capitolo 17. Morte (Aggiornato)

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Mi svegliai presto quella mattina e scesi al piano di sotto. Trovai Jason e Ryan parlare insieme felicemente.

"Hey Charlotte stavamo parlando proprio di te" disse Ryan notando mi arrivare, lo guardai male.
Era solo un pezzo di merda quel ragazzo.

"Buongiorno Tesoro" mi salutò allegramente Jason, gli lanciai un occhiataccia.

"Allora come stai futura mamma?" chiese in modo strafottente Ryan.

Gli avrei dato un calcio nelle palle.

Non gli risposi, andai in cucina ed iniziai mangiare.

Jason venne da me, girò il mio viso per far sì che lo guardassi e mi baciò, non ricambiai.
Lo odiavo cosi tanto.

"Emozionata mammina?" chiese Ryan nuovamente ridendo.

Serrai la mascella.

Ryan si avvicinò e mise una mano sulla mia pancia. Scansai subito la sua mano e gli diedi uno schiaffo molto forte, sorpreso dal mio gesto non disse nulla e si limitò a fissarmi con gli occhi spalancati.

C

orsi al piano superiore, Jason mi inseguì, arrivai in bagno ed iniziai a vomitare. Poco dopo sentii una mano tenermi i capelli.

Mi alzai e mi sciacquai la bocca.

"ti sei agitata troppo, anche il bambino ne ha risentito" sussurrò Jason spaventato.

"è colpa di Ryan, mi ha fatto incazzare" dissi con voce bassa.

"riposati, stenditi sul letto e non ti muovere. Non voglio che stia male il bambino" disse in modo comprensivo questa volta.

Jason andò al piano di sotto, mentre io mi sedetti sul letto. Lo sentii urlare contro Ryan.
Se lo meritava quella testa di cazzo.

Rividi Jason fermarsi sulla soglia della porta, si avvicinò a me e si sedette sul letto al mio fianco.

Mise una mano sulla mia pancia, i suoi occhi erano pieni di gioia come un bambino quando gli regalano un nuovo gioccattolo.

"non vedo l'ora che nasca" mormorò felice.

Mise le mani sui miei fianchi, avvicinandomi a lui e mi diede un bacio.

"Jason ti prego fammi parlare con Cameron" lo pregai.

Vendendo la mia tristezza nel mio sguardo e temendo che il mio messere potesse sentirlo anche il bambino, acconsentì.

Prima di andare Jason andò in bagno, notando la sua assenza, presi un foglio nella scrivania ed iniziai a scrivere il piano per poter scappare di nuovo ma questa volta per sempre e sarei scappata con Cameron.

Scendemmo nel seminterrato, Jason prese le chiavi dalla cantina dalla tasca ed aprì.

Corsi subito verso Cameron e lo abbracciai

"Cameron" urlai contenta.

Durante l'abbraccio, gli misi in tasca, il biglietto.

"tutto bene?" chiese preoccupato.

"abbastanza" mormorai.

Mi guardò sempre con lo sguardo preoccupato ma gli sorrisi, per rassicurarlo.

Parlammo per mezz'ora finché Jason mi raggiunse e mi chiese di salire.

"che vorresti fare oggi?" domandò.

"non mi interessa fare nulla" dissi senza voglia.

"inviterò Mark e Jennifer, così potrai parlare con lei" disse Jason cercando di tirarmi su di morale.

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

Suonarono al campanello e Jason andò ad aprire, io rimasi seduta sul divano.

Appena Mark e Jennifer entrarono, Jennifer mi notò, mi raggiunse e mi abbracciò.

"Jason andiamo sul balcone a fumarci qualcosa" esclamò Mark e Jason annuì.

"Mi dispiace così tanto Charlotte" disse Jennifer.

"non voglio questo bambino" dissi toccando mi la pancia.

"Andrà tutto bene" mormorò stringendomi la mano.

Negai di fretta con la testa, allontanai la mia mano e corsi di sopra, chiusi la porta alle mie spalle e strisciai a terra con le ginocchia attaccate al petto.

Non passò molto tempo finché sentii la porta principale sbattare, segno che Jennifer  e Msrk se ne fossero andati.

Continuai a piangere sentendo dei passi avvicinarsi e dopo poco sentii bussare alla porta.

Mi alzai subito e con il viso tutto bagnato e gli occhi gonfi, la porta si aprì e vidi Jason.

"Amore, ti prego non piangere" disse Jason triste.

Mi abbracciò e continuai a piangere.

Cercai di uscire dalla stanza ma Jason mi prese i polsi e mi tenne ferma anche se mi dimenavo.

"Jason uccidimi, non voglio più vivere" dissi tra le lacrime.

"Charlotte, non dirlo mai più" disse Jason sconvolto.

Mi tranquilliziai e pensai a quello che avevo appena detto, quella  non ero io. Ero più forte di così.

Jason mi prese il viso con le sue mani e mi guardò negli occhi.

"io ti amo tanto" sussurrò.

Mi diede un bacio sulla fronte e mi accarezzò la pancia.

Mi baciò a stampo ed uscì dalla porta.

Non potevo diventare debole, dovevo pensare alla mia famiglia ed a Cameron

Ecco a voi il capitolo 17!!!
Spero vi sia piaciuto

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