57. Supermassive Black Hole

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Canzone per il capitolo:

Supermassive black hole – Muse

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Sara

Fantasmino

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Fantasmino... può essere una sola persona al mondo...

« Maia! » strillo uscendo del tutto allo scoperto, sconvolta nel vedere la mia amica avvinghiata a Scott come fosse un barattolo da un chilo di Nutella.

Scott prende a ridacchiare sonoramente per essere stato scoperto, ancora voltandomi le spalle mentre la figura nascosta davanti a lui cerca in tutti i modi di non farsi vedere. Lo tiene persino fermo per le spalle per impedirgli di voltarsi. « Chi è? » bisbiglia Maia.

Il ragazzo volta soltanto la testa e ci individua poco dietro mentre ci avviciniamo. « Sono Christian e Sara. Credo che stessero facendo roba in giardino. »

« E perché quei due fanno roba in giardino?! »

Io e Chris ci guardiamo per un istante, poi distogliamo lo sguardo per l'imbarazzo.

« Ma io che ne so! »

« Merda... dici che mi hanno riconosciuta? »

« Ti ha chiamato per nome, idiota. »

« Non chiamarmi idiota! » ribatte l'altra e sento pure volare un manrovescio, ma nel buio non capisco dove riesca a colpire Scott. Lui continua a ridere della situazione, quindi presumo sia stato un punto poco doloroso.

Io e Chris attraversiamo il cortile e li raggiungiamo in fretta, almeno temporaneamente sconvolti tanto da farci dimenticare di ciò che è appena successo tra di noi. « Quindi, voi due », inizia a dire Chris indicandoli entrambi. Anche lui sembra parecchio sorpreso, quindi presumo che il suo amico non gli abbia mai fatto cenno della tresca con Casper.

« Eh, già », ammette lui quando si scansa dalla mia amica per rivelarla del tutto, evidentemente appena uscita dal suo letto, visto che indossa solo il pigiama. « Ma tu non eri tornato al garage con lei? »

Chris lo squadra con un sopracciglio inarcato. « E perché mai sarei dovuto tornarci? Siamo stati lì per tre ore stasera! »

« E io che ne so? Ti ho visto con lei sulle scale, pensavo foste tornati là per... per ... »

« Per? » insiste Chris.

« Per commettere il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi », conclude con un occhiolino furbesco, e poi scoppia a ridere da solo, senza che nessuno di noi lo segua, tantomeno Maia.

Gli occhi di Christian compiono una plateale capriola al cielo. « Bukowski, immagino. »

« Ignorante che non sei altro. È Shakespeare... »

E mentre Scott mette la punta delle dita sulla fronte, uscendosene con un sono circondato da un branco di idioti meglio di Scar ne Il Re Leone, io mi avvicino alla mia amica strisciando i piedi sull'erbetta fine.

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