<tu..tu com..> strabuzzo gli occhi e capii che la storia era vera, io avevo una sorella 

<lo so, ti basti sapere questo. Ora voglio sapere dov'è? come si chiama? io voglio sapere tutto>

<io non lo so Damon. Se sai di tua sorella allora saprai anche che tua madre se la portò via con se> 

<si e guarda caso so anche di quando la picchiavi, di quando tornavi a casa ubriaco e con donne diverse. Una persona come te no si merita nulla>

<vuoi sapere la verità è Damon? sei sicuro di riuscire a sopportare quello che ti sto per dire? di sopportare quello che io per anni mi sono tenuto dentro crescendoti come meglio potevo?> si alzo e me lo trovai di fronte a poche spanne da me, con uno sguardo furioso.

<Si, lo voglio sapere>

<siediti allora, perché sarà lunga> mi sedetti e cosi fece anche lui, prese un respiro e inizio a raccontarmi.

<amavo tua madre, l'amavo più di me stesso, era una donna bellissima, di una intelligenza spettacolare oltre ad avere un buon senso dell'umorismo. Quando sei nato tu lei stava sempre con te, non mi raccontava più nulla della sua giornata, ho provato tantissime volte a fare un dialogo con lei, ma era inutile non mi ascolta, come se non fosse realmente qui con me.
Una notte preso dalla rabbia frugai in tutti i cassetti non so esattamente quello che stavo facendo, ma lo feci. Trovai delle lettere, le presi in mano ed erano tantissime, le lessi una dopo l'altra>

<cosa c'era scritto in quelle lettere?>

<erano minacce Damon, minacciavano me, lei e te. Per di più volevano rapire te così da far soffrire noi. Tua madre non mi disse mai nulla per paura che se lo avessi scoperto avrei fatto di tutto pur di cambiare città, stato e forse anche nazione. Ma lei no, lei era una che restava, che avrebbe combattuto con le unghie pur di salvarti, così iniziai a capire il starti sempre vicina e farti sorvegliare ventiquattro ore su ventiquattro. Quando gli dissi che avevo trovato e letto le lettere iniziammo a parlare, stavamo tornando come prima ma la cosa non durò molto. Iniziammo a litigare perché non sopportavo di non poter far nulla per proteggervi cosi iniziai a bere per dimenticare e iniziai a portarmi a casa donne solo per il gusto di fargli capire che era colpa sua se eravamo in quella situazione>

<non potevi stargli vicino e basta? senza fare cagate?>

<non pretendo tu capisca, so di aver sbagliato; Ma non è finita qua. Vedi Damon, noi uomini non siamo forti quanto le donne, noi ci facciamo vedere grossi e potenti, ma poi nelle situazioni più difficili sono le donne le vere colonne portanti, sono loro che reggono tutto il peso e senza neanche chiedere il nostro aiuto e noi ci sentiamo ancora più impotenti. Perché alla fine capiamo che loro senza di noi affronterebbero mari e monti, ma noi senza di loro anche in un piccolo ruscello ci troveremmo in difficoltà. E così mi sentii io, impotente. L'unica cosa che sapevo fare era bere; come se quello mi avrebbe davvero aiutato, ma non fù così, il giorno dopo avevo solo peggiorato di più la situazione. Tua madre resistette due anni così, poi un giorno tornò a casa e mi chiese il divorzio, io firmai più per lei che per me; E solo dopo aver firmato mi disse di essere incinta, io ero furioso con lei, non poteva lasciarmi da solo, così gli dissi che mi sarei tenuto te, pensavo che così sarebbe rimasta con me, ma non fù così, disse a Rose di prendersi cura di te giorno e notte. Io non riuscivo a toccarti, guardarti o starti vicino ero praticamente sempre fuori casa e rientravo la sera tardi>

<sei un fottuto egoista, mi hai voluto tenere per te solo per avere lei, non perché mi amavi davvero. Ha fatto bene lasciarti, non ti meritavi di stare con lei, tu non meritavi il suo amore e io NON SARO' MAI COME TE> gli urlai contro

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