CAPITOLO 29

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Gastly lancia un potente attacco: Energipalla e riesce a distruggere nuovamente il mio Stailer, togliendomi altri 5 punti. Impreco, invocando mentalmente Pichu, e provando ancora una volta a fare cerchi energetici attorno al Pokemon. Come posso essere sconfitta da una palla viola fluttuante? Eccolo, il mio Pokemon compagno che spunta fuori da un lato dello schermo: orecchie dritte e appuntite, nere sulla parte finale e poi gialle, come il resto del corpo; il musino è così tenero che mi viene la voglia di comprare un peluche a sua immagine e stringerlo fino a farlo esplodere. In realtà, quando ero più piccola, ho provato a persuadere mia madre, desiderando intensamente uno di quei peluche che raffiguravano il mio cartone preferito, ma niente, mia madre è stata dura come la roccia. Clicco su quella creaturina deliziosa e questa subito balza sul campo, rimpicciolendosi e suonando il suo ukulele. Le note che raggiungono il Pokemon fanno si che si calmi e io finalmente riesco a catturarlo. Il sorriso di vittoria svanisce quando vedo il voto che questo stupido (ma fantastico) gioco, mi ha dato riguardo alla cattura. Una C? solo perché ho perso si è no 40 punti? Soffoco un'imprecazione. Ne soffoco un'altra quando qualcuno chiude in modo molto brusco il Nintendo fra le mie mani e me lo toglie.

'' ehi! ''

Esclamo alzando lo sguardo verso una Noemi piuttosto irritata.

'' basta giocare a questo stupido gioco dei Pokemon ''

'' oh, su, andiamo! ''

Allungo il braccio per riprendermi il Nintendo, bisognosa di giocare a quel gioco come un ubriaco dell'alcol, ma Noemi lo allontana, dimostrandomi tutta la sua crudeltà

'' ti avevo detto di vestirti in modo sexy e ti sei presentata con jeans e una stupida maglietta ... ''

'' i jeans sono leggermente strappati, questa è trasgressione!'' la stuzzico, ironica '' e poi hai visto la maglietta? ''

Mi alzo in piedi, mettendomi davanti a lei e prendendo i lati della camicia aperta a quadri rossa e nera ( per dare un tocco diverso al mio abbigliamento) come per mostrare meglio la maglia che c'è sotto. È nera semplice, ma, sul davanti, c'è la scritta 'Angel' con sopra una freccia che sembrava indicare il viso e sotto la scritta 'Devil' seguita da una freccia che indicava, bhe ... le scarpe. Noemi incrocia le braccia al petto, stando attenta a non scriversi con la matita degli occhi che portava in mano. Non è vestita in modo troppo provocante: indossa una gonna non troppo corta, ma che arriva più o meno a metà coscia, nera e semplice, sopra ha abbinato una camicia bianca quasi trasparente. Visto che anche lei ha un limite, sotto la camicia si ha indossato un top stretto e nero. Le fasciava per bene il corpo, ma meglio di niente. Il tutto abbinato con un paio di scarpe alte, a dispetto dei miei audaci e comodi stivaletti.

'' stai scherzando, vero?'' esclama quasi sbraitando la mia amica. Alza il Nintendo e muove il polso, quasi a volermi sfidare a prenderlo. Io seguo con occhi disperati ogni suo movimento '' questo lo hai solo dopo essere tornate ''

Detto questo si gira ed entra in camera sua, con passo fiero e forse troppo teatrale per essere vero.

'' Cosa?!?!? ''

Esclamo seguendola a ruota. Appena arrivata però, eccola di nuovo alle prese con il trucco, consigliando anche a Jessica come farlo. La rossa è vestita in modo elegante ma equilibrato. Pantaloncini dalla fantasia a quadretti bianchi e neri, minuscoli e continui, a dispetto del freddo ancora presente; maglietta dal colore grigio scuro, che le lasciava scoperte le spalle in una scollatura particolare e sensuale. Ovviamente non potevano mancare degli stivaletti con tacco alto. Mentre le due sono intente a farsi belle, io cerco dappertutto il mio Nintendo, desiderosa di vedere il mio Pichu Ukulele. Rovisto nei cassetti, mi addentro nella cabina armadio rischiando quasi di soffocare sotto la marea di vestiti e di profumo, sulle mensole, sotto il letto. Proprio mentre mi butto su quest'ultimo sconfitta, Sophia esce dal bagno cercando di sistemarsi la maglietta prestata da Noemi. La tirava su e quella saliva fino a scoprire l'ombelico, la tiravi giù e quella scendeva fino a scoprire troppo per i suoi gusti, così cercava di tirarla da entrambi le parti ma, appena la lasciava, ecco che si restringeva, facendo più danni che altro.

Non Lasciarmi MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora