68. Photograph

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Canzone per il capitolo:

Photograph – Ed Sheeran

We keep this love in a photograph

We made these memories for ourselves

Where our eyes are never closing

Hearts are never broken

And time's forever frozen still

So you can keep me

Inside the pocket of your ripped jeans

Holding me closer 'til our eyes meet

You won't ever be alone, 

wait for me to come home

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Sara

I minuti successivi si riempiono dei messaggi inviati alle mie amiche e a Leonard, con le spiegazioni dovute per la mia assenza improvvisa. Spero che Lenny creda alla scusa del corso al quale mi hanno fatto partecipare a lavoro, costringendomi a dormire due giorni a Milano. È l'unica giustificazione plausibile che sono riuscita a inventare, visto che ho già partecipato a un corso del genere diversi mesi fa: il valore del sorriso nel rapporto con il cliente.

Alle mie coinquiline, invece, racconto una mezza verità. Trovo il coraggio di scrivere solo alla dolce e compassionevole Timon, chiedendo indirettamente scusa a tutte per la mia assenza, assicurando che sto bene e che dormirò fuori con Christian. Non sono stata molto in forma, ma Chris mi ha aiutato molto. Poi vi spiegherò tutto, è la conclusione del messaggio. Con profonda vergogna, chiedo anche di coprirmi con Leonard, di modo che non venga a sapere che sono con lui. Mi sento così infima a raccontare bugie a una persona che così tanto conta per me, ma ho già visto quello sguardo pieno di delusione e disappunto: era sul volto di Christian. Non potrei sopportare di essere guardata così da Lenny, il ragazzo che di me ha una visione del tutto diversa. Per lui, io sono ancora le stessa ragazza di un tempo, ed è così che voglio restare ai suoi occhi.

Se pensi di salvare le tue chiappette striminzite solo perché scrivi prima alla buona e brava Timon invece che a noi, ti sbagli di grosso. Appena rimetti piede in questo appartamento, ci dovrai un mooooooooooooooooooondo di spiegazioni. Dettagli inclusi.

E ti vogliamo bene.

Maia, Silvia e Timon.

Il messaggio porta Casper come mittente, e mentre metto via il telefono penso a come spiegare loro che cosa mi è successo. Perché voglio farlo, non posso mentire a tutti quanti.

I dottori mi permettono di uscire dall'ospedale prima di pranzo, così riesco miracolosamente a salire su per le scale fino all'appartamento senza incrociare le mie amiche. Quando Christian chiude la porta di casa, trovo il soggiorno deserto, come se avesse avvisato tutti di levarsi di torno. Sento solo arrivare della musica dalla camera accanto, deve esserci Lucas là dentro, ma non esce per salutarci come avrebbe fatto di solito. Mi chiudo nel loro bagno per un tempo infinito, per lavare me stessa dallo sporco e dalla vergogna, per lavare i vestiti in lavatrice, orrendamente sporchi di vomito dal giorno prima. Non potendo scendere al mio appartamento, Chris si offre di prestarmi i suoi calzettoni in spugna e un paio di boxer aderenti da indossare sotto la tuta. Per tutto il tempo successivo non ho il coraggio di guardarmi allo specchio.

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