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Era andato tutto bene da quando Yoongi si era finalmente scusato, Yoongi e Jimin erano in buoni rapporti e Yoongi non poteva esserne più felice. Jimin, ovviamente, non odiava Yoongi tanto quanto prima ma voleva lo stesso lasciare quel posto- solo perché voleva cercare suo padre. Ma restare lì non lo irritava più così tanto. In quel momento, non ne sembrava così disturbato.

Ma era così sorpreso dal fatto che Yoongi fosse un po' più gentile con lui- Era completamente diverso da prima, ed era molto contento del suo nuovo atteggiamento.

Da allora Yoongi aveva iniziato a perseguitare Jimin... Cosa? No! Ovviamente non lo stava seguendo perché non voleva che uscisse con Jungkook quando lui non era disponibile. Assolutamente no. Era una mossa troppo brutta. Ma negli ultimi due giorni, Jungkook si accigliava ogni volta che vedeva Jimin venir trascinato via da Yoongi nell'ufficio.

Aveva anche notato come Yoongi permettesse a Jimin di parlare con Seokjin o Taehyung ma non con lui. Gli mancava uscire e parlare con il suo hyung, pensava addirittura di irrompere nell'ufficio di Yoongi e prendere Jimin così da poter parlare per un po'. E ogni volta che Jimin se ne andava, era così stanco da non riuscire nemmeno a fare una conversazione.

E di solito, Jungkook non aveva altra scelta se non quella di portarlo a letto e concludere la giornata. "Buonanotte hyung.~" diceva sempre con un piccolo ma luminoso sorriso. Ma Jimin sbadigliava e annuiva in risposta prima di chiudere la porta con un Jungkook accigliato in piedi di fronte ad essa.

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"Allora Jimin," iniziò Yoongi, "Dovresti dirmi qualcosa su di te." Parlò a bassa voce, guardando Jimin che stava impilando alcune delle scartoffie. "E-Eh?"

"Ho detto, dimmi qualcosa di te," ripeté Yoongi, "Per conoscere un po' di più l'un l'altro, mi annoio."

"E-Eh?? Davvero??"

"Idiota, non farmelo ripetere."

"E-Er.. Uh-uhm.. Okay. Ciao.. Sono Park Jimin--"

"Lo so già. Dimmi qualcosa che non so," lo interruppe Yoongi.

"A-Ah, okay vediamo.. Uh.. Sono nato a Busan il 13 Ottobre del 95," disse. "Nella mia scuola facevo parte di un club di ballo e partecipavo a competizioni."

"Sai ballare??" Chiese Yoongi, un po' sorpreso.

"S-Sì," Jimin ridacchiò dolcemente. "Mi piace anche disegnare, ma non sono molto bravo. Aha~"

"Hm.. Uh, mio padre ha detto che gli somiglio, ma agisco come mia madre.." Jimin sorrise.

"Dov'è tua madre?"

"Ah.. Non è più qui." Jimin si accigliò un po'.

"Com'è successo?"

"Purtroppo, è morta dopo aver dato alla luce il mio fratellino," Disse Jimin disegnando piccoli cerchi sulla superficie del tavolo con il dito. "Ma il mio fratellino morì pochi giorni dopo per un arresto cardiaco. Quindi.. Siamo rimasti solo io e mio padre dopo quello."

"..È terribile." Anche Yoongi si accigliò, Jimin annuì lentamente e continuò..Mentre Jimin parlava, si sentiva ancora più male per aver lasciato che suo padre lo usasse in quel modo. Ma non era stata colpa sua. Suo padre era stato un pazzo a lasciare andare qualcosa di così prezioso.

Ma non se ne pentiva.

Perché se non avesse vinto quella partita, Park Jimin non sarebbe lì adesso.

E lo ammetteva, aveva visto tutti quelli che lo circondavano sembrare così vivaci a differenza di prima. Jimin in qualche modo aveva illuminato quel posto anche se era lui a star attraversando la vita più brutta.

Jimin faceva sempre piccoli gesti, sorrideva sempre, parlava sempre o salutava le cameriere, le guardie, i giardinieri, incluso Seokjin, e sembravano un po' più felici quando finivano una piccola chiacchierata con lui.

Iniziò a capire quanto fosse davvero sorprendente quel ragazzo, e dopo tutta la merda che gli aveva fatto passare, le sue scuse di ieri non erano nemmeno abbastanza per compensare, e lui le aveva accettate.

'Questo ragazzo merita tutta la felicità del mondo, ma riceve schifezze... Compreso me.'

'Park Jimin, sei troppo buono per essere reale.'

"Uh.. Stai ascoltando?? Era troppo noioso?" Chiese Jimin coprendosi la bocca.

"Continua," disse Yoongi, uscendo dalla sua trance.

"Ma ho finito," Jimin ridacchiò.

"Oh aspetta, davvero?"

"Non stavi ascoltandooo~" Jimin scosse la testa.

"Scusa," alzò le spalle, Jimin poi mormorò in risposta. "Quindi.. È il tuo turno?" Jimin sorrise.

"Io?"

"Hai detto l'uno dell'altro, quindi ovviamente ciò include te." Jimin alzò le spalle, "Woooh!"

"...Sono nato il 9 Marzo del 93."

"Dove sei nato?"

"Daegu."

"Hai fratelli?" Chiese Jimin.

"Nah, figlio unico."

"I tuoi genito-- Oh.. Uh.. Andiamo avanti." Jimin ridacchiò nervosamente.

"...Perché?"

"Uhm.. Perché? Uh perché, uhm.. Perché.. Diciamo che.. Lo so?"

"Come?!"

"Uh.. La sera dopo la cena, eri ubriaco."

"...Oh mio Dio."

"S-Sì.." Jimin ridacchiò.

"Dimentica tutto ciò che ho fatto quella volta," Grugnì.

'Onestamente non posso.'

'Ma probabilmente dovrei.' Jimin pensò prima di sorridere. "Okay."

"Bene."

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"Hey Jimin!" Taehyung salutò Jimin, sorridendo ampiamente.

"Hey Tae!! Dov'è Kook?"

"Nella sua stanza," si accigliò. "Non voleva alzarsi oggi."

"Aw.. Perché?"

"Non lo so," Taehyung alzò le spalle.

"Beh.. Sembra strano."

"Lo so, vero?" Disse Taehyung, "Sembrava anche un po' irritato.. Ma non ne sono sicuro.. Forse voleva solamente dormire, quindi.. Farò io il suo lavoro oggi."

"Capisco.." Disse Jimin col broncio.



( ˘͈ ³˘͈ )♡

il prossimo capitolo è indecentemente lungo idk ci metterò mesi

taken by the beast + yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora