CAPITOLO 60

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Prendere il numero di Richard dal cellulare di mia madre non fu difficile: mentre era impegnata nel travaso di una pianta a me sconosciuta fuori al balcone, sono sgattaiolata nella cucina e ho inviato dal cellulare di mia madre il contatto al mio numero, per poi cancellarlo subito dopo, eliminando ogni traccia. Non si è accorta di nulla.

Mi ero data appuntamento per quel pomeriggio da Gabriel, per parlare con calma della mia decisione e perché ha detto di voler essere presente durante la mia telefonata con Richard. La sera prima, dopo avergli raccontato tutto quello che era successo in giornata, era rimasto in silenzio ad ascoltare. Ma prima che lui potesse dire qualcosa, la porta della camera si era spalancata e in camera si era riversata una marea di gente intenta a fare una sorta di trenino un po' troppo disordinato. Ci si era presentato un Chris più brillo di prima che non faceva altro che abbracciare Gabriel e dirgli quanto gli dispiaceva. Si era aggiunto anche Roberto e insieme avevano preso Gabriel da entrambe le braccia e portato a forza fuori, nonostante le sue continue lamentele. Li avevo seguiti con le stampelle in mano. Fortunatamente non lo hanno buttato in piscina ma, con altri ragazzi, hanno cominciato a farlo volare in aria e ad urlare il suo nome. Quando finalmente lo hanno portato in salotto e lasciato sulla poltrona, era troppo tardi per me per restare. L'ho lasciato con il broncio e la promessa di rivederci il giorno dopo.

Quando mio padre mi ha vista con addosso i vestiti di Gabriel, ha alzato un sopracciglio e mi ha chiesto (ovviamente) spiegazioni. Anche se non con poca difficoltà, gli ho raccontato che mi avevano buttato in piscina e che Gabriel mi aveva gentilmente prestato i suoi vestiti. Più difficile è stato con la mamma: non sembrava convinta del tuffo a sorpresa in piscina e, poco prima di andare a letto, è entrata nella mia camera.

'' se fosse successo qualcosa, qualsiasi cosa, tu me la diresti vero? Perché io sono una mamma moderna e certe cose le immagino e le capisco ... ''

Dopo una risata nervosa l'ho rassicurata che non c'era assolutamente niente di cui preoccuparsi. Inutile dire che certe cose non sono facili da raccontare, soprattutto ai tuoi genitori. Anche alla tua moderna madre. Comunque lei ha continuato a farmi quella stessa domanda fino a questa stessa mattina.

Poco dopo pranzo, Gabriel mi ha inviato un messaggio dicendo di aver cambiato luogo di incontro: non più a casa sua, ma al campo di basket dove solitamente si allenava con la sua squadra, sempre stessa ora.

Appena uscita di casa mi sembra di tornare a respirare. Mia madre non ha fatto altro che guardarmi di sottecchi e a perseguitarmi con quella domanda. Un incubo.

Preso il pullman arrivo a destinazione in una ventina di minuti circa. La fermata del bus è poco lontana dal campo e ci vogliono altri 5 minuti per arrivarci. Gabriel è seduto sugli spalti a guardare i suoi amici giocare. Lo raggiungo

''ehi! ''

'' ehi! ''

Mi saluta sorridendo mentre io mi siedo accanto a lui

'' come mai questo cambio di programma? ''

Fa spallucce

'' semplicemente non sopportavo più di stare chiuso in casa. Chris è venuto a prendermi con la sua auto e siamo venuti qui ... '' sospira guardando gli altri che si passano velocemente la palla '' ... cavolo, quanto vorrei giocare ''

'' vedrai che guarirai molto presto e tornerai a giocare meglio di prima ''

'' lo spero ... '' dopo un altro sospiro, gira lo sguardo verso di me '' stamattina ci ho pensato e ... se sei così convinta di andare a trovare Simone, voglio venire con te ''

'' non puoi '' ridacchio indicando la sua gamba ingessata '' ti sforzeresti solo inutilmente e... tu non sei proprio suo amico ''

'' bhe ... neanche tu ''

Non Lasciarmi MaiWhere stories live. Discover now