Un incontro finito male

160 9 0
                                    

Mi girai di  scatto.
Ci stava lei. Tessa. Mano nella mano con il suo fidanzato.
Conoscevo quel ragazzo, stava in classe sua, si conoscevano da 3/4 mesi e lui ci ha provato con lei così tante volte che ho perso il conto. Lo odiavo. Odiavo i suoi capelli neri, il naso storto e il mento strano, odiavo come la guardava, come la toccava, odiavo l'idea di loro due insieme, l'idea che lui la baciasse proprio come facevo io, odiavo che lui avesse la mia persona, la mia felicità, la mia luce.
"Smettila" mi urla.
"Non vedi che ti stai uccidendo" continua a voce ancora più alta.
"Lasciami  stare" le rispondo mentre mi allontano da lei.
Mi corre dietro e mi tira per il braccio.
"Guardami" mi dice
Mi giro e appena la guardo mi calmo, si rilassano tutti i miei muscoli, sento il cuore sciogliersi, sento la calma, la tranquillità.
Ma questa tranquillità è destinata a durare poco.
"Amore mio ti stanno chiamando" dice una voce maschile dietro di lei. Era lui.
A-M-O-R-E   M-I-O. L'ha chiamata così.
Lei capisce cosa voglio fare.
Mi appoggia due mani sul petto come per dire "ti prego no"
La sposto.
Mi avvicino a lui. Lo prendo per la maglietta.
"Amore mio ficcatelo in culo stronzo" gli dico
Lui si mette a ridere.
Lascio la maglietta e gli do un pugno diritto in faccia, lui mi risponde nella stessa maniera mi prende sul naso, inizia a uscirmi il sangue, mi pulisco un po' con la manica della maglietta, nella mano ho la sigaretta ancora accesa, mi avvicino a lui e gliela spengo dritto sul petto. Lui stringe i denti. Mi spinge con forza ma non cado. Lo colpisco un altra volta alla faccia però questa volta più piano, appena si copre la ferita gli do un calcio in mezzo alle gambe, lui si abbassa e solo a quel punto gli do una ginocchiata in faccia. Finisce a terra, lo riempio di calci finché non perde i sensi mentre Tessa urla qualcosa alle mie spalle, non la sento.
Lei ha la faccia sconvolta, non pensava potessi arrivare a questo, mi avvicino molto a lei le prendo il polso. Lei sembra, anzi è spaventata.
Provo a parlare ma lei fa prima.
"Ti odio, ti ti ti" barbetta "ti odio un sacco. Mi fai schifo. Non sei normale. Ecco perché ti ho lasciata. Tu sei malata."
Mi ferisce.
Sento un buco nello stomaco.
Un nodo alla gola.
Non so cosa risponderle.
La lascio.
E corro via da lì mentre lei prova ad alzarlo da terra.
Corro più veloce possibile lungo la strada, non so dove vado e non mi interessa.
Corro fino a quando mi viene l'affanno, poi mi siedo a terra e mi accendo la mia prima canna della giornata. Non voglio pensare più a nulla. Voglio dimenticarmi di tutto. Di lei, di quello che è successo, della nostra storia. Lei deve sparire, voglio che lo faccia.
Sto quasi per finire la canna mi arriva un messaggio è una ragazza della mia classe che mi scrive "Ei ho casa libera e non ho niente da fare, vuoi venire?"
Inizio a ridere, non so se è per l'effetto della canna o per l'idea che mi è venuta in mente.
Devo andare avanti.
E lo farò.
Però questa volta a modo mio.
Le rispondo al messaggio "certo arrivo subito".
Ho un piano in mente. E non mi fermerò fino a quando non lo porterò a termine.

Io e TeWhere stories live. Discover now