Hachiko

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[ Dato che vi sto facendo aspettare fin troppo, il capitolo esce oggi e non mercoledì. Purtroppo però, per il prossimo dovrete aspettare ancora un po' di più di una settimana, perché lunedì 29 parto per l'Inghilterra e torno il 5. Buona lettura comunque e abbiate pazienza ahah💕. ]

Ed era passata un'altra settimana, tra lavori e allenamenti vari. Alexis stava tranquillamente riposando all'ombra di un albero, cosa che usava fare molto spesso. Uno dei suoi difetti era proprio quello: dormire. Faticava a svegliarsi presto, volendo sempre rimanere nel proprio letto.

Tutt'un tratto si avvertirono delle urla — quasi agghiaccianti — provenire dalla parte del campo adibita a "docce maschili", e ad Alexis venne un mezzo infarto. Scattò in piedi, allarmata da tutto quel casino. Ma ciò che vide quando arrivò a destinazione, non fu esattamente ciò che si aspettava di trovare: Jasper, sotto alla doccia, mezzo nudo, che cantava a squarciagola canzoni deprimenti. Era da quando Maya era morta che la sua vita aveva preso una piega totalmente tetra e rattristante, quasi masochista.

Alexis strinse i pugni, mentre le sue vene quasi sembravano scoppiare dal tanto che era furiosa. «Jasper Jordan.» ringhiò. Il ragazzo fermò il suo infernale canto di colpo, voltandosi verso la ragazza e chiunque al campo fu molto più che grato verso Alexis per aver finalmente dato fine a quell'agonia per le loro orecchie.

«Alexis Kane.» rispose tranquillamente lui, quasi volendo scherzare con lei. Ma lei non era molto di quell'idea.

«Ora, o ti tappi quella bocca per conto tuo, o te la tappo io. E non vorresti sapere in che modo lo farei, sbaglio?» affermò, sempre più adirata. Anche se cercava in tutti i modi di contenere la rabbia — sapendo benissimo in che situazione si trovava il ragazzo —, era comunque quasi impossibile, d'altronde Jasper aveva disturbato il suo tanto adorato riposino. E l'avrebbe pagata, a meno che non avrebbe taciuto subito.

Jasper alzò le spalle, tornando a cantare sotto alla sua amata doccia, ignorando completamente l'altra. Alexis prese un bel respiro, tentando in qualche modo di calmarsi. Ma i suoi tentativi erano inutili: l'ira stava prendendo il controllo su di lei.

«Jasper giuro che ti stacco le corde vocali una ad una con le mie stesse mani se non la finisci in questo preciso istante!» sbraitò, per poi dirigersi verso le docce. Ma fortunatamente, Monty riuscì a fermarla prima che facesse del male all'altro, anche se sapeva che Jasper se lo sarebbe meritato. Non aveva solo interrotto il riposino di Alexis, ma stava disturbando l'intero campo.

«Lascialo stare. Tanto continuerà a fare quel cazzo che gli pare. Da quando è morta Maya, lo sai benissimo anche tu quanto sia cambiato.» affermò Monty, mentre tratteneva la ragazza per un polso. I loro occhi si incrociarono per qualche secondo e in quel poco tempo Alexis riuscì a darsi una leggera calmata, sapendo che qualsiasi cosa avrebbe fatto sarebbe stata inutile: non avrebbe fatto uscire Jasper dalla sua depressione.

Tirò un leggero sospiro, mentre Monty allentava pian piano la presa sul suo polso. Conosceva bene la ragazza e sapeva riconoscere altrettanto bene i suoi vari stati d'animo.

I due diedero ancora un ultimo sguardo al loro povero amico, chiedendosi se sarebbero mai riusciti a riavere il loro adorato fratello, o se quella versione distorta, deprimente, cattiva, menefreghista e quasi masochista di Jasper Jordan, sarebbe rimasta per sempre.

***

E anche quella stessa sera, Alexis era fuggita dal campo verso la mezzanotte. Forse stavolta cercando anche di scappare da tutto quel nervosismo che le portava l'enorme preoccupazione verso Jasper. Stava peggiorando sempre di più e nessuno se ne stava accorgendo quanto lei e Monty. Erano gli unici a capire la situazione di Jasper, anche se credevano che la sua reazione era più che esagerata. Eppure, era loro fratello.. E i fratelli non si abbandonano mai.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now