20)◀Ranmasa▶

1.9K 75 13
                                    


Richiesta da Ghiaxy

Otp

"Confine"

Era abbastanza ovvio che ai Focolari fosse proibito avvicinarsi al Confine. Avrebbero potuto bruciare il territorio delle Ninfe e quello delle Rocche, o sciogliere quello dei Geli. Questa era la regola che ti inculcavano in testa sin da bambino, perché a quell'età non sai controllare il tuo potere. Ma, cavolo, a 17 anni ormai sei in grado di controllare il calore del tuo corpo, no? Aitor aveva preso l'abitudine di andare al centro del Confine, dove la roccia bruciata lasciava spazio alle pietre fredde e alla sabbia a destra; a fiori rigogliosi ed erba a sinistra e ghiaccio e neve davanti a sé. Si divertiva prendere un po' di neve e vedere come gli si scioglieva in mano in pochi secondi, quasi non la avesse neanche toccata. La sua Istitutrice gli aveva imposto più volte di dare un occhiata e poi andarsene, e Aitor aveva sempre annuito, promettendolo. Poi, ovviamente, rimaneva delle ore ad osservare da lontano le Ninfe che facevano nascere i fiori, le Rocche che levigavano le montagne con il favore del vento e i Geli che bloccavano la neve per permettere ad alcuni animali di sopravvivere. La cosa che più gli spezzava il cuore, era che tra loro avevano la possibilità di frequentarsi. I Geli avevano una buona resistenza al caldo, perciò sopravvivevano diverse ore negli altri territori. Le Rocche non sentivano il freddo e le Ninfe potevano svolazzare fino alle Rocche senza problemi. Aitor si guardò la schiena, dove le sue ali di piume bruciate emettevano spaventosi bagliori rossi. Poi guardò verso i Geli: candide ali di ghiaccio, con rifiniture di brina a creare splendidi disegni. Le Ninfe, ali fatte di tralci senza il minimo foro, in grado di resistere al freddo grazie alla cucitura di pino sempreverde, e le Rocche, con ali quasi invisibili e impalpabili con riflessi del sole che diventavano splendidi giochi di luci. Ma la cosa che gli fece più rabbia fu vedere due Geli divertirsi a crearsi nuvolette di brina, l'uno davanti all'altro: Gabi e Riccardo. Gabi, pensò Aitor, ha smesso di venirmi a trovare.
Aitor strinse i pugni con rabbia, la roccia sotto il suo palmo esplose in un lampo infuocato. «Sir, credo sia rimasto a guardare abbastanza a lungo.» Aitor sobbalzò, voltandosi verso l'Istitutrice: era vestita con il solito tessuto rosso, resistente al fuoco, con pantaloni attillati per rendere agili i movimenti, un armatura resistente ma leggera e un lungo mantello nero che ti permetteva di confonderti con il fumo. Lo stesso mantello che Aitor aveva appoggiato a terra. L'Istitutrice lo guardò con i suoi profondi occhi scuri, inarcando le sopracciglia. Aitor si riprese e si mise il mantello sulle spalle e guardando la donna, diffidente: «Da quanto è qui?» chiese, scontroso. Quella alzò le spalle. «Aitor, non ti fa bene guardare gli altri Elementi.» «Tu non sai che cosa si prova!» L'Istitutrice mosse il capo, facendo ondeggiare la lunga coda castana, poi fece un sorriso di scherno: «Tu credi? Sono stata giovane anche io.» La donna indicò la zona delle Rocche, dove diversi uomini spingevano con forza un masso per chiudere il foro nella montagna vicina. Uno di loro, voltato di spalle, dava ordini e aiutava le parti in cui c'era carenza di forza. Aveva capelli castano scuro, una pelle liscia e chiara e, quando si voltò verso di loro, Aitor notò degli splendidi occhi azzurri. L'Istitutrice sospirò. «Non mi è mai piaciuto trasgredire le regole. Ma con lui non ho potuto farne a meno.» L'Istitutrice si tolse il mantello, aprendo le lunghe ali nere. Una di esse era tranciata a metà. «Mi aveva chiesto di rimanere qui, mentre lui rischiava la vita in un compito dei Geli. Non l'ho ascoltato.» Si rimise il mantello e abbassò lo sguardo verso Aitor, posandogli una mano sulla spalla. «Devo chiederti di non tornare mai più qui. Devi giurarlo sulle tue ali.» Aitor guardò prima la mano poggiata sulla sua spalla, poi le ali nere che fino a poco prima aveva disprezzato. «Ti aspetto al Vulcano. Tra un ora.» Aitor annuì. L'Istitutrice si voltò verso il centro dei Focolari e, con calma, si avviò a passo lento, con i pesanti stivali a rompere la roccia bruciata. Aitor tornò a guardare verso i Geli. Ora c'era solo Gabi, vestito di bianco e con i codini sciolti, che volava spensierato per i venti. Poi si sbatté una mano sulla fronte e guardò verso Aitor, notandolo solo in quel momento. Gabi volò nella sua direzione e Aitor, spaventato, fece un passo indietro. «Ehi!» lo salutò Gabi. Aitor sorrise un po', poi finse di guardare il cielo. «Mi dispiace, ho finito il tempo a mia disposizione.» Accennò, lasciando intendere quanto il rosa fosse in ritardo. Gabi si grattò la nuca dispiaciuto: «Scusa è che-» «Eri con Riccardo. Ti ho visto.» Gabi si grattò la nuca in imbarazzo ma non disse niente. Aitor si voltò per andarsene. «Ehi, ci vediamo domani?» domandò Gabi. Aitor lo guardò senza voltarsi, poi scosse la testa e spiccò il volo.

Aitor stava lanciando palle di lava incandescente dentro al Vulcano. I Focolari sfruttavano il loro calore corporeo per creare calore solido, per tanto riuscivano a creare del fuoco da lanciare nel Vulcano grazie al calore del Vulcano stesso. Ad Aitor non dispiaceva come lavoro, ma continuava a pensare al lavoro dei Geli: ricoprire il terreno di brina, creare minuscole nuvolette di neve... Gabi poteva fare entrambi, ma facevano tutti così? Aitor sospirò, fermandosi a metà, rimpiangendo il pomeriggio appena passato. Poi, lo sguardo cadde sull'Istitutrice: se ne stava al centro, aiutando come poteva e facendo del suo meglio per non perdere l'equilibrio. Per i Focolari, non volare era quasi peggio che per le Rocche. Il vedere l'istitutrice in quello stato, nonché il fatto di essersi salvato, e al tempo stesso aver salvato Gabi, da quel triste destino, lo rendeva un po' meno triste. «AITOR!» No. Questa voce... Aitor si voltò di scatto, una nuvoletta di bianca stava volando verso di lui, mentre diverse guardie cercavano di fermarlo senza successo. «Ragazzo, vattene via da qui! Ti scioglerai!» Aitor corse verso Gabi, afferrandolo al volo prima che si schiantasse a terra dalla fatica e lanciandosi verso il Confine, nella speranza di arrivare in tempo. «Ai...tor..» «Idiota! Che cosa credevi di fare! Ucciderti!?!» Gabi chiuse egli occhi, il corpo cominciava a scottare. Aitor arrivò velocemente all'altro lato del confine, appoggiando Gabi sulla neve. Era ancora bollente, Aitor fece del suo meglio per coprirlo con la neve senza scioglierla e sentì gli occhi cominciare a pizzicare. «Gabi...» le sue ali cominciarono a congelarsi, sentiva il calore abbandonarlo piano piano, ma approfittò dell'improvviso gelo per coprire Gabi di neve senza che questa si sciogliesse. Gabi prese un bel respiro e spalancò gli occhi, alzandosi a sedere e sbattendo la testa contro quella di Aitor. «Deficente!» gridò Aitor, abbracciandolo e cominciando a piangere. Gabi lo strinse a sua volta, chiudendo gli occhi. Si staccarono e si guardarono a lungo negli occhi, poi Gabi lo baciò. Aitor sentì un profondo gelo pervaderlo e io freddo scomparire all'improvviso. «Non potevo non vederti più... » sussurrò Gabi sulle sue labbra, prima di staccarsi di scatto. «Ma... Ma tu sei qui...» «Perspicace.» borbottò Aitor, alzando gli occhi al cielo. Gabi scosse la tesa confuso: «No, voglio dire... Sei ancora qui!» Aitor si guardo attorno, le ali erano ora di un bianco candido e le bruciature erano completamente sparite. Aitor si alzò in piedi, svolazzò per qualche secondo, poi urlò di gioia e si lanciò contro Gabi. «Ora possiamo stare insieme?» chiese Gabi, sorridendo ancora abbracciato ad Aitor. Quello sorrise, guardò verso il confine, dove molto Focolari compresa l'istitutrice lo guardavano con un misto di stupore e gioia. Aitor guardò verso Gabi, ancora steso sotto di lui, poi lo baciò. Al che, non ci fu bisogno di risposta.



Non mi ero dimenticata di postare, nono

Ero tentata di farla finire con Aitor congelato e Gabi che moriva al suo fianco per la disperazione, ma poi mi son detta: "Se la meritano una gioia queste povere cristiane?" e quindi beccatevi 'sto lieto fine!

Inazuma Eleven ~One Sh(i)t~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora