Non Mi Avete Fatto Niente - Capitolo 44

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Dopo varie peripezie e una vacanza in montagna dove nemmeno i piccioni viaggiatori funzionavano, eccoci di ritorno. Grazie a tutte! Siete speciali!!!

Buona lettura!

La festa di ieri è andata benissimo. Sono felice perché la casa del sorriso è stata riaperta, finalmente è stato arrestato il responsabile dell'incendio, e tutta la squadra della sacra corona unita. e ora forse la mia vita riesce a proseguire più serenamente.

Sono al bar con Piero suo fratello e i ragazzi. Mi alzo e vado in bagno. Guardo verso il tavolo davanti alla cassa e noto un uomo con un cappello e gli occhiali fissarmi.

PROSEGUO verso il bagno come se nulla fosse. Mi sto lavando le mani quando sento qualcosa sfiorarmi dietro. Alzo la testa.

È lo stesso uomo.  Si toglie gli occhiali lo riconosco subito. Guardo verso il basso e noto che ha in mano qualcosa. Provo a muovermi, ma lui mi tiene ferma.

"Alessandro è tornato." dice con accento siciliano "sono qui, perché io e te abbiamo qualcosa da dirci.“

Alza la mano e capisco subito che ha una pistola. Me la punta alla testa.

"ecco cosa mancava..." dico chiudendo gli occhi "cosa vuoi da me?"

"il terreno in Sicilia, il terreno qui, e la tua vita." dice per poi guardarmi "troppe cose sai.stavo per riprendermi tutto. E tu. Hai deciso di fare l'eroina. ."

"non qui" dico con le lacrime agli occhi "non qui. Ti prego."


Mi fa segno di uscire,  Gli ho chiesto di aspettarmi a dedita distanza. Voglio salutare Piero.

Raggiungo il tavolo mentre rimane all'entrata, ad una distanza tale che non può sentire quello che dico. Mi viene in mente ancora un modo. Forse non è finita.

Devo avere una faccia traumatizzata perché Piero mi guarda preoccupato appena mi vede. Gli sorrido.

"Piero va tutto bene. Io vado via... Torno. Te lo prometto" dico sentendo una piccola fitta allo stomaco.

"dove vai?“ mi chiede preoccupato

Cerco di capire se lui mi può sentire o meno e lo vedo guardare la porta indifferente.

" chiama la polizia e i carabinieri. Digli che ho un cip nella borsa nascosto. Chiamali appena esco da questo posto."

"ok." guarda dietro di me "quello è... Chiara?"

Non gli rispondo prendo la borsa e lo bacio sulle labbra, cercando di imprimermi il suo sapore nella memoria. Mi metto il giaccone ed esco seguita dal mio carnefice.

Mi punta la pistola nella schiena. Mentre mi spinge verso la sua macchina. Sento dei rumori in lontananza, un suono di sirene macchina che sfrecciano veloci sulla strada. Alessandro Si agita. E mi stringe il braccio forte. Mi agito anche io e mi tira un pugno forte sul volto, che mi fa girare la testa. Mi fa cadere per poi trascinarmi verso la macchina a suon di calci. Mi fa alzare poi, stringendomi. Mi punta la pistola alla testa quando si accorge di essere circondato dalle forze dell'ordine.

"abbassa la pistola maisto. Sei in arresto" dice il carabiniere puntando la pistola contro lui. Mi lancia facendomi cadere a terra e tenta la fuga. Ma viene bloccato ancora una volta da un'altra pattuglia.

mi sento dolorante. Sento la voce di Piero ma non realizzo bene. Mi tiro su lentamente come se non fosse successo sulla.

“chiara, non alzarti." dice Piero raggiungendomi

" sta sanguinando un'ambulanza!“ urla un carabiniere

"sto bene. Voglio solo tornare a casa." dico guardando Piero "sto bene."

Mi alzo del tutto contro il parere di tutti, ora mi sembra di non sentire niente, nemmeno le fitte sul volto.

Lo guardo mentre lo portano via. Mi confermano che non uscirà presto di galera. Per gli altri è previsto l'ergastolo. E lui non è di meno.

"é finita." dice guardandomi il carabiniere che ha seguito il caso fin dall'inizio "ora è davvero finita"

"è finita" dico mentre intanto anche gli altri ci raggiungono cercando di capire cosa è successo.

"chiara?" mi chiama Piero mentre vedo la macchina sfrecciare via

Mi accascio sentendo il dolore pervadere. Le costole il volto. Mi fa tutto male.

"l'ambulanza sta arrivando." dice sorridendo il carabiniere "chiara non addormentarti. Rimani con noi."

"sto morendo?“ chiedo piangendo dal dolore

" no.. Avrai al massimo una costola incrinata e qualche punto sul labbro." dice sorridendo il mio salvatore

"Piero?! Dove Piero? È vivo?“ chiedo in lacrime

"qui sono chiara. Vengo con te." dice stringendomi la mano. Mi lamento per il dolore

"non stringere" dico piano. Piero allenta un po' la mano ma non me la lascia.

Arriva finalmente l'ambulanza. Scendono velocemente per soccorrere. Non fanno molte domande, devono aver già spiegato tutto i carabinieri.

"chiara bella allora ti badiamo bene e ti portiamo in ospedale." dice il soccorritore. Mi mettono sul lettino mettendomi poi il collare ed imobilizzandomi

"amore chiami la mamma?" chiedo a Piero che intanto rimane accanto a me mentre mi controllano i primi parametri vitali

"si.. Ci penso io." dice accarezzandomi

Mi portano all'ospedale, e dopo vari esami mi confermano che ho solo due costole Inclinate, un ematoma enorme sul viso, e due dita insaccate che mi hanno già sistemato.

"chiara... Mamma mia..." dice mia mamma entrando velocemente insieme a tutta la famiglia.

Piero si gira e la guarda. È rimasto con me tutto il tempo. No. Si è scollato manco a pagarlo.

"tutto bene.. Solo un po' ammaccata ma tutto bene." dico sorridendo

"magari io esco... Siamo in troppi..." dice Piero alzandosi

"no.. Piero rimani..." dice mia mamma "rimani"

Si risiede sulla sedia e mi stringe la mano. Faccio fatica a respirare, mi sento molto indebolita a dolorante.

"ti tremano le gambe tesoro.."

"sono scariche di adrenalina" dice il medico entrando "ti diamo un calmante potente, chiara." dice dolcemente "forza che ne usciamo anche stavolta"

Mi iniettato il farmaco e dopo poco mi calmo. Tengo la mano non ingessata a Piero mentre mamma mi spiega cosa è successo dopo l'arresto.

"voleva farti fare la. Fine di Peppino impastato" dice mia madre scuotendo la testa "sembra fosse in collegamento con totò Riina"

"è tutto finito" dico poggiandomi meglio al cuscino e chiudendo gli occhi stanca.

Mi addormento dopo aver parlato ancora ad occhi chiusi. Mi stanno facendo molti antidolorifici, avendo queste costole inclinate.

Mi risveglio, ancora in questo lettino. Mi guardo intorno e vedo Piero che dorme sulla mia mano. La muovo piano e lo accarezzo dolcemente.

Si sveglia e mi guarda con ancora gli occhi del sonno. Si tira su meglio a sedere e sposta la sedia più vicino a me.

"amore..." dice guardandomi negli occhi

"quando mi stava portando via...  Ho avuto seriamente paura di non rivederti più." dico con le lacrime agli occhi "volevo che l'ultimo ricordo di te fosse il sapore delle tue labbra."

"ho avuto paura di perderti." dice piangendo e sedendosi piano sul letto con me

"vieni qui" mi sposto e lo faccio sdraiare con me "ti amo... Così tanto."

"anch'io amore mio" dice stringendomi piano "mentre tu dormivi, mi ha chiamato Michele. È uscito un articolo dove ipotizzano la nostra relazione, e spiegano cosa è successo oggi."

"smentisci pure." dico stringendolo "il nostro amore basta a noi. Verrà il tempo di amarci davanti agli altri. Ma sei così prezioso per me da poterti condividere."

Si gira e guarda la flebo e gli ingredienti. Si gira verso di me e fa una faccia ridicola.

"ne ordino altre 4 di queste." dice ridendo "comunque non ho smentito." prende il telefono "ho confermato"

Guardo la foto che ha pubblicato non so dove. Lo guardo scioccata perché non me lo aspettavo. Lui sorride e mi guarda mentre aspetta una mia reazione.

Le nostre mani che si sfiorano nel lettino. d'ospedale. Leggo quello che ha scritto "
E a mano a mano vedrai con nel tempo
Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso
Che il vento crudele ti aveva rubato
Che torna fedele
L'amore è tornato"

Sorrido dolcemente guardando il telefono. Mi toccherà farmi anche io qualche social.

"dovrai smettere di fumare per un po..." dice sorridendo

" ma smettila." dico sorridendo "mi toccherà tornare a casa per un po', con questo braccio non riesco a fare niente"

"ci sono io... Mi stai sottovalutando??“

" ma tu torni in Sicilia..." dico ovvia

" no. Voglio rimanere qui. Con te." dice guardandomi

Èe allora non te ne andare.” Dico chiudendo gli occhi e riaddormentandomi stringendo la sua mano nella mia.

Insegnami a SorridereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora