Lincoln

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E come Alexis aveva previsto, Pike assegnò la pena capitale a Kane, Sinclair e Lincoln, considerandoli i capi di ogni tradimento e azione contro di lui. All'alba ci sarebbe stata la loro esecuzione.

Alexis, Harper e Miller erano riuniti nella stanza di quest'ultimo, discutendo silenziosamente — ovvero attraverso dei semplici fogli e senza osare fiatare — del piano che loro e Octavia avevano progettato per liberarli. Tutt'un tratto però, qualcuno bussò alla porta. Il silenzio calò improvvisamente tra di loro, mentre si rivolgevano sguardi taciturni: che li avessero scoperti? Avevano preso tutte le precauzioni possibili quindi era improbabile.

E quando Miller aprì la porta, la sua espressione tramutò in un misto di confusione e severità. Tutti i ragazzi si rivolsero strani sguardi, senza però osare pronunciare la minima parola. Monty si avvicinò a Miller e quest'ultimo si ritrasse d'istinto, ma Monty non aveva intenzione di fargli niente. Lo convinse di ciò con un veloce gesto delle mani, per poi andare a togliergli la cimice che aveva all'interno della giacca ormai da tempo. L'aveva inserita il suo fidanzato, Bryan. Subito dopo infilò la cimice in una strana busta, prendendo finalmente a parlare.

«La busta blocca il segnale. Ora possiamo parlare.» dichiarò quindi, mentre Bellamy chiudeva la porta dietro di sé. Alexis alzò appena l'angolo della bocca in un sorriso alquanto beffardo, incrociando le braccia e aspettando di sentire ciò che i due ragazzi avevano da dire.

«Stai cercando di spaventarci?» Harper si fece avanti prima di chiunque altro, guardando Monty e Bellamy con sguardo indagatore.

«No, vogliamo aiutarvi. Avrete un piano per far evadere Kane e gli altri. Cosa possiamo fare?» Monty cercava di convincerli che erano passati dalla loro parte, ma nessuno di loro ci credeva. Nemmeno Alexis avrebbe potuto fidarsi del suo stesso fratello quella volta: c'era in gioco la vita di suo padre.

«Non so di cosa parli.» furono veloci le parole di Harper, ma abbastanza fredde da iniziare a far capire ai due che nessuno di loro sarebbe stato disposto a credergli.

«Harper, avanti... Anche te, Alex!» Monty era ormai disperato, in cerca di qualcuno che contasse su di lui. Purtroppo, nemmeno colei che considerava sua sorella, gli stava dando la minima possibilità.

«Possiamo aiutarvi dall'interno ma, per farlo, abbiamo bisogno di persone all'esterno.» anche Bellamy tentò di convincere i tre ragazzi di fronte a sé, tuttavia erano irremovibili dalla loro posizione iniziale.

«Mi dispiace, non ne sappiamo nulla.» finalmente anche Alexis si era decisa a parlare, dimostrando ciò che Monty si aspettava: freddezza e insensibilità. Da un lato però, poteva capirla. C'era in ballo la vita di suo padre, non era un semplice gioco. Dall'altro però non capiva come non poteva fidarsi del suo stesso fratello.

«Ok, lasciamo stare Monty. Se mia sorella vuole salvare Lincoln, dille che ci vediamo alla navicella tra un'ora.» detto ciò, Bellamy sparì dietro alla porta come un fulmine a ciel sereno.

«Non vi fidate?» Monty era rimasto però, ancora incredulo dal fatto che loro non gli credessero. Tuttavia, nessuno rispose. «Alex, almeno tu..»

Ma Alexis scosse la testa, portando le mani sui fianchi. «Tua mamma sa che sei qui?» gli chiese poi, anche un po' per provocarlo. In quel modo, riuscì a mandarlo via facilmente.

Quando furono di nuovo soli, i tre tirarono un lungo sospiro di sollievo. «Mi dispiace che tu l'abbia dovuto trattare così.» Harper si rivolse ad Alexis, lanciandole uno sguardo rammaricato. La diretta interessata spostò lo sguardo sulla porta da cui Monty era appena uscito, facendo spallucce e poi tornando a guardare Harper.

«Capirà. D'altronde, c'è in gioco la vita di mio padre.» dichiarò infine Alexis, e nessuno osò più contestare le sue scelte. Non avrebbero dovuto fidarsi di nessuno, nemmeno dei loro amici più cari. Questa era la regola e andava rispettata fino a che non sarebbero usciti da lì, con gli altri, sani e salvi.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now