9)♦Fudokido♦

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Ship yaoi: Fudokidou, Caleb e Jude

Rating: Verdissimo.(Mi dispiace deludervi ma no, non ci saranno vere e proprie scene d'amore, il perché nell'angolo in fondo: È IMPORTANTE, LEGGETELO.)

Sempre per il concorso di Martina_Stonewall, solo che questa volta sono riuscita a taggarla ;)

Otp

"Her"

«Lachanse, a voi affiderò la vita di Celia, mia figlia minore, la Gemma Bianca di Royal. Stonewall, a voi affiderò la protezione di Judette, la Gemma Nera delle regioni Sud ed Est. Le proteggerete a costo della vostra vita.»

Mentre girava per la città, diretto verso il suo piccolo angolo di paradiso (comodamente chiamato salice piangente), Caleb pensava incessantemente alla sua casa in campagna, chi lo aspettava per la cena e alla madre in fin di vita che attendeva una cura. Aveva accettato l'incarico solo per loro. E poi, almeno, avrebbe evitato le ronde notturne sotto la pioggia. Caleb si scrocchiò il collo, pensando disgustato alla nuova armatura che avrebbe dovuto indossare (in fibra di carbonio, più leggera ma comunque resistente) per fare da guardia alla Gemma Nera del Regno. Purtroppo per lui, quando arrivò al suo angolo di paradiso, questo era già occupato: due giovani elegantemente vestite se ne stavano alle radici del salice. L'una, più grande, aveva lunghe treccine castane, gli occhi coperti da eleganti binocoli blu ed il vestito era di un rosso opaco. L'altra era più bassa, un caschetto blu scuro scompigliato e portava gli occhiali lievemente calati sul naso. Il suo vestito era più scintillante di quello rosso, con svariati diamanti bianchi. In più, entrambe avevano un mantello nero con cappuccio, forse per non farsi riconoscere. Caleb quasi non fece dietro-front, ma la voce della ragazza più grande, lo fece immobilizzare: «Guardie del corpo! Ti rendi conto!? Come se non sapessi cavarmela da sola!» «Judette, quest'uomo è pericoloso, okay? Hai sentito come sono finiti la figlia del mugnaio e il fratello del cuoco!»«Cel, non è giusto che qualcuno dia la vita per salvarci! In questo modo uno dei due muore lo stesso, no? O io o lui! E perché la mia vita dovrebbe valere più della sua?» La blu aprì la bocca, ma non rispose. Sbuffò e si alzò garbatamente in piedi, si pulì il vestito ed alzò il cappuccio: «Senti, Judette, io ora vado nelle mie stanze, tu fa' come ti pare ma non discutere con papà.» Poi si diresse verso Caleb che fece un passo indietro e si nascose dietro la colonna. Quelle due... Quelle due erano le Gemme! Non poteva credere che se ne stessero là come se nulla fosse con un assassino in libertà. Caleb di sentì fumare di rabbia, strinse i pugni e uscì dal nascondiglio: gliela avrebbe fatta pagare, a quella principessina viziata! Caleb strisciò dietro la parete laterale, ben attento a non farsi vedere. Sbirciò verso Judette, che ora stava leggendo un libro: rosa, immaginò Caleb. Si avvicinò al salice, si appostò dietro la albero. Chiuse gli occhi, come per concentrarsi, poi si fiondò a destra dell'albero, come a volerla spaventare: ma tutto ciò che trovò fu il libro chiuso ed uno straccio rosso opaco. Non fece in tempo a girarsi che qualcosa gli colpì la schiena, facendolo cadere a terra. Caleb si ritrovò ben presto con le gambe bloccate. «Ma che diavolo-»«Chi cazzo sei!?» Caleb sgranò gli occhi nel riconoscere la voce della fanciulla di poco prima. Con uno strattone le colpì le gambe e quella cadde con il culo per terra, Caleb si alzò. La principessa aveva dei pantaloni neri infilati sotto il raffinato corsetto rosso, degli stivali di pelle di bue e i capelli ora legati in una coda. Ma dietro agli occhialini, in quei suoi grandi occhi rossi, Caleb non vide paura ma sfida. Judette si alzò velocemente e corse via dal prato. Caleb si riscosse e corse all'inseguimento, ma quasi non la perse tra la folla, con quel cappuccio nero calato sul capo. Judette svoltò in un vicolo, Caleb la seguì, mentre quella cominciava a scalare il muro della capanna. Caleb deglutì ma non si diede per vinto e la imitò. Quando, finalmente, riuscì a scalare la parete, di lei non c'era più traccia. Caleb saltò giù dal muro, atterrando su un prato fiorito. Si guardò attorno, fino a che non vide un lembo nero svolazzare: Caleb ghignò e si avvicinò aggirando il nascondiglio. Vide Judette guardare dietro di sé, forse osservando il giardino alla ricerca del ragazzo. Caleb le saltò addosso, prendendola alla sprovvista, e quella quasi non urlò per la sorpresa: «Presa!» gridò Caleb, mentre la ragazza, sotto di lui, se la rideva allegra. Al suono della sua risata, Caleb sentì il cuore accelerare. Non smise di guardarla neppure per un istante, finché anche lei non smise di ridere cominciando a fissarlo. Caleb si perse nel guardare i suoi lineamenti delicati, gli occhi rossi coperti da lente nera, le guance rosee... «...mi stava forse cercando? » si schiarì la voce la Gemma e Caleb sghignazzò: «Lei dice, Gemma Nera?» Judette sorrise. «Quindi sarete voi la mia guardia del corpo?» Caleb gli tese la mano: la sua arroganza, i suoi buoni propositi del farle una strigliata erano del tutto spariti. «Ho sentito che vi reca dispiacere » Judette sorrise ed accettò la mano tesa di lui: Caleb perse un battito e, dun tratto, non gli dispiacque poi così tanto il suo nuovo lavoro. «Solo un po'» esclamò lei, stringendogli la mano. Caleb sorrise.

Angolo me

L'ho voluto fare corto perché questa traccia mi piace particolarmente ed ho intenzione di creare una vera e propria storia attorno, magari di tre o più One-Sh(i)t, spero vi piaccia l'idea❤

-Quinto posto-

Inazuma Eleven ~One Sh(i)t~ [In Revisione]Kde žijí příběhy. Začni objevovat