CAPITOLO 31

10K 682 183
                                    

'' Che imbarazzo! Perché siamo gli unici con un catorcio del genere? Guardate che belle auto ...''

Noemi guarda con invidia le macchine nel parcheggio. In effetti non ha tutti i torti, auto sportive, d'epoca, decappottabili, danno tutte la stessa impressione

Soldi, soldi, soldi

Dave, alla guida, sbuffa sonoramente

'' lo hai ripetuto una decina di volta, adesso potresti anche finirla ''

Ma la mia amica è troppo impegnata a guardare oltre il finestrino. Le avevo severamente vietato di non mettere qualcosa di appariscente, per non attirare troppo l'attenzione ( cosa insolita per lei) ma alla fine aveva accettato. Indossa dei semplici pantaloncini di jeans e una lunga camicia aperta che fa intravedere la sua canotta color del sangue. Il rosso le è sempre stato bene, forse per la pelle chiara o i capelli biondi. Magari anche perché rispecchia il suo carattere passionale e possessivo. In effetti siamo vestiti un po' tutti in modo sobrio: Dave con una delle sue maglie con qualche allusioni a serie tv o a libri; io con dei semplici leggings neri e una semplice maglia verde a tinta unita. Forse, quella che ha osato di più è proprio Jessica, con un elegante vestitino primaverile, dalla tenue fantasia colorato su uno sfondo panna, quasi bianco, indossato, magari, per attirare l'attenzione di Dave, anche se non ne aveva bisogno. Quei due, ormai superata la tempesta, sembrano non volersi più staccare. Nel profondo spero anche io che questo momento di burrasca passi, lasciando spazio ad un limpido cielo senza nuvole. Poggiando la fronte sul finestrino riesco a intravedere Sophia e Paolo scendere dalla moto. Anche lei indossa un vestito, anche se dai colori più seri e più aderente. Non è accattivante ma semplicemente bella. In più il sorriso che rivolge a Paolo, una volta avvicinata a lui, mi provoca una stretta al petto e sono costretta a distogliere lo sguardo, ma ormai sono circondata. Noemi sorrideva sullo schermo del cellulare mentre Dave si chinava verso Jessica per darle un bacio, una ricompensa per il fatto che avesse trovato un parcheggio vuoto. Coppiette ... coppiette ovunque. Mi sento un'intrusa adesso, una guasta feste. Se non fosse stato per me, adesso Noemi sarebbe uscita con Castiel, mentre Dave e Jessica avrebbero festeggiato la loro riconciliazione. Perfino Paolo e Soph, ne sono sicura, avevano meglio da fare che assecondare una tizia mollata ma che non vuole accettarlo. Quando scendiamo, Dave nota subito il mio sbalzo d'umore

'' stai diventando troppo lunatica per i miei gusti ''

Mi punzecchia. Gli sorrido, guardandolo di traverso e alzando le spalle. L'ansia cancella ogni buona conversazione che avrei potuto intraprendere e Dave, dopo qualche altro tentativo si dedica alla sua ragazza. Sophia e Paolo ci raggiungono all'entrata, e ci mettiamo subito in fila. Una fila lunga chilometri e lenta da far spavento. Dopo l'ennesimo passettino non posso fare a meno di sbuffare ogni minuto, tanto da infastidire le altre persone di fronte a me. Sono nervosa, irritata e affamata, per la fretta ho dimenticato di prendere il panino che mia madre mi aveva lasciato pronto sul tavolo. Sicuramente qualcuno lo avrà già mangiato, rifletto pensando al panino, magari quella ladruncola di mia sorella, perfino mia madre potrebbe averlo fatto. Mentre la mia mente viaggia a casa, cercando di prendere il panino con la forza del pensiero, Dave, di fronte a me, forse troppo stanco di essere lontano dalla sua ragazza, mi cede il posto e così mi ritrovo a capo del mio gruppo. Bene, una mezza-single a capo di una mandria di coppiette. Sospiro, annoiata da questa situazione e dai miei pensieri. Come mi sono ridotta! Fare una lunghissima fila solamente per vedere se il mio pseudo ragazzo mi tradisce con una pseudo oca. Dovrei essere contenta di stare con i miei amici in luogo del tutto nuovo per noi, o almeno per me, e invece mi lamento di essere l'unica non-proprio-single del gruppo. Diciamolo chiaramente: l'unica sola. Per un momento ho l'idea di alzare i tacchi e andarmene, dichiarando apertamente che questa è solo una pazza follia. E poi ecco la sua voce, la sua irritante voce, troppo alta e acuta per essere spontanea. La sento sempre più forte fino a che la sfiga non la fa capitare proprio affianco a me. D'istinto mi nascondo, incollandomi alla spalla di Dave di fronte a me e chiudendo i pugni nella sua maglietta, in modo da nascondere il viso. La sua risata, quella che non sento da tanto ma che ha, adesso, il sapore della nostalgia. Ride a qualcosa detta da lei. Il mio Gabe è divertito da qualcosa detta da qualcuno che non sono io

Non Lasciarmi MaiOn viuen les histories. Descobreix ara