I Want My Father Back

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Alexis era ancora distrutta dalla sconvolgente notizia che suo padre le aveva dato, ma cercava di non darlo a vedere. Quella sera si rinchiuse nei suoi alloggi il più presto possibile e nessuno fu più in grado di farla uscire fino al mattino dopo. Ma, per certe persone, tutto ciò era qualcosa di positivo.

***

Non appena fu messo al corrente del fatto che i prigionieri erano scappati, Marcus fece bruscamente irruzione nella stanza dove alloggiava la figlia, ma — con suo grande sollievo — la trovò esattamente dove l'aveva vista la sera prima. «Non l'hanno portata con loro..» sussurrò tra sé e sé, osservando la figlia ancora dormiente.

Marcus si prese quindi del tempo per calmarsi e riflettere su tutta quella strana situazione.
Bellamy, Finn, Murphy ed altri due ragazzi erano scappati per trovare i loro amici, eppure non avevano portato con sé Alexis. Ma pensandoci bene, il motivo per cui l'avessero fatto era palese: non volevano di certo metterla in pericolo. Alexis non era nelle condizioni ideali per aiutarli, e i ragazzi non avevano voluto rischiare di tirarsela dietro. Li avrebbe anche forse rallentati, con la gamba in quello stato.

«Hm... Papà..?» Alexis si stropicciò gli occhi, sbadigliando assonnata. Marcus subito accorse dalla figlia, accovacciandosi di fronte a lei. «Che c'è?» chiese allora Alexis, notando l'infinita amarezza che occupava gli occhi del padre.

«I tuoi amici sono scappati.» Marcus lo disse tutto d'un fiato, come se quelle parole gli pesassero quanto degli enormi macigni.

Alexis sbarrò gli occhi e scattò in piedi, ma nuovamente la sua ferita si fece sentire. «Dannazione..» sbottò, trattenendo l'ennesimo gemito per il dolore.

Marcus la guardò rattristato, per poi porgerle una mano. Alexis studiò a lungo il padre, indecisa sul da farsi: accettare il suo aiuto o non farlo? Sapeva che ne aveva bisogno, ma ancora l'odio verso suo padre non si era placato. Eppure, in quel momento, era forse meglio mettere da parte tutto quell'astio e accettare il suo aiuto. Era una scelta difficile, quello era ovvio, ma andava presa.

Forse era finalmente arrivato il momento per avvicinarsi di nuovo a suo padre.

Strinse quindi la sua mano, e Marcus la tirò su, andando ad avvolgergli un braccio attorno alla vita. Nel frattempo Alexis aveva avvolto il suo attorno alle spalle del padre. «Grazie..» fu un sussurro il suo, così silenzioso che quasi Marcus non riuscì nemmeno a percepirlo. Ma non le chiese di ripeterlo, sapendo che avrebbe solo complicato le cose.
Sorrise semplicemente, sapendo che quello era un piccolo passo avanti verso la sua tanto attesa riconciliazione con Alexis.

***

«Allora in fondo gli vuoi bene..» la canzonò Eric, dandole un leggero pugno sul braccio. Alexis lo congelò col solo sguardo, e da quello il medico capì che era meglio rimanere zitto. Le medicò la ferita, poi si allontanò di poco per riporre le garze al loro posto.

«Comunque nel giro di un giorno più o meno dovresti avere già dei miglioramenti nella gamba.. Però devi ovviamente stare a riposo..» l'avvisò poi, ma lei ormai se n'era già andata lontana. Il ragazzo sospirò, chiedendosi se mai quel suo carattere tanto freddo e testardo sarebbe cambiato.

In ogni caso, il suo zoppicare non migliorava, e nemmeno il suo dolore. Ma nonostante questo, avrebbe inseguito e trovato i suoi amici. Come si erano permessi di lasciarla lì senza dirle nulla? Potevano almeno avvisarla, ma no, nemmeno quello avevano fatto. Continuavano a ripetere a lei di non dover fare le cose da sola, quando loro erano i primi che facevano le cose per conto loro.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now