Patrol

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E così passarono ben tre mesi dall'incidente di Mount Weather e il campo cresceva sempre di più, raccogliendo anche molte cose dall'ormai "defunto" Mount Weather.

Lincoln ora teneva delle lezioni di combattimenti in una speciale sala adibita appunto a palestra, e proprio quel giorno stava scontrandosi con Bellamy, per dare una dimostrazione pratica. Lincoln riuscì a batterlo grazie ad una svista di Bellamy.

«Mi aveva in pugno, ma era troppo aggressivo.» spiegò quindi Lincoln ai suoi alunni, mentre Bellamy andava a recuperare la propria maglietta.

«Se lo dici tu.» ribatté subito Bellamy, provocando una risatina da parte del gruppo di allievi.

«Ti arrendi così?» chiese quindi Lincoln, notando che Bellamy si stava rivestendo.

«Vado in ricognizione. Sett..» ma non riuscì a finire la frase, che la loro attenzione fu attirata dalla violenta entrata in scena di Alexis e il fedele lupetto, che ormai era diventato abbastanza grandicello.

«Muoviti. Non voglio aspettarti oltre. Il settore sette non aspetta.» l'ammonì lei, con uno sguardo ancora più raggelante del solito, così tanto da far venire i brividi persino a Lincoln che ormai si stava abituando a quei suoi occhi di ghiaccio.

«Sei tu che non aspetti.. Sempre più impaziente..» sbottò Bellamy sottovoce, pensando che Alexis se ne fosse già andata. Ma purtroppo per lui non aveva ancora varcato la soglia della porta e il suo fine udito aveva avvertito ogni singola parola del ragazzo. Non le ci volle molto per tornare indietro, mollargli un pugno sul capo e tornare sui suoi passi iniziali.

Bellamy si massaggiò il punto colpito, borbottando qualcosa tra sé e sé. «Ma sei tu il leader o lei? Perché mi sa che tra i due sei tu il più sottomesso.» lo canzonò Lincoln, ridacchiando. Bellamy roteò gli occhi, infilandosi velocemente la propria giacca e correndo al di fuori della stanza.

Lincoln lo guardò andarsene, sapendo che all'amico non le era ancora passata, anzi, probabilmente ogni giorno di più era ancora peggio. Peccato che l'unico a non saperlo era proprio Bellamy stesso.

***

«Sei andata a richiamare Bellamy?» chiese Raven, mentre rifiniva gli ultimi pezzi del Rover al di sotto appunto dell'autoveicolo. Alexis emise un "si" sommesso, mentre andava ad appoggiarsi al piano di un tavolo. Raven sbucò quindi da sotto il Rover, fissandola con uno sguardo quasi canzonatorio.

Alexis non si accorse minimamente di ciò che stava facendo Raven, essendo troppo intenta nel guardare male qualcun altro. Raven decise quindi di risvegliarla dalla sua trance nel miglior modo che conosceva, ovvero lanciandole qualcosa contro, in quel caso uno straccio tutto sporco che stava usando poco prima.

Alexis cacciò un urlo, stomacata da quel contatto. «Non azzardarti mai più!» sbraitò lei, togliendosi in fretta e furia quel lurido straccio di dosso. Raven intanto se la rideva, sapendo che così facendo Alexis aveva attirato l'attenzione di chiunque all'interno di quel magazzino.

«Così impari a fissare i due piccioncini senza cagare me.» la rimproverò Raven, ridacchiando. Alexis si morse il labbro, dando un'ultima occhiata ai diretti interessati: Bellamy aveva appena lasciato un dolce bacio sulle labbra di Gina, avvicinandosi poi al Rover.

Non appena arrivato, Bellamy buttò delle armi sopra l'autoveicolo. «Ehi! Vacci piano!» lo canzonò Raven, uscendo da sotto al Rover.

«Buongiorno anche a te.» gli sorrise lui, ormai abituato a certe cose. Subito dopo lanciò un arma a Miller e una ad Alexis.

Survivors || The 100Where stories live. Discover now