30. In cella

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Chiuso in cella.
Trattato come un verme.
Non vedevo la luce da giorni.

Chapman aveva cercato di difendermi in tribunale, ma nessuna prova era abbastanza importante da distogliere l'attenzione da me.

Ormai la Bilancia mi credeva colpevole, il mondo ultraterreno mi credeva colpevole, Inferi compresi...e anche il Trono mi credeva colpevole.

Ero condannato e nessuno poteva aiutarmi, neanche i miei amici.

Chissà cosa stessero complottando in quel momento.

E poi Catherine, chiusa in Laboratorio come CAVIA.

Non potevo accettarlo.

Il pensiero di lei trattenuta dai bianchi mi struggeva.

La sua vita era in pericolo e solo per colpa mia...

William ormai l'aveva vinta; era libero, nessuno poteva sospettare di lui.

L'unico criminale qui ero IO.

                                ~·~

«Dottor Chapman, lei sa benissimo che sono innocente! Sono passati ormai 3 settimane da quando sono rinchiuso qui, Catherine è in pericolo in Laboratorio, non so neanche se è ancora... viva. Deve aiutarmi, la prego! Da un giorno all'altro potrebbero condannarmi e sarebbe la fine»

«Lo so bene Damon, ma fin quando non avrò prove schiaccianti della tua innocenza, dovrai rimanere qui»

«Ma signore! Chissà quanto ci vorrà! Potrei cessare d'esistere molto prima che queste prove escano fuori... la supplico, deve fare qualcosa!»

Chapman si alzò dalla sedia e perse lo sguardo tra le sbarre della minuscola finestra.

«Ti prometto che ci proverò, come da tempo sto facendo, ma ti chiedo di avere pazienza. Non è roba facile»

Abbassai lo sguardo ormai affranto.

Non sarei mai più uscito da quella prigione, da quello schifo.

Chapman si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla, poi guardò le guardie come per accertarsi che non ci stessero osservando.

Allungai il collo il più possibile per sentire ciò che aveva da dirmi.

«Ho parlato con il tuo amico biondo, Al. Mi ha informato delle tue supposizioni su un certo Will» sussurrò guardando oltre le mie spalle.

Sussultai.

«Sì! William. È lui!»

Algernold mi strinse il braccio con la mano.

«Abbassa la voce... cosa mi sai dire su di lui?»

Una voce di una guardia ci interruppe annunciando che l'orario visita era finito.

Guardai Chapman.

«Chiedi ad Al. Gli ho raccontato già tutto, fidati di lui e per fargli capire che sei con me dì che Salvatore mi ha donato la collana» sussurrai mentre mi alzavo dalla sedia.

Chapman mi guardò stranito.

«Fidati di me» urlai mentre una guardia mi portava via.

                                 ~·~

5 giorni dall'incontro con Chapman.

Da quel momento non lo avevo più visto, né sentito.

Che si fosse fidato di me e che avesse seguito il mio consiglio? Solo Lui poteva saperlo.

DANNATOWhere stories live. Discover now