CAPITOLO 7

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‘’ ma … mamma! è una giacca di lana! ‘’ mi giro per guardarmi allo specchio. Calze lunghe e coloratissime, Nike arancioni, una gonna da signora anziana e una maglia normalissima con sopra un giacchettino di lana rosso della nonna. Comincio a respirare affannosamente ‘’ mamma, non posso andare così … non posso proprio ‘’ da dove se ne scuca mia madre con questi ‘ abiti ‘ se si possono chiamare così? Mia madre si avvicina e fissa il mio riflesso sulla specchio mettendomi una mano sulla spalla ‘’ sei davvero tenera vestita così ‘’ aggrotto le sopracciglia e la guardo dallo specchio ‘’ se per tenera  intendi vestita peggio di nonna, okay hai ragione, sono terribilmente tenere! ‘’ mia madre ridacchia e mi da uno schiaffetto sulla spalla ‘’ tua nonna non si veste così male! ‘’ spalanco le braccia ‘’ vedi? anche tu dici che  sono vestita peggio di nonna!’’ lei sbuffa e si siede sul bordo del letto. Io mi giro per guardarla meglio, in confronto a me si era vestita molto meglio, indossava un bel vestito, con una gonna non troppo lunga, di un colore rosa corallo, ma non troppo corallo, e neanche troppo rosa pallido, era una bella tonalità. Ricordo di averla costretta a prenderlo, perché, bhe, le sta d’incanto, ma non ha avuto mai l’occasione di metterlo: per i matrimoni non era troppo elegante, per i compleanni era decisamente troppo. Ma per una serata del genere è perfetto. Si era messa un leggero strato di matita sugli occhi e delle scarpe non molto alte, ma che la facevano sembrare più snella e slanciata. I capelli erano ancora raccolti disordinatamente in una pinza gialla, in netto contrasto con il suo abbigliamento. Alza le spalle ‘’ beh, cosa vuoi metterti allora? ‘’. Il vestito della festa dello scorso anno non mi sembra molto adatto, e quello di capodanno … bhe … non so se mio padre approverebbe. Avevo chiesto a Noe di prestarmi qualcosa, all’ultimo minuto, ma purtroppo lei è in punizione è non può uscire per altri tre giorni. Due giorni fa aveva preso senza permesso la macchina dei genitori e aveva ricevuto una multa per aver parcheggiato la macchina davanti l’entrata del municipio. Non mi sono sorpresa più di tanto … per una borsa firmata in saldo la mia amica farebbe qualsiasi cosa, anche vedere sua madre su e-bay. Io non sono potuta andarla a trovare, nessuno poteva darmi un passaggio e oggi i pullman fanno sciopero, quindi avevo chiesto un aiuto a mia madre. ‘’ non lo so … ma questo … ‘’ dico indicando il mio abbigliamento ‘’ non lo metto neanche se mi pagano ‘’ apre la bocca per parlare ma il campanello la precede. Sentiamo i passi pesanti di mio padre e ci avviciniamo alla porta, socchiudendola appena. Davanti a noi, la porta di Erica era chiusa da ore. Non so cosa sta combinando da allora, ma ha chiaramente detto che voleva preparasi da sola, e che aveva bisogno di tempo per meditare. Io e mia madre ci siamo scambiate uno sguardo preoccupato mentre mio padre la fissava perplesso. Adesso, quest’ultimo, era sulla porta e parlottava con qualcuno. da dietro si poteva notare la camicia bianca spiegazzata, i pantaloni neri e il collo circondato da un nastro sempre in movimento. Si sposta di lato e fa passare la persona che aveva suonato. Sophia entra sorridente, i lunghi capelli marroni oscillavano sulle spalle stranamente coperte da una maglietta semplice, i jeans strappati le fasciavano le gambe, mentre degli stivali con un incredibile tacco alto la facevano sembrare più alta. Non riuscivo ancora ad abituarmi a vederla senza occhiali e forse non ci riuscirò mai. L’unica cosa che non è cambiata in lei è il suo sorriso, che tradiva le emozioni che cercava di nascondere. Non posso nascondere che ero felicissima di vederla. Ci siamo riavvicinate e sogni giorno di più ci avviciniamo al rapporto intimo che avevamo prima. Spalanco la porta e saltellando le vado incontro ‘’ Soffi! ‘’ esclamo, richiamando la sua attenzione. Lei si gira e lascia cadere la borsa- busta che aveva in mano e che non avevo notato prima. Spalanca le braccia e, per quello che le permettevano i tacchi, viene da me correndo allegramente ‘’ Charlie! ‘’ quando ci abbracciamo è un corpo a corpo vero e proprio, tanto che rischiamo quasi di cadere. Ci stacchiamo ridacchiando e mi prende le mani ‘’ cosa ci fai qui? ‘’ ma invece di rispondermi lei guarda il mio abbigliamento quasi inorridita, mentre mio padre mi lancia uno sguardo di approvazione ‘’ cosa ti sei messa addosso? ‘’ dice senza staccare gli occhi dalla giacca di lana rossa ‘’ non andrai certo così dal tuo ragazzo? ‘’ mio padre si schiarisce la gola, facendo qualche colpo di tosse, e mia madre, sorridendo divertita, gli va incontro dandogli qualche violenta pacca sulla schiena. Faccio una smorfia quasi di dolore ‘’ non so cosa mettermi, Soph … ‘’lei si apre in un dolce sorriso e mentre prende la borsa caduta per terra, afferra il mio polso e mi porta verso camera mia ‘’ ci vediamo dopo zii! ‘’ esclama prima di chiudere la porta e sbattermi sul letto ‘’ cosa pensi di fare? ‘’ dico osservando i suoi movimenti. Prende la borsa e la appoggia sul letto. Si gira verso te ‘’ bhe, Noemi ci ha detto che avevi un grosso problema di abbigliamento ‘’ comincia Sophia ‘’ in quel gruppo che avete creato senza aver detto niente a me e a Jess? ‘’ spalanca le braccia ‘’ siamo solo noi quattro, e poi questo gruppo ti ha salvato la vita ‘’ alzo gli occhi al cielo ma non riesco a trattenere un sorriso ‘’ e li ci sarebbe la mia salvezza? ‘’ chiedo indicando la borsa. Lei alza il mento ‘’ le tue amiche si sono coalizzate e ognuna ti ha prestato qualcosa ‘’ sbatto le palpebre confusa, mentre Sophia apre la borsa e infila una mano dentro ‘’ io ho fatto il lavoro più duro … sono andata da Noe e Jess per prendere tutto quanto ‘’ poi esce dalla borsa una fantastica gonna a balze nere e me la porge. Aveva un tessuto morbidissimo e delicato, non era molto lunga, mi arrivava al ginocchio, o poco più su. La seconda cosa che prende è una camicetta bianca, larga e semplice. Mette anche questa accanto alla gonna poggiata sul letto. L’ultima cosa che tira fuori sono delle semplici All Star di un bianco immacolato. Ci metto un po’ per riconoscerle ‘’ ma quelle … ‘’ dico indicandole ‘’ … non sono della tua preziosissima collezione? ‘’      ‘’ per questo devi trattarle come se fossero la tua vita ‘’ sbatto gli occhi spaventata dal suo tono che prometteva vendetta ‘’ sicura di volermele dare? Mi conosci … ‘’ alza le spalle ‘’ quanto manca alla cena? ‘’  guardo l’orologio ‘’ circa … una mezz’ora! ‘’ dico balzando in piedi inorridita. Come per confermare quello che ho detto mia madre bussa e senza entrare dice ‘’ manca mezz’ora, tesoro ‘’ Sophia agita le mani ‘’ Bhe, che aspetti? ‘’dice mettendomi in mano gli indumenti ‘’ vatti a cambiare! ‘’

Non Lasciarmi MaiWhere stories live. Discover now