62. Royals

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Canzone per il capitolo:

Royals – Lorde

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Sara

Quando torno al tavolo, il cameriere sta già servendo il dolce. Provo a mangiare parte della meringata, ma fatico a mandar giù qualcosa, persino un bicchiere d'acqua: l'incursione di Chris nel bagno mi ha incasinato i pensieri, il battito del cuore. Ho lo stomaco chiuso. Non so più che cosa pensare, la confusione sale e pure la rabbia: nei confronti di me stessa, perché non riesco a ragionare lucidamente quando Chris mi resta vicino, e anche nei suoi confronti perché, seppur nel profondo io non riesca a impedirmi di desiderare le sue attenzioni continue, mi rendo anche conto di aspettare da lui un barlume di rispetto per le mie decisioni.

Continuo a sentire il battito del cuore accelerato, le sue mani su di me, e Lenny deve richiamarmi un paio di volte prima di accaparrarsi la mia attenzione.

« Scusa, cosa stavi dicendo? »

« Non la mangi più? » chiede indicando la fetta di torta con occhi famelici.

« Non ho più fame... vuoi finirla tu al mio posto? »

Accetta la mia offerta ben volentieri e spazzola il piatto con gran gusto. A Leonard piace mangiare, ormai l'ho capito da quando è arrivato. Preferisce il dolce al salato. Sono solo piccoli dettagli, forse di poco conto, ma avere conferma di ciò che prima viveva solo di inchiostro nelle nostre lettere è soddisfacente, è bello: rende ogni cosa sempre più reale.

Per tutto il resto della serata, Christian non mi rivolge nemmeno lo sguardo, non una volta da quando sono tornata a sedermi al tavolo.

Una volta finita la cena, ci dirigiamo alla cassa per pagare il conto. Ma quando Lenny fa per prendere il portafogli dalla tasca dei pantaloni, ecco che non lo trova. « Merda... l'ho dimenticato in camera. Perdonami, Trilli: potresti anticiparmeli? Appena torno in camera te li rendo. »

Nel panico, penso subito alla miseria che alberga nella mia borsa e fingo di controllare all'interno, nella speranza di trovare una banconota da venti euro che prima non avevo visto. Speranza del tutto inutile. I miei pochi euro presenti non si sono moltiplicati per magia.

Sto per aprire bocca e umiliarmi davanti a tutti, quando Christian si intromette. « Pago io per loro. »

Resto sorpresa dal suo gesto, lo fa senza nemmeno guardarci in faccia.

« Grazie », gli dice Lenny con imbarazzo. « Poi te li restituisco. »

Vorrei morire. Chris scrolla appena la testa e lo seguiamo fuori dalla pizzeria, mentre Leonard mi tiene per mano. Insieme percorriamo le vie del centro, questa sera abbastanza affollate. « Mi dispiace per prima », mi sussurra Leonard all'orecchio. « Ho fatto una figura meschina. »

« Non preoccuparti, io credevo di avere i soldi sufficienti e invece no. Purtroppo dal negozio non mi hanno ancora accreditato lo stipendio e senza quello sono un po' in difficoltà. »

« Hai tante spese? »

Non ho molta voglia di parlare delle mie disastrose questioni economiche, che sembrano peggiorare ogni giorno di più. « Abbastanza. Purtroppo papà non mi ha lasciato quasi nulla, e ora alcuni dei suoi debiti sono costretta a prenderli in carico io. Il mio stipendio non è molto alto e ogni mese sembra sempre subentrare una spesa diversa, o una nuova tassa, o qualcosa che papà non era riuscito a pagare e che ora tocca a me saldare. »

« Posso aiutarti in qualche modo? » propone con aria sincera.

« No, voglio riuscirci con le mie sole forze. Ti ringrazio. »

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