Survivors || The 100

Provocation

[ Vi chiederei cortesemente di lasciare un commento su ciò che pensate di questo capitolo, essendo molto importante per me. C'ho dedicato molto tempo e vorrei un vostro sincero parere, anche perché rivela una cosa molto importante sul passato di Alexis — se riuscite a coglierla —. Grazie dell'attenzione e godetevi la lettura!❤️ ]
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Clarke si offrì per il primo turno con Raven, tuttavia, poco dopo che quest'ultima stava parlando per conto di Alie, iniziò ad urlare, e Bellamy dovette trascinare Clarke fuori. «Sei finita Alie! Mi senti? Ti friggeremo!» fu questo che esclamò dall'esasperazione, purtroppo non rendendosi conto di stargli rivelando un'informazione importantissima: ora Alie sapeva cosa avevano intenzione di fare e avrebbe ovviamente cercato di impedirglielo, poiché Raven a quanto pare sapeva troppe cose.

Jasper nel frattempo era riuscito a liberarsi da delle manette che gli legavano i polsi, e Bellamy curò le ferite che Clarke si era provocata con lo scontro con Alie/Raven. «La verità fa male, eh?» la provocò subito Jasper, alludendo a tutti i peccati che Clarke si portava sulle spalle, mascherandoli come dei semplici errori di percorso. Ma, sopratutto, riferendosi alla morte della sua amata Maya, che era avvenuta per mano di Clarke, e per cui Jasper provava dell'astio verso la ragazza.

Alexis gli diede un pizzicotto più forte che mai e Jasper dovette trattenersi dal non urlare. Tuttavia, quando incrociò lo sguardo furioso dell'amica, tutto il suo coraggio per affrontarla sparì improvvisamente: quegli occhi verde smeraldo incutevano ancora più paura del solito. Dovette quindi tenersi per sé il fastidio che provava nei confronti degli atteggiamenti di Alexis, rimanendo calmo e tranquillo.

«Vado io ora.» dichiarò quindi Alexis, capendo che non era di certo il momento di mandare Jasper a fare da guardia a Raven. Nessuno osò obbiettare, anche se c'era qualcuno che avrebbe voluto farlo.

Non appena entrò nella stanza che stava sul retro della piccola dimora di Niylah, sul viso di Raven si dipinse un sorriso alquanto malizioso e provocatorio: un'altra ottima vittima per il suo perverso gioco mentale.

«Alexis, eh? Anche te hai parecchi pesi che ti gravano sulle spalle. A partire dal motivo per cui sei stata incarcerata.. O sbaglio? — Raven alzò lo sguardo verso Alexis, ma purtroppo ancora non ottenne nessuna reazione dalla ragazza; ma d'altronde sapeva che non sarebbe stato così facile con lei — Volevi salvare delle povere e ingenue bambine.. Quell'uomo abusava di loro, eh? E tu l'hai ucciso. — il sorriso sul volto di Raven sparì e il suo sguardo andò a puntarsi sul pavimento — Oh, hai fatto bene. Non ti biasimo sai? L'avrei fatto anch'io.» ma il suo tono era così crudele e disonesto che nessuno avrebbe mai detto che quella era veramente Raven. E in effetti non lo era. Purtroppo però, Alie/Raven non ottenne ancora alcuna attenzione da parte di Alexis, anche se avvertiva che quest'ultima si stava trattenendo a stento.

«La tua vita però è circondata dalla morte, non è vero? Tua madre, Wells, Charlotte, Finn, Lincoln, Amos. Tutti quelli che ami muoiono. — ancora una volta, un sorriso malsano si allargò sulle labbra di Raven mentre Alexis tentava con grande difficoltà di non dargli corda: sapeva che non era Raven a parlare, ma Alie. E lei era più forte di Alie, o almeno era ciò che pensava e sperava. — È come se dietro di te ti trascinassi la Morte in persona, sbaglio? Vedrai.. Presto anche Bellamy morirà per colpa tua. O forse sarà Bellamy ad uccidere di nuovo chi ami.» e fu lì che Alexis non ci vide più dalla rabbia. Alie si era spinta fin troppo in là, aveva toccato un argomento che mai avrebbe dovuto tirar fuori. Andava bene parlare del suo passato, di tutte le morti che le erano scivolate di fronte agli occhi, senza che lei potesse farci niente. Tutto ciò andava bene perché ormai era consapevole di non poterci più fare nulla. Ma non poteva permettersi di parlare di Bellamy in quel modo, o comunque di parlare indirettamente di Amos in quel modo.