74. L'amore esiste

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Canzone per il capitolo:

L'amore esiste – Francesca Michielin

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Christian

C'è confusione nel suo sguardo, come se davvero non riuscisse a comprendere le mie parole. « Via? »

Sorrido della sua incredulità. « Non sto parlando di domani, non pretendo che tu parta così, su due piedi. So che qui hai la tua vita e tutte le tue faccende da sbrigare. La cose di tuo padre, i soldi... ma io e gli altri ci siamo accordati e quest'estate vogliamo davvero provare con il nostro sogno: andremo in Irlanda. Rimanderemo i master e le specializzazioni di un anno soltanto. Aspetteremo di laurearci a fine giugno e poi raggiungeremo Nate vicino a Kilkenny così come avevamo programmato. E tu... potresti venire con noi, canteremo insieme. Cosa ne pensi? »

La sua schiena, prima rigida tra le mie braccia che la stringono, ora si rilassa e perde la scintilla che la teneva viva. Sara sembra in qualche modo delusa, ma non ne capisco il motivo. « Ah... pensavo... »

« Che cosa? »

Scrolla la testa. « Niente, non preoccuparti. Io non credo di potervi raggiungere, Chris. »

« E invece potresti, solo che non lo vuoi davvero », ribatto, contrariato dalla sua risposta.

« Non posso permettermi nemmeno un paio di jeans nuovi, figuriamoci di partire per mesi per l'Irlanda, dormire là, mangiare... »

« Ti pagheremo tutto noi », le assicuro.

« No, no... non posso. »

« Sembra che l'idea ti disgusti. »

« Non è così, ma non ho intenzione di soggiornare là a vostre spese. Lo sai che cantare sarebbe il sogno di una vita. Ma non posso. Qui ho il mio lavoro, la mia vita... »

Ne ho abbastanza di tutte le scuse che accampa ogni volta, frutto solo del suo timore. « Hai un lavoro che odi con tutta te stessa e il ricordo doloroso di tuo padre. Ecco che cos'hai qui, nient'altro. Per me hai soltanto paura di provarci davvero per una volta nella tua vita. »

« Certo che ho paura », ammette. I suoi occhi mi fulminano, ma trattengono determinazione. « Sono stata così male negli ultimi tempi, che il solo pensiero di soffrire ancora mi terrorizza. »

« Potresti stare bene con noi. »

Mi tiene nei suoi occhi, senza lasciarmi andare. « Con voi... o con te? »

« Non capisco che cosa tu voglia dire. »

È profondo il respiro che prende, c'è qualcosa di più sotto che solo ora inizio a intuire. « Tu mi chiedi di seguirvi, mi accusi di avere paura, di essere una codarda... quando tu non hai nemmeno il coraggio di chiedermi una cosa del genere perché lo vuoi tu. »

« Certo che lo voglio io, altrimenti non te lo avrei chiesto. »

« E allora perché lo nascondi come se fosse una semplice necessità? Sembra che l'unico motivo che ti ha spinto a farmi una proposta simile, sia stato perché vi serve una voce femminile nel gruppo! »

Lascia uscire la rabbia che non credevo covasse nei miei riguardi. Mi lascia completamente interdetto.

« Lo sai che non è così. »

« No, Chris, io non lo so. E se mi devo mettere in gioco, vorrei poterlo fare sapendo che anche tu hai intenzione di ricambiare. »

« Non ti seguo. »

Nell'impeto, grugnisce di frustrazione per poi nascondermi il suo viso. E nonostante tutto, non si allontana da me, dalle mie mani che ancora la tengono stretta in vita, con le sue gambe rannicchiate sopra le mie. Solo i suoi occhi restano nascosti nell'ombra che il suo volto abbassato proietta. C'è silenzio qui intorno, solo tiepida aria che accarezza le foglie del ciliegio sopra di noi. « Ma come fai a non capirlo? Io ho lasciato andare Leonard per te, sono rimasta per mesi a pendere dalle tue labbra a ogni tua parola, io ti amo e tu nemmeno te ne accorgi e... »

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