Verso la fine

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Sono passati 8 mesi, oggi è 14 agosto. Ho iniziato a scrivere questo libro per superare una rottura un po' complicata, una rottura con una persona a cui io ho dato tutto.
Dopo gennaio io e Tessa ci siamo riviste 4 volte.
Dopo il mio compleanno chiesi a Rose di vedere Tessa per un pomeriggio, ne avevo voglia e lei anche se infelice di questa mia decisione mi lasciò fare.
Tessa mi venne a prendere fuori scuola, la vidi ed iniziai a tremare.
"Ei" dissi con la voce tremolante
"Ciao" rispose sorridendo
"Andiamo a mangiare?"
"Certo"
Prendemmo un panino e andammo in Floridiana (un parco al vomero) superammo dei cancelli e arrivammo in un posto bellissimo dove si vedeva tutta napoli e c'era un muretto dove poterci sedere.
Ci guardammo negli occhi per un po' ed io mi ricordai le cose belle di noi, mi ricordai che anche lei mi aveva amato ed anche lei aveva sofferto non solo io, mi ricordai delle sue fissazioni, delle sue curve, della sua voce di quando ansimava, mi ricordai tutte le cose che mi fecero impazzire di lei, le nostre mani intrecciate, il suo profumo, i suoi capelli biondi sul mio petto, i nostri abbracci, la nostra complicità.
"Stai troppo lontana" dissi
"Mi avvicino se vuoi"
"Si"
Ci mettemmo vicine.
"Ti devo parlare" mi salì l'ansia.
"Ho fatto un sacco di stronzate"
"Dimmi"
"In estate sono stata molto male lo sai...ho capito lì che tra noi era finita e che avevo perso l'unica persona con cui riuscivo a parlare, a confidarmi, con cui mi sentivo me, quindi diciamo che ho mollato tutte le mie regole nel cesso, ho fumato, sigarette e canne, stavo per andare a letto con uno che non conoscevo, ho fatto sclerare mia mamma perché ero sempre arrabbiata"
Rifletto.
"Volevo solo te e mi ero scocciata di avere l'ansia di deludere le persone" continua.
"L'ho fatto anche io quindi non sono nessuno per puntarti il dito contro, ci sta quello che hai fatto Tess, sei una ragazza non ti puoi accollare troppe cose se no scoppi"
Mi abbraccia.
"Devo dirti una cosa Niki"
"Azz un'altra"
Ride.
"Questa penso sia la peggiore"
"Sei incinta?"
"Hahahaha no"
"Hai scopato?"
"Noo"
"Cosa ci sta di peggio di queste due cose?"
Mi fermo. Ho già capito.
"Non è quello che penso"
"Si Niki, parto"
Mi spiazza
"Per quanto?"
"Un anno, parto il 16 agosto"
I miei occhi diventano lucidi.
"Ci dobbiamo vedere più spesso allora" dico sorridendo.
Era meglio se non l'avessi detto.
Da quel giorno ci vedemmo altre due volte da sole ed una con un ragazzo, un nostro amico.

La volta dopo ci vedemmo a distanza di un mese.
La andai a prendere fuori scuola e andammo sempre su un muretto dove si vedeva tutta napoli.
Le diedi i primi capitoli di "io e te" e cacciai un libro che mi ha accompagnato nel mio "dolore" di Antonio Dikele Di Stefano "fuori piove dentro pure passo a prenderti?"
"Leggi" dissi
"Mi metto vergogna di leggere davanti a te"
"Sei scema? Leggi dai"
Iniziò a leggere solo le frasi sottolineate.
A metà libro eravamo molto vicine, si mise con la testa sulla mia spalla e si girò verso le mie labbra, come se volesse un bacio, ma io le baciai la guancia.
Ci allontanavamo e avvicinavamo in continuazione.
Alla fine del libro le diedi un bacio ma si scansò.
"Stronza" dissi
"Mi faccio desiderare"
La accompagnai fuori al palazzo dove faceva pianoforte.
"Mi sto sentendo con uno" disse
"Vuoi quache consiglio"
"Cosa mi diresti?"
"Lascialo"
Ride.
"Potevi dirmelo prima però"
"Non volevo rovinare il momento e non fare quella faccia"
Mi saluta con la mano e se ne va.

Terzo incontro
Andammo un altra volta in floridiana, ascoltammo la musica insieme, e parlammo del mio viaggio con la scuola, le raccontai delle canne di nascosto con Giorgia e Dani (la seconda è una ragazza di classe mia con cui stavo legando molto dopo un suo sfogo di "rabbia/tristezza" in bagno della scuola), le raccontai che non mi ricordavo un cazzo della mattina, che io e Rose abbiamo fatto i medici di Ariana e Selena che si sono sentite male. Le raccontai che andai dal preside dopo il viaggio perché una professoressa disse che mi facevo le canne, da quel giorno la prof di inglese aveva una ragione per la quale schifarmi, le raccontai dei miei sfoghi in classe, delle mie urlate contro questa professoressa.
Lei mi raccontò delle sue amiche, che ha un gruppetto, dei litigi con la sua classe, dei suoi disegni, mi chiese anche un consiglio su uno di quelli.
Dopo di lì l'accompagnai dalla mamma. Le iniziai a parlare.
"Tessa io sto bene quando sto con te, ma appena te ne vai mi sento una merda"
"Sapevo che me l'avresti detto"
"Voglio che mi dici che non provi più nulla per me al 100%"
"Non te lo posso dire, non so cosa provo per te"
"Stiamo messe bene"
Sorride
"Non possiamo continuare così, dobbiamo lasciarci andare"
"Io non ti lascerò mai andare, sei il mio passato, il mio presente ed il mio futuro."
Sorriso.
Arriviamo alla macchina.
Mi abbraccia.
"Non ti dimenticare di me" le sussurro
"È impossibile"
"Ti amo"
"Addio niki"

Ultimo incontro.
Nell'ultimo periodo avevo legato tanto con un ragazzo di nome Gennaro.
In realtà lo conoscevo da 3 anni ma non ci eravamo mai visti per la distanza.
Finché non lo trovai fuori scuola, solo che c'era anche Tessa, con lei dopo quell'incontro mi sentii solo una volta visto che il suo ragazzo stava mettendo in giro delle falsi voci su di me.
Li saluto entrambi.
Mi metto vicino a Genny come se fosse il mio scudo, io e Tessa non ci guardiamo nemmeno.
L'unica frase che abbiamo detto è stata
Io "bel succhiotto"
Lei "grazie"
Genny è il classico ragazzo che non vuole casini quindi parlava sempre, ci aveva scritto una canzone ma non ce la cantò, leggemmo solo il testo.
Era perfetta per noi.
Genny in quel periodo fu la mia spalla.

Salutai entrambi e se ne andarono.
Ero convinta che l'avrei rivista.

Io e TeWhere stories live. Discover now