31. Brutale destino

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Chapman non si faceva sentire, ma sapevo che stesse investigando sulle basi di ciò che gli avevo rivelato.

Col tempo avevo imparato a conoscere quell'uomo, sapevo che si sarebbe impegnato per far uscire la verità: aveva sempre odiato le bugie.

Quella mattina ero seduto sul materasso presente nella cella, quando una delle guardie mi chiamò: avevo una telefonata.

"Damon?"
"Chi è?"
"Grazie al cielo. Come stai?"
"Chi sei?!"
"Ma sono io, Amanda"
"Oddio... Amanda! Da-da quanto tempo! N-non ti avevo riconosciuto..."
"Tranquillo. Dimmi, come stai? Ho saputo da Al che Chapman ha trovato qualcosa di buono, magari riesce a scagionarti"
"Credo sia un po' difficile, ho... una teoria in mente... non posso parlartene per telefono. Credo che non mi libereranno così facilmente"
"Non... pensare in negativo"
"Difficile non farlo"
"In ogni caso, penso di aver trovato qualcosa di interessante..."
"Cosa?!"
"Non qui. Domani passo in centrale, ne riparliamo.
Un bacio Dam, e tieni duro"

Ritornai in cella con la mente sempre più immersa tra i pensieri.

🕛🕑🕕🕙🕛

"Lewis, hai un'ennesima visita"
Mi alzai da terra e feci un sorriso saccente alla guarda che di rimando mi piegò un ala.

Urlai di dolore, ma dopo un attimo tutto tornò normale e, nascondendo un ghigno, entrai nella stanza in cui un qualcuno mi stava aspettando.

«Damoon!» urlò la biondina e subito dopo circondò il mio collo con le braccia.

«Hey candida»

Amanda liberò una risatina e si staccò da me.

«Abbiamo poco tempo. Dimmi ciò che mi dovevi dire»

Amanda annuì e corse vicino alla sedia dove era appoggiata la sua borsa.

Da lì estrasse una cartellina color lilla e la aprì; mi porse un documento.

«Cos'è?» dissi prima si leggerlo.

«William. Domenica scorsa, mentre stavamo a tavola, si è alzato per rispondere ad una telefonata, quando aveva letto il numero era impallidito; così l'ho seguito e ho registrato la chiamata...»

Abbassai lo sguardo sul foglio.

W: Cosa volete ancora?! Ho fatto tutto ciò che mi avete chiesto, ora lasciatemi in pace!
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W: No! Non è possibile! Non potete...
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W: la prego, non lo faccia! Farò ancora una volta ciò che la Bilancia vuole! Lo giuro
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W: Va bene. Lo farò, però mi prometta di mantenere l'accordo.
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W: Damon? L'abbiamo già rovinato, tra l'altro (per come lo conosco) starà soffrendo non per lui, ma per la ragazza. Farebbe di tutto per salvarla e questo lo strugge.
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W: M-mo-morto?...
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W: L'unico modo sarebbe...
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W: Ma neanche Lucifero è stato condannato a tale pena! Nessuno mai ha subìto la Punizione Inesorabile .
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Mi tremavano le mani, dovetti sedermi per riprendermi. Amanda strinse le mie mani nelle sue, per confortarmi.

Non potevo credere a ciò che avevo letto. William e la Bilancia mi avrebbero condotto alla Pena Inesorabile, la peggior punizione che possa esistere e non si tratta della dannazione eterna nell'Inferno... no, la Pena Inesorabile consiste nella lacerazione dell'anima: essa si spezza e si contorce per poi morire definitivamente nello sprezzo più totale.
La Punizione è destinata alle anime più maligne, quelle che neanche la Gloria Divina riesce a perdonare.

«Amanda... ti rendi conto di cosa c'è scritto? I-io non voglio fare questa... fine»

Una lacrima rigò il mio volto. Ero stanco, affranto ed ora anche impaurito.

Non credevo che la mia esistenza... finisse in questo modo, anzi che finisse.

«Damon, c'è un modo per evitare questo destino» Disse la bionda.

La guardai ormai impassibile, avevo raggiunto il culmine della sofferenza.

«Scappa, trova Cate e crea un alleanza con qualche schiera celeste. Fai passare un po' di tempo e quando sarà il momento, farai sprofondare la Bilancia negli Inferi... il posto giusto per lei»

«Amanda...» la guardai esterrefatto.

«sì?» rispose lei preoccupata.

«Tu stai male»

Amanda mi rivolse uno sguardo confuso e impressionato.

«Ma a mali estremi, estremi rimedi. Giusto?» le sorrisi.

«Così ti voglio» Amanda ricambiò il sorriso.

«Signorina, la visita è finita. Il demone deve ritornare in cella. Inoltre, se posso permettermi, non le consiglierei di frequentarlo vista la sua condizione»

Disse il soldato che per tutta la durata dell'incontro non aveva fatto altro che lanciarmi sguardi assassini e guardare Amanda con una certa preoccupazione.

Amanda si alzò in piedi e mise una mano sulla mia spalla, mentre l'altra era stretta in un pugno.

«Mi scusi signore, ma non credo che lei possa avere l'autorità di definirlo "demone" dal momento che lei non è né un amico né un conoscente, quindi non può usufruire di una certa confidenza. Tra l'altro, non sono affari suoi se io decido di frequentare un "demone", come lo chiama lei, notando anche il fatto che quello che si è intromesso in affari altrui con un carico di spregevoli pregiudizi, è proprio lei» detto ciò, alzò i tacchi e se ne andò, lasciando spiazzato il commilitone.

Quella Bianca era proprio in gamba, anche se la furia del soldato la dovetti subire io.

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Buonasera a tutti❤❤❤
Prima di tutto, scusate se ho aggiornato il capitolo dopo tanto tempo.😅

Ma cosa più importante, volevo premettere una cosa.
Questa storia è basata su pura invenzione!
Ovviamente ci sono riferimenti alla fede cristiana, ma molte cose sono inventate da me per  portare la storia nel genere fantasy💙
Non vorrei creare turbamenti o cattivi pensieri, ribadisco la storia è ambientata in un mondo fantastico, in cui i personaggi sono per lo più ispirati alla storia Biblica, ma molte cose sono INVENTATE.
In più (se l'avete già notato😉) ci sono alcuni punti in comune con la saga Fallen di Lauren Kate💜
NO COPYRIGHT.

Detto ciò, spero che la storia vi piaccia.
Siamo quasi alla fine e Damon dovrà affrontare ancora un ostacolo prima di arrivare ad un lieto fine... OPS non farò più spoiler!!!

Grazie mille per leggere la mia storia!❤
Un bacio!😘

P.S.(se trovate qualche errore o di battitura o quant'altro, perdonatemi, cerco di fare il mio meglio per evitarli, ma spesso con il cellulare può capitare😅❤)

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