Emerson

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Non appena tutti furono a bordo del Rover non esitarono a partire e si diressero al luogo d'incontro con Miller, Harper e Bryan.

«Il diario di Becca è incredibile. A ventisei anni scoprì una via per accedere alla mente umana. Nello stesso anno rinchiuse Alie perché alla domanda "cosa non va nel mondo?" Rispose "troppe persone". E l'anno dopo Alie lanciò la bomba.» Raven era intenta a leggere il diario di Becca, la scienziata che aveva creato Alie, mentre il resto dei ragazzi la ascoltava con estrema attenzione.

«Cos'ha scritto sulla fiamma?» chiese Clarke, essendo l'unica cosa di cui le importava, ovvero Lexa.

«Alie 2.0. È un modo per espiare i suoi peccati. Non la progettò per accedere, ma per fondersi con la mente umana. Non ci avrebbe mai eliminati, sarebbe stata una di noi. La inserì prima in se stessa, alterò i suoi geni perché il corpo non rigettasse l'impianto.» spiegò quindi Raven.

«Becca Pramheda. La prima Comandante. Sangue nero causato da una terapia genetica?» chiese Clarke e Raven confermò subito le sue parole.

«Come fai a saperlo?» chiese Octavia a Clarke, abbastanza scettica riguardo a tutto ciò.

«Natblida, si chiama così. In qualche modo è diventato ereditario. Luna ce l'ha, per questo dobbiamo trovarla.» dichiarò quindi Clarke.

«Può dirci come fermare Alie 1.» dissero in coro Alexis e Octavia, rivolgendosi subito dopo un'occhiata divertita: ormai erano come collegate, avevano la stessa mentalità e lo stesso carattere.

Il discorso continuò ancora, parlando di come anche quelli che hanno ingerito il Chip potrebbero quindi essere salvati e cose simili. Una volta però arrivati in prossimità di Arkadia, il silenziò calò tra di loro. Presero le armi e provarono subito a contattare i loro amici, ma nessuno rispondeva.

«Ottimo inizio.» scherzò Jasper, ricevendo subito un leggero pugno nello stomaco da parte di Alexis.

«Un'altra battuta del genere e non potrai più parlare.» lo minacciò quindi lei e per tutta risposta lui imitò le sue parole deridendola. Alexis roteò gli occhi, capendo di dover lasciar perdere.

Dopo di questo si divisero in gruppi: Octavia e Jasper andarono a recuperare il diario di Lincoln, mentre Sinclair, Raven, Clarke e Monty rimasero nella sala comune in cerca di un metodo per attivare Alie 2, senza doverla per forza impiantare in un Natblida. Bellamy invece andò a cercare munizioni nell'armeria e Alexis — accompagnata da Hachiko — si offrì per vagare per Arkadia per controllare che non ci fosse nessun intruso. In caso, li avrebbe avvisati.

***

Arkadia sembrava come una città fantasma in quel preciso momento, non si avvertiva il minimo rumore e l'unica cosa che faceva compagnia ad Alexis erano se stessa, le sue armi e il suo lupo. Nessun segno di vita, era come se non ci fossero mai stati lì. Alexis si abbassò a tastare il terreno, constatando che le impronte lasciate dalla sua gente erano ancora fresche e per questo non dovevano essere molto lontani. Quando si rialzò, continuò a perlustrare la zona ma tutto ciò che vedeva era una città fantasma. Anche se, forse quella non si poteva nemmeno chiamare città. Era buia, vuota, silenziosa.. Esattamente come una città fantasma che si rispetti.

Erano passati ormai venti minuti e ancora non aveva ricevuto alcuna notizia dai suoi amici. Alexis iniziava a preoccuparsi: che gli fosse successo qualcosa? Si voltò verso il lupo, che la guardava con uno sguardo severo.

Così, tormentata dalla paura di perdere anche Bellamy e gli altri, si diresse a corse verso quella che era la struttura principale di Arkadia, dove in teoria si dovevano trovare i suoi amici. Una volta entrata, non provò a chiamare nessuno. Sapeva che se davvero i suoi amici fossero stati aggrediti da qualcuno, non avrebbe dovuto farsi scoprire se avesse voluto salvarli.

Per prima cosa perlustrò la sala comune, dove trovò il corpo inerme di Sinclair. Man mano che si avvicinava sperava di vederci male, ma ciò a cui stava assistendo era tutto vero: Sinclair era morto. Trattene le lacrime a stento, avendo ormai la certezza che qualcosa era realmente accaduto ai suoi amici. Si accucciò vicino a Sinclair, passandogli una mano sugli occhi e chiudendoglieli per l'ultima volta. «May we meet again.» sussurrò, rialzandosi e tornando alla ricerca dei suoi amici.

I suoi passi erano felpati e cauti all'interno di quei corridoi, sapendo bene che lì dentro sarebbe stato facile che il rumore si ampliasse e generasse un eco. Quindi, se non voleva che qualcuno la sentisse, avrebbe dovuto agire con estrema attenzione. Una voce isterica e una disperata in sottofondo, fecero aumentare il suo battito cardiaco insistentemente e la paura di perdere le persone che amava si fece spazio tra i suoi pensieri. Ma non si fece trascinare da quel terrore, tentò di rimanere il più calma possibile e si avvicinò piano alla fonte di quei rumori.

In lontananza vide Bellamy, Jasper, Monty, Octavia, Raven, Bryan, Miller e Harper a corto di ossigeno nella camera stagna. Erano tutti legati e imbavagliati. Dietro al vetro della stanza invece, stavano Clarke e Emerson, l'ultimo uomo della montagna. Quest'ultimo teneva saldamente Clarke e le puntava una pistola alla tempia, lei invece lo pregava di risparmiare i suoi amici. Ma tutto ciò era vano.

Chi stava nella camera stagna vide velocemente che Alexis si trovava dietro a Clarke ed Emerson ma, anche se avrebbero voluto — cosa comunque impossibile —, non fecero notare di averla vista. «Sono tutti lì. E tu li guarderai morire.» queste furono le ultime parole di Emerson, prima che Alexis premesse il grilletto e facesse penetrare un proiettile esattamente al centro della testa di Emerson.

«Non tutti, honey.» sul viso della ragazza si dipinse un sorrisetto beffardo, uno dei suoi soliti. Emerson morì sul colpo, mentre Clarke andava a liberare i suoi amici dalla camera stagna. Alexis stette ad osservare il sangue sgorgare dalla ferita da fuoco di Emerson, chiedendosi come potesse essere una persona malata a tal punto di imprigionare dei ragazzi in una camera stagna e di lasciarne una sola fuori per guardarli morire.

«Grazie, Alex.» Clarke fu la prima a ringraziare Alexis, andando ad abbracciarla. Alexis si ritrasse subito da quel gesto, alquanto scettica, essendo gli abbracci la cosa che più detestava al mondo.

«Ci hai salvato il culo.» commentò Jasper, fine come sempre ultimamente. Alexis gli rivolse un mezzo sorriso divertito. Anche gli altri la ringraziarono, l'unico che invece ebbe più difficoltà nel ringraziarla fu Bellamy.

***

{ Visto che questo capitolo lo stavate aspettando da molto non ho voluto dilungarmi troppo, volendo farlo uscire il prima possibile. Spero comunque vi sia piaciuto, anche se non è un granché. Ci sentiamo settimana prossima con un nuovo capitolo! }

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