Capitolo 15 - Fine

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-Fine-

(Capitolo 15)

<<Scendi>>, mi ordinò Cassandra giù dalla finestra. Era seria, la sua voce composta e fredda.
Presi il giubbotto e in un istante scesi giù nell'ala laterale del castello dove la mia finestra si affacciava. Correvo: avevo troppe domande da farle, anche qualche rimprovero.
Fuori faceva freddo, ma la corsa appena fatta aveva scaldato il mio corpo.
Eccola: pallida, sensuale, bellissima.

<<Ti ho aspettato per lungo tempo, mi devi molte spiegazioni>>.

Cassandra sembrò non ascoltare le mie parole e, improvvisamente, girò le spalle e iniziò a correre: sembrava volesse sfidarmi ad una gara.

Stava di nuovo fuggendo da me, ma non l'avrei fatta scappare un'altra volta.

Cominciai a correre anche io. Passo dopo passo eravamo sempre più distanti dall'accademia; avevamo raggiunto un grande prato a metà tra terra e cielo, una bellissima distesa di verde interrotta bruscamente da un pericolosissimo strapiombo. Lei si fermò proprio in quel prato, si voltò verso di me.
<<Ti sfido>>

<<Ma..ma che diavolo stai dicendo? Dobbiamo parlare. Affrontami con le parole, non con la lotta. Non fuggire dai problemi!>>.
La mia ultima frase colpì nel profondo Cassandra. Era arrabbiata, lo si leggeva in volto, ma un velo di tristezza avvolgeva i suoi gesti, le sue espressioni, la sua esile figura.
La ragazza dai capelli color della notte strinse la pokéball che aveva in mano, lanciandola nella mia direzione.
Avrei accettato di sfidarla ma, a parte Swoobat, non avevo minimamente idea che pokémon avesse Cassandra.

Dalla sfera uscì Butterfree, un pokémon perfetto per Cassandra: dolce ed elegante ma determinato come lei.

Decisi di rispondere alla sua scelta con Tepig: secondo natura, un pokémon di tipo fuoco avrebbe dovuto battere uno di tipo coleottero.

<<Butterfree, raffica>>

<<Tepig, tieniti stretto al terreno e dopo usa braciere>>.
La farfalla viola sbatteva velocemente le sue grandi ali, ma il mio pokémon, nonostante qualche tentennamento, resistette bene al vento. Non appena Tepig finì di subire la raffica, ricambiò l'attacco con fiamme scintillanti che danneggiarono Butterfree.
Mentre i nostri pokémon lottavano alternando colpi fisici, fiamme e ronzii assordanti, guardavo Cassandra: coordinava Butterfree a bassa voce e a testa bassa e, se non sbaglio, mi sembrò di vedere qualche lacrima cadere dal suo volto.
Avrei voluto smettere, ma lei continuava a ordinare al suo pokémon di attaccare: non volevo che Tepig subisse passivamente tutti quei colpi e così, seguendo gli insegnamenti del mio maestro, chiesi a Tepig il suo lanciafiamme. Le fiamme circondarono Butterfree.
K.O. Uno a zero per me.
Cassandra fece rientrare Butterfree. Immediatamente prese un'altra sfera e la lanciò sul prato: un rovente Charmeleon fece la sua comparsa.
<<Grazie Tepig, torna nella sfera. Sealeo tocca a te>>.

Non so se la mia scelta fu la più adatta: Sealeo è un pokémon acqua/ghiaccio, un' arma a doppio taglio da usare contro un pokémon di tipo fuoco.

Sealeo comparve in campo, ma fu subito colpito dagli artigli affilati di Charmeleon.
<<Così non va, Cassandra, è contro le regole!>>.

Cassandra piangeva. Sapeva di non fare la cosa giusta, ma non avevo capito perché lo stesse facendo.

<<STAI ZITTO. Cosa sono le regole, se non uno stupido dettame della società? Io sono contro la società... questa società che mi schiavizza e mi usa. Ora tira fuori la grinta e combatti da uomo, al diavolo i sentimenti...>>.

Le sue parole mi stordirono. Non capivo più.

L'unica cosa di cui avevo preso consapevolezza è che Cassandra aveva un problema, ma non sapevo in che modo avrei potuto aiutarla.
Contraccambiai la lacerazione con un bottintesta, poi decisi di usare surf.
Fuoco e acqua si alternavano davanti ai nostri occhi. Caldo. Freddo. Caldo. Freddo. Queste sensazioni si alternavano ad una grande velocità, confondendo i pokémon sul campo, e me.

Il caldo era insopportabile per Sealeo, tanto che svenne dopo l'ennesima ondata di calore arrivatagli sul corpo.

Uno a uno. Palla al centro.

Entrambi facemmo rientrare i nostri pokémon nelle loro sfere, ne prendemmo delle altre: Swoobat ed Aipom entrarono in campo.

<<Aipom, FULMINE>>
<<Swoobat, PSICORAGGIO>>.

Gli attacchi dei nostri pokémon furono lanciati contemporaneamente: lo scoppio che ne derivò fu davvero forte. Caddi a terra e per sbaglio la pokéball di Tepig si aprì e lui uscì fuori, impaurito e preoccupato per la situazione.
<<Sta calmo piccolo, Aipom ce la farà>>

<<Ora, aereoassalto>>.

Swoobat si lanciò di capofitto verso Aipom, quest'ultimo lo schivò e, sotto il mio comando, colpì il pipistrello con comete.
Cassandra gridava, cadde a terra, si rialzò, sembrava disperata.
Basta. Dovevo raggiungerla.

Mentre i nostri pokémon lottavano io, seguito da Tepig, attraversai il campo. Cassandra si trovava vicino allo strapiombo, avevo paura per lei.
<<PARLAMI, VOGLIO PARLARTI, PERCHE' TUTTO QUESTO, PERCHE'?>>
<<NON AVVICINARTI, VAI VIA!>> gridava lei gettando le mani in avanti.
Cassandra mi allontanava, con i gesti e con la voce, ma non ci sarebbe stato nulla che mi avesse impedito di raggiungerla.

<<NO! SWOOBAT AIUTAMI!>> Cassandra urlò.
Swoobat venne a soccorrerla. D'un tratto il pokémon colpì la mia schiena e Tepig. Subito dopo, il vento provocato dalle sue ali fece il resto. Lo scontro fu fatale.
Tepig ed io cademmo nello strapiombo.

Era la fine, il mio viaggio era concluso e stavo trascinando verso la fine anche una vita innocente, la vita di un mio pokémon amico.
La mia speranza di salvezza fu un ramo che fuoriusciva dalla parete rocciosa: mi aggrappai a quello con il braccio sinistro.

Non appena ripresi lucidità, notai con immenso sollievo che Tepig, alla mia sinistra, era ancora vivo, aggrappato ad un ramo più piccolo.

Mentre Aipom venne a soccorrerci, gridando e piangendo come non mai, Cassandra, ancora in lacrime, prese il volo con il suo Swoobat.

<<Addio Jackie....mi dispiace..mi dispiace...>>.
La mia mente, in preda alla follia e alla disperazione per ciò che era appena successo, stava crollando: stavo perdendo i sensi.
Guardai Aipom, poi Tepig, infine accarezzai col braccio libero la sfera di Sealeo.

E fu così che il ramo si spezzò.

Pokémon SoulWhere stories live. Discover now