

“non sto dicendo che non la vogliamo in questa casa, anzi…” dico prendendole una mano “voi per me siete come una seconda famiglia, davvero. Però io e Piero vogliamo provare a far funzionare tutto questo, e forse una persona che ci fa gli agguati dentro casa...”

“ti riferisci a quando sono entrata dalla porta comunicante e vi stavate scambiando un bacino in cucina?” chiede ridendo insieme a me “ok.. Ho capito… ci sarò, per te per Piero. Se vorrò venire manderò un messaggino...”

“e il nostro sarà sempre un sì…” dico sorridendo “e stasera siete da noi per cena…”

“siete diventati grandi…” dice dolcemente “devo farmi da parte. E aspettare solo i nipoti.”

Inizio a tossire in modo quasi isterico, mentre lei mi guarda sorpresa. Mi alzo per andare a prendere un bicchiere di acqua, e respirare quasi ritmicamente.

“scusi, ho smesso di fumare ed ho più tosse di prima.” Dico sorridendo

“guarda caso, proprio quando ho parlato di bambini” dice ridendo

“quelli fanno sempre venire la tosse” dico imbarazzata “comunque prima o poi arriveranno.” Guardo il bicchiere colmo d’acqua.

Mi guarda sospettosa per poi lasciarmi una carezza e andare a casa sua. Finisco di sistemare casa per poi sedermi sul tavolo con i miei libri e continuare a studiare. Piero torna poco dopo, mi dà un bacio sulla testa per poi guardare cosa sto studiando.

“sei bellissima quando sei concentrata” dice baciandomi la testa “e sei stata fantastica Con mia mamma”

“ti ha detto qualcosa?“ chiedo preoccupata

“mi ha restituito le chiavi della porta comunicante. Ha detto che citofona dalla porta normale. Stessa cosa mia sorella…. E mi ha detto se stasera di dolce vogliamo qualcosa in particolare”

“le hai detto quella crostata di ricotta dell’altra volta?“ chiedo alzando gli occhi dal libro

“si amore mio” dice sorridendo

“ok.. Adesso ti prego, lasciami studiare”  dico girandomi e baciandolo

Finisco due capitoli e sono soddisfatta, sono a buon punto. Chiudo i libri e sistemo tutto per poi andare a vedere cosa sta facendo Piero. È seduto nello studio tra scartoffie e libri da studiare. Mi avvicino e controllo a che punto è. Ha problemi a memorizzare nozioni, anche se abbastanza semplici. Sta passando al quarto anno, ed è strano sicuramente studiare tutto in poco tempo.

“bene.” Dico vedendo gli appunti “con il nuovo professore stai riuscendo meglio dai.” Dico sorridendo

“mi mancava il metodo” dice imbarazzato “adesso ho tutto”

“molto bene” dico sorridendo

“alcune volte mi chiedo cosa ci fai tu con me.” Dice posando la penna “sei intelligente, sai fare un sacco di cose. Tra poco sarai la direttrice ufficiale della casa del sorriso.”

“che dici?“ chiedo sedendomi sulla sua gamba “ma dai.. Che sciocchezze..” lo guardo bene e ha gli occhi lucidissimi

“hanno ragione su Instagram.” Dice deviando lo guardo

“ma smettila” dico per poi abbracciarlo “a me non interessa chi sei, cosa fai. È vero, vorrei il tuo diploma, ma perché sento di voler fare tutto questo con te.”

“ho paura di perderti” dice sottovoce

“sono qui.” Dico dolcemente “oggi, domani e sempre”




Insegnami a SorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora