Chiamate

79 0 0
                                    

Ci siamo amate, ci siamo scannate, ci siamo chiuse, ci siamo urlate addosso, ci siamo ferite ma non me ne pento, non mi pento di nulla e sono fiera di ciò.
L'estate finì con delle telefonate di Tessa, non stava bene, era entrata in depressione "il motivo te lo dirò da vicino" mi ripeteva. "Voglio solo te ora" ogni volta che mi diceva quella frase rabbridivo. Mi disse che si era lasciata perché lei non stava bene e non voleva farlo stare male, diventai felice appena me lo disse.
"So che sei felice che mi sono lasciata"
"Sgamata" rispondevo.
Le chiedevo "Come stai?"
Non mi rispondeva.
Mi proccupai tanto, volevo starle accanto ma non sapevo come.
Un giorno scappò di casa senza telefono e non la sentii per tutto il giorno ed ebbi paura. La ""sorella"" (la metto tra le virgolette perché in realtà è la figlia del compagno attuale della mamma, i genitori di Tessa sono separati, ma loro due sono cresciute insieme per questo si definiscono tali) non la cercò, era tranquilla, nessuno la cercò, solo io con la mente.
Tornò all'una di notte, mi scrisse solo
"So che sei sveglia e mi aspettavi, sono a casa tutto okay sono andata un po sugli scogli a pensare, buonanotte"
Tirai un sospiro.
"Va bene ci sentiamo domani, buonanotte Tess"
"Buonanotte Niki"
Il giorno dopo mi chiamò, stava sempre sugli scogli, con me sorrideva e credo che in quel periodo non lo faceva spesso.
L'ultima volta che ci sentimmo mi disse una cosa che mi ferì.
"Mia mamma mi dice che se continuiamo a parlare non starò mai bene"
"E tu lo pensi?"
"Non lo so, tu non ci sei più devo superarla"
"Io ci sono, tu non ci sei"
"Non so se è proprio così"
Attaccò il telefono.
Non ci parlammo più.
Arrivò settembre.
Ricominciò la scuola ed io e Rose trovammo una stabilità, non litigavamo più, eravamo normali anche se questa normalità mi chiudeva molto, iniziai ad avere l'ansia per tutto, pensavo solo "questo le darebbe fastidio?","questo la farebbe arrabbiare?".
Il 12 settembre vidi Tessa.
Avevamo un appuntamento programmato un anno e mezzo prima.
"Anche se non ci parliamo più ci dobbiamo vedere, me lo prometti?" Mi disse un giorno mentre andavamo a casa di mia mamma.
"Te lo prometto, anche se è impossibile che noi non parliamo" le risposi.
Nei primi mesi della nostra rottura pensavo solo di andare lì e baciarla senza dire nemmeno una parola, col tempo cambiai idea, pensai di andare la è farla una schifezza.
"Rose ti giuro ci chiudo, la farò piangere per tutto quello che mi ha fatto" dicevo sicurissima.
Promisi a Rose di chiuderci.
Ma... si sa cosa succede quando la vedo.

(Questa storia parteciperà alla raccolta storie 2018 di Carmen-Alba)

Io e TeWhere stories live. Discover now