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Per la gioia (o forse no) di AmiraBiena, [spero sia la coppia che intendevo perché non sono affatto sicura che tu intendessi questa Ship (come ho già detto, non li shippo granché)]
Comunque, pubblico oggi perché la prossima sarà probabilmente il prossimo sabato quindi...

Otp

"Model"

«Okay, signorino Love, potete andare.» Byron si lasciò cadere sulla poltrona, stropicciandosi gli occhi ormai accecati dai flash delle fotocamere. Amava il suo lavoro, deliziare la gente con il suo bellissimo aspetto, ma 4 ore consecutive sotto i riflettori erano stancanti e noiose. E gli rovinavano la pelle. Disgustato, si sfiorò le guance bagnate di sudore ed uscì dalla stanza, dove i fotografi e i registi riguardavano più e più volte gli scatti, scegliendo i migliori per il nuovo numero della rivista. Che lavoraccio, pensò Byron salendo le ampie gradinate dell'atrio, diretto alla sua camera, ora vorrei solo farmi una doccia, spargermi di crema idratante e dormire fino a cena! Sperò con tutto se stesso di non incontrare i suoi («Byron Hyperion, cosa ci fai qui!? Hai già terminato di scattare le foto? Ne avete fatte in più per sicurezza?») e, senza incontrarli, spalancò la porta della stanza. Okay, Byron non era una persona egoista né antipatica. Era vanitoso, spesso indifferente agli sconosciuti e ben poco sportivo, ma non era una cattiva persona. Però, capitelo, quando scoprì in camera sua un ragazzo steso sul suo letto, la faccia coperta da un enorme libro di chimica e le scarpe ad infangare le sue coperte firmate Prada, non ne fu troppo allegro: «Santo me, che cazzo vuoi!?» Poi, quando il ragazzo chiuse il libro, rivelandosi per quello che era Byron quasi non si sciolse per il sollievo: «Accidenti, Henry, mi sono preso un colpo... Non sai bussare?» Henry appoggiò il libro ed alzò le spalle, sistemandosi a sedere: «Non eri in camera.»«Stavo lavorando.» Byron capì immediatamente dove sarebbe andato a parare, così lo ignorò ed afferrò qualche indumento ed un accappatoio. Appggiò l'accappatoio sul lavandino e fece scorrere l'acqua nella vasca. Henry, però, non gradì il suo atteggiamento: chiuse le ante dell'armadio, Byron fece un salto indietro e si imbronciò: «Fammi prendere la mia roba.» «Dobbiamo parlare, Byron. Ora.» Byron deglutì, ma si finse indifferente ed alzò gli occhi al cielo: «E di cosa vorresti parlare, sentiamo» domandò, incrociando le braccia e inarcando un sopracciglio. Sapeva benissimo di cosa voleva parlare, ma non voleva mostrare quanto avesse trovato piacevole la situazione di quel giorno. «Lo sai benissimo di cosa Byron, perché mi hai baciato?»

«Byron, questa è Felicia, sarà la tua ragazza immagineHilary Clarisse Burgman in "Love" era una donna aristocratica ed elegante. Si era sposata per contratto a soli diciotto anni con Kristoff "Kris" Love, un modello di fama mondiale, e con lui era diventata una delle ragazze immagine più famose al mondo. Ora che suo figlio aveva raggiunto la maggiore età, avrebbe avuto bisogno di qualcuno al suo fianco: aveva parlato con tutti gli uomini d'affari più in vista del momento, ma solo una di loro aveva catturato la sua attenzione. Felicia Van Houten, ragazza bellissima e dalla voce divina, futura Miss America e suonatrice di piano. La perfezione, pensava Hilary. «Che idea del cazzo» pensava suo figlio. Nonostante il forte disaccordo, Hilary fece del suo meglio per mantenere il tono pacato: erano pur sempre davanti a della gente! Henry, dal canto suo, alternava gli sguardi da Byron alla madre, pregando che la gara di sguardi finisse presto. Alla fine, fu Hilary a parlare per prima: «Byron Hyperion Love, come osi rifiutare!? Felicia è venuta qua solo per incontrarti! Inoltre ha già firmato il contratto, perciò... » La donna lasciò cadere la frase, ma Byron non accettò la sconfitta e giocò la sua ultima carta: «Sono gaySilenzio. Byron non si pentì di ciò che aveva appena detto, Henry stava ancora riassemblando la cosa, ma Hilary si voltò verso Felicia, piena di rabbia tramutata in una risata falsa: «È divertente, non trovate?» «Non mi credi, mamma!? Bene, te lo dimostrerò » Poi, senza pensarci, Byron aveva afferrato malamente Henry per il colletto e lo aveva baciato. Okay, forse aveva premuto con troppa foga, perché ad un certo punto cominciò a sanguinargli il naso, ma non ebbe tempo di rendersene conto che se ne andò in camera mostrando fiero il dito medio. Poche ore dopo si era scoperto che nulla di ciò che dicevano i Van Houten era reale e che Felicia non era neppure la figlia legittima, perciò Hilary non ebbe tempo di arrabbiarsi con Byron. Ma Henry , visto che per i giorni seguenti lo ignorò.

«C'eri anche tu Henry, hai visto cosa stava succedendo. Dovevo fare qualcosa.» si scusò Byron e per la prima volta, faticò a contenere l'imbarazzo. Non avrebbe voluto farglielo sapere così, ma non aveva avuto scelta ed era anche stata una scusa per baciare il ragazzo che gli piaceva. O meglio, tirargli una testata e facendo scontrare le labbra. «Allora perché mi hai ignorato per tutto questo tempo!? Non vuoi più essere mio amico? » Ora la voce di Henry sembrava quasi disperata, Byron fece del suo meglio per ignorare quanto potesse essere attraente anche con le lacrime agli occhi, i capelli spettinati e vestito da C&A. Certo, mai bello quanto lui, ma ci si avvicinava. «Hen, io...» «Ti vergogni della tua omosessualità!? » domandò Henry, mantenendo la voce più ferma. Byron quasi non si morse un labbro: si, si vergognava. E anche tanto. Insomma, non era proprio gay, la bisessualità non era soltanto amore per il tuo stesso sesso. Solo che Henry era un ragazzo. «Beh, ultime notizie Capitan Ovvio! Anche io sono gay!» Byron non sgranò gli occhi, non rispose, non mostrò il suo stupore. Semplicemente, si avvicinò a Henry e, quando ebbe lasciato cadere a terra ciò che teneva in mano, afferrò le dita di lui. Senza smettere di guardarlo negli occhi, lo trascinò fino al letto: lo baciò dolcemente, mettendosi in punta di piedi, mentre con le mani gli esplorava il petto, spogliandolo della felpa. Quando furono davanti al materasso, si staccarono dal bacio e si misero sul letto uno davanti all'altro. Byron era tremendamente in imbarazzo, ma Henry lo avvicinò a se, mettendolo a cavalcioni sopra di lui e ricominciando a baciargli le labbra, per poi scendere alla mandibola ed al collo. Byron chiuse gli occhi e sorrise, ma trovò comunque la forza di parlare. «Ho mentito, l'altro giorno...» Henry si fermò e tornò a guardarlo negli occhi «Che intendi» «Sono di entrambe le sponde» si spiegò meglio Byron. Henry capì e sbuffò contrariato: «Quindi dovrò tenerti lontano sia dai maschi che dalle femmine?» «Tenermi lontano? Scherzi? Sono il modello più famoso del Giappone, anzi dell'Asia! » «Sei anche megalomane!» Lo interruppe Henry, sbuffando divertito. Byron si asciugò il viso sudato (cercando di non pensare allo stato pietoso in cui si trovava) ed Henry gli circondò la schiena: «Credo che, per tenere a freno la mia gelosia... Dovrebbero saperlo tutti.» Henry gli baciò il naso, poi tornò sulle sue labbra, ma Byron lo interruppe dopo poco: «Merda, stanno bussando!» La voce della madre lo zittì immediatamente: «Byron che stai facendo?» Byron fece per aprir bocca, ma Henry mise la mano davanti ad essa ed urlò, verso la porta: «No, signora: sono io a farmi lui!»

Non avete la più pallida idea di quanto mi sia divertita a scrivere questo capitolo!
Su che coppia volete il prossimo? Perché non so ancora quali ship preferite...

Inazuma Eleven ~One Sh(i)t~ [In Revisione]Where stories live. Discover now