CAPITOLO 57

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'' non starò qui ferma mentre ti distruggi da solo ''

Gabriel alza il viso e fissa il suo sguardo nel mio. Rimaniamo ad osservarci per qualche attimo prima che la madre entri e interrompi la nostra sileziosa discussione.

'' ottime notizie! Il dottore dice che puo tornare a casa domani mattina. Devi solo riposare per un po' e ...'' Paola percepisce subito la tensione che aleggia nella stanza e si blocca sulla soglia, aggrottando le sopracciglia '' che aria pesante! Va tutto bene? ''

Le rivolgo un sorriso forzato e distolgo lo sguardo da entrambi cercando la borsa. Una volta trovata la metto a tracolla

'' devo andare adesso ''

Dico senza rispondere alla domanda della donna. Sento Gabriel sospirare

'' Charlie aspetta ... ''

'' sicura di non voler restare di più cara? ''

Sorrido ancora a Paola, avvicinandomi per darle un bacio sulla guancia

'' devo andare ... '' ripeto. Mi giro verso Gabriel che mi guarda combatutto '' ci vediamo domani pomeriggio ''

Più che un saluto è un ultimatum: un giorno per raccontare tutto altrimenti ci avrei pensato io, e dallo sguardo che ci scambiamo prima di andare via, capisco che ha decifrato il messaggio.

-

Ho ancora un po' di tempo prima di pranzo e siceramente non mi va proprio di tornare a casa. Sarei finita stesa sul letto a pensare e ripensare e sinceramente ne ho proprio abbastanza. Perciò mi fermo a un distributore automatico, prendo una bottiglietta di te verde e raggiungo il parco. Dopo aver ispezionato alcune panchine decido di andare al solito posto e sedermi sotto al solito albero, nascosta da tutti. Guardo il bel paesaggio che si estende sotto i miei occhi e mi concedo qualche minuto per osservarlo. Con un sorriso ricordo che proprio qui, in questo preciso punto Gabriel ha confessato di amarmi ... e io sono letteralmente scappata. Se la ricordo adesso, dopo mesi e mesi, mi viene da ridere. Sono stata completamente presa dal panico e quando succede tendo a fare cose stupide, senza senso e incomprensibili ma è stata comunque la sensazione più bella e intensa della mia vita. Più di fare l'amore, più di un bacio, quelle parole mi hanno colpita, estasiata e sentirle dire da lui, Gabriel Jasconi in persona, hanno realizzato un sogno: essere amata davvero.

Immersa nel ricordo di quelle emozioni prendo il cellulare con l'intenzione di mandare un messaggio a Gabe ma mi fermo prima di inviarlo. Forse è meglio mostrarmi fredda nei suoi confronti, così da farlo riflettere e portarlo a fare la cosa giusta, anche se la rabbia è passata e adesso ho solo una grande nostalgia. Alla fine ritorno al mio piano iniziale: leggere un bel libro. Sopraffatta com'ero da tutto quello che è successo ho lasciato un po' la lettura sentendone comunque la mancanza. Mi immergo nelle parole di Shakespeare " sogno di una notte di mezza estate" e rimango lì forse per più di un'ora, finchè il cellulare non squilla. Per una frazione di secondo spero sia Gabriel, che ha raccontato tutto ai suoi genitori ... e invece e mia madre che mi urla contro di tornare a casa immediatamente per il pranzo. Dopo un profondo sospiro mi alzo e mi avvio verso la fermata dell'autobus che come al solito fa un quarto d'ora di ritardo. Torno a casa quasi esausta per colpa di tutta quella gente che nel pullman non faceva che spingere o urlare.

Durante il pranzo i miei mi chiesero di Gabriel e io gli risposi che stava meglio e che probabilmente lo avrebbero dimesso domani mattina. La situazione con mio padre sembra essersi risolta o, come temevo, soltanto congelata. Nel pomeriggio mandai un messaggio sia a Noemi sia a Dave chiedendo se avevano voglia di uscire. Non risposero subito e nel frattempo ricominciai a leggere il libro prima interrotto. Solo Noemi lo fece dopo una mezz'oretta circa

Non Lasciarmi MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora