Capitolo 48. Memoria

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Con poca voglia aprii gli occhi e mi accorsi guardando l'orologio che erano solo le sei di mattina. Non riuscendo più a dormire mi alzai. Vidi nel comodino un telefono.
Lo presi e vidi che come sfondo c'ero io e Jason nella foto del matrimonio, guardai la mia faccia e mi accorsi che i miei occhi non trasmettevano felicità e neanche il mio viso. Guardai la galleria e vidi un sacco di foto di me, di Emily e ovviamente di Jason. Ma io dove avevo il mio telefono?
Avevo così tante domande e perché qualcuno dovrebbe farci del male?
Entrai nei messaggi e vidi che Jason aveva detto ai suoi amici che avevo perso la memoria, vidi qualcosa di strano, una certa Ashley gli chiese se mi ricordavo del ra- venni interrotta da una voce arrabbiata.
"che cosa fai con il mio telefono?" chiese con tono gelido, Jason, seduto sul letto.
Mi girai sorpresa e lo guardai.
"volevo solo guardare l'ora" dissi stranita dal suo comportamento.
Si avvicinò e mi sfilò il telefono dalle mani.
"Jason perché ti comporti così?" gli domandai, lo guardai negli occhi.
"niente, non amo solo che le persone mi guardino il cellulare" disse diventando di nuovo dolce.
"Jason quando ci siamo sposati?" gli chiesi curiosa.
Lui mi fisso e si girò lentamente come se stesse cercando le parole giuste.
"Due mesi fa, c'erano tutti" disse sorridendo.
Annuii.
"Posso vedere le foto? Vorrei anche vedere i miei genitori e andarli a trovare. Devono sapere cosa mi è successo" dissi con gli occhi lucidi.
"Tesoro... I tuoi genitori sono morti" mormorò Jason.
Spalancai gli occhi e sentii le lacrime bagliarmi le guance. Jason venne verso di me e mi strinse a lui dandomi baci umidi sul collo.
"quando sono morti? È per questo che nella foto di matrimonio ho uno sguardo triste?" mormorai tra i singhiozzi.
Lui rispose con un lento sì.
"Per favore aiutami a ricordare Jason" lo pregai guardandolo negli occhi, lui alzò lo sguardo e incrociò il mio. Vidi i suoi occhi illuminarsi, era uno sguardo malizioso e di adorazione, le sue labbra formarono un sorriso... Sembrava quello di un pazzo.
Io stranita mi allontanai dalla sua faccia. Lui con una presa possessiva mi avvicinò nuovamente e mi baciò.
"Dovremo andare da Emily" Mormorai a disagio, lui mi sorrise e allentò la presa.
Uscii dalla stanza e andai subito da Emily. Arrivai nella camera e vidi la culla, con quella dolce bambina che dormiva. Non riesco a capire, come sarebbe a dire che i miei genitori sono morti?
Sospirai e scesi di sotto, vidi Michael che preparava la colazione.
"buongiorno, tutto bene?" domandò Michael quando mi vide entrare in cucina.
"Si tutto bene grazie. Sono solo un po' confusa. Chi è che vuole fare del male a me e Jason?" gli chiesi alzando lo sguardo verso di lui.
"Charlotte prima o poi lo capirai" disse e mi guardò con una faccia dispiaciuta.
Stava per dire qualcos'altro ma entrò Jason , come se avesse intenzione di interrompere quella conversazione.
"Michael" mormorò Jason, guardandolo con occhi scuri dalla rabbia.
Michael deglutì e abbassò la testa.
"Che cosa hai?" gli chiesi, con la fronte corrugata.
Lui mi ignorò e si sedette su uno sgabello. Michael mi guardò e mi fece un sorriso rassicurante.
Mi sedetti su uno sgabello.
Finita la colazione andai sopra e vidi Emily sveglia che cercava di uscire dalla culla.
"Ma guarda questa piccola monella" dissi ridendo.
La piccola iniziò a fare versi di contentezza. Le diedi da mangiare e la portai al piano di sotto.
Jason appena vide Emily, sorrise e la volle prendere in braccio.
Michael era uscito per andare a lavoro, Emily si era addormentata.
Eravamo rimasti io e Jason sul divano a guardare un film.
"posso farti alcune domande?" gli chiesi. Distolse lo sguardo dalla tv e si girò verso di me.
"si chiedi pure" disse accarezzandomi una guancia.
"La tua famiglia dov'è?" gli domandai.
Il suo sorriso sparì.
"Mio padre è morto quando ero piccolo. Mia mamma vive qui in Canada" mormorò.
Annuii e ripresi a guardare il film.

1 mese dopo

Jason aveva trovato una piccola casa, era strano ma stavo bene in Canada.
Emily ha 3 mesi, la amo davvero tanto. Purtroppo non era ancora tornata la memoria. Alcune volte avevo dei flashback ma niente di più.
Jason mi vietava di uscire, ovviamente non avevo ancora capito chi voleva farci del male.
Troppi segreti, sono molto stanca di tutto questo.
Però sto bene con Jason, è così perdutamente innamorato di me che è difficile crederlo anche per me.
Era abbastanza noioso stare a casa senza parlare con nessuno. Ero così sola.
Sentii la porta aprirsi e poco dopo vidi Jason venire verso di me.
"Amore" disse sorridendo, dandomi un bacio.
"Jason, mi sto annoiando davvero tanto" Dissi stizzita
"Che ne dici di un bagno rilassante?" chiese con un sorriso malizioso. Gli diedi un finto pugno sul braccio e risi.
"io vado in bagno a preparare la vasca, tu cambiati pure" sussurrò al mio orecchio.
Andai in camera e chiusi la porta, mi appogiai alla porta e sospirai.
Non era la prima volta che facevamo l'amore, ma è successo solo una volta dopo la perdita della memoria, ero agitata.
Mi misi l'accappatoio e andai verso il bagno.
Un forte dolore mi prese alla testa e mi dovetti accasciare a terra. Mi passarono per la mente dei ricordi...Staking, rapimento, violenza e ossessione.
Con le lacrime agli occhi scappai in camera, velocemente mi vestii.
Cazzo lui era il mio stalker, non ricordo tutto ma sono sicura che lui mi ha rapito ormai da un anno, mi ha violentata e ha pure fatto finta che i miei genitori fossero morti.
Silenziosamente andai in bagno e lo vidi abbassato a toccare l'acqua. Questo sarebbe stato il momento perfetto per ucciderlo, ma io non sono un assassina.
Si alzò e mi notò sullo stipite della porta.
"Amore che ci fai ancora vestita?
Vuoi che lo faccia io?" disse avvicinandosi verso di me.
"No" dissi fredda.
"Che succede" chiese confuso.
"Sei un idiota, pazzo e stalker" sputai con odio.
Lui rimase fermo sul posto e serrò la mascella.
"Io non sono pazzo" disse lentamente, mettendo i brividi.
"Oh si che lo sei, se pensi che mai ti amerò ti sbagli" urlai e lo spinsi. Colto di sorpresa scivolò a terra. Corsi in camera di Emily e la presi. Uscii dalla casa e corsi verso l'auto.
Vidi Jason uscire velocemente, mi prese dalla vita bloccandomi.
Emily l'avevo già portata in macchina, la sentivo piangere.
Jason mise davanti alla mia faccia un fazzoletto. Sapevo cosa voleva farmi. Con tutta la forza che potei cercai di non inalare l'odore.
"annusa amore, ti sentirai meglio" sussurrò, dandomi baci dietro sotto l'orecchio. Per la mancanza di ossigeno inalai la sostanza ed iniziai a sentire i miei occhi pensanti.
Jason aveva vinto questa sfida ma io vincerò l'intera battaglia.

Ecco a voi il capitolo 48!
Spero vi sia piaciuto.

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