Capitolo 8 - Di ghiaccio, ma non il cuore

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-Di ghiaccio, ma non il cuore-

(Capitolo 8)

Ammetto la mia ignoranza: non sapevo a quale pokémon quella pinna appartenesse.
Ma man mano che la nave si spostava potevo osservarlo meglio: era blu, aveva un corpo grasso e dalla faccia spuntava un grosso paio di baffi.
<<Mamma, mamma! Guarda, c'è un Sealeo laggiù, guarda com'è bello!>>.
L'esclamazione del bambino al mio fianco fu illuminante per me: si trattava di un Sealeo, ecco il nome di quel pokémon.

"Sealeo- pensai tra me e me- sarai mio!"
Con tutta fretta feci uscire aipom dalla sfera e gli ordinai di usare comete sul pokémon: la distanza avrebbe sicuramente reso gli attacchi meno potenti, ma per lo meno Sealeo non poteva attaccare Aipom con attacchi fisici.

Sealeo si girò spaventato, lanciò un urlo da combattimento e, dopo aver sbattuto le sue pinne anteriori una contro l'altra, lanciò un potentissimo raggio gelante verso la nave.

La gente cominciò ad urlare e fuggire spaventata, ma non ne ebbi cura: quel pokémon mi piaceva troppo e non potevo lasciarmelo scappare.

Presi il mio zaino e ne estrassi un pezzostella trovato qualche mese prima, lo diedi ad Aipom e ordinai di lanciarlo a Sealeo.

Il pezzostella andò a sbattere sulla fronte di Sealeo. Mi spiaceva fargli del male, ma non potevo catturarlo al pieno delle sue forze.

Il pokémon ghiaccio sembrava divertito da questa lotta a distanza: sbatteva di continuo le pinne e lanciava attacchi geloraggio in segno di festa. D'un tratto andò via dal banco di ghiaccio e nuotò velocemente verso la nave, ormai troppo distante da lui anche per i suoi raggi.
Urlò, e dopo l'urlo, il silenzio.
Silenzio che durò per pochi istanti perché, all'improvviso, il rumore assordante di un'onda gigantesca sovrastò ogni cosa.

Sealeo sapeva utilizzare l'attacco surf, e con una potenza che non mi sarei mai immaginato.

L'onda sbattè contro la nave: molti gridarono per lo spavento mentre la nave barcollava.
L'attacco era stato troppo forte, così forte che ne dovetti subire le conseguenze.

D'un tratto, senza neanche sapere bene come, mi ritrovai fra le gelide acque del mar Zaffiro in balia dell'onda generata da Sealeo. Da lontano sentivo Aipom gridare.

Questa è l'ultima cosa che ricordo.

.......................................

Dove mi trovavo ora? Cos'era quel posto?

Era giorno, una bellissima giornata di sole per l'esattezza: il cielo era limpido e l'aria calda.

Ero disteso in una stanza simile a quella di una piccola pensione. Di fronte a me una grande finestra affacciava su una veranda sulla spiaggia.

Alla destra del letto dove mi risvegliai notai una sedia con i miei vestiti. Non ci avevo fatto caso, ma non indossavo i miei soliti abiti, ma una canotta bianca e dei calzoni a righe.

All'improvviso ricordai tutto quello che era accaduto la sera prima.

<<AIPOM!!! - gridai - Dove è finito Aipom, cosa gli sarà successo?>>.

Ricordai anche di Sealeo, il pokémon dei miei desideri che trasformò quella serata in un incubo.
<<Buongiorno caro, tutto ok?!- esclamò l'infermiera Joy che era appena entrata nella stanza- c'è qualcuno che vuole vederti!>>.
Ed ecco, dopo essere sbucato dalla spalla dell'infermiera, Aipom sorridente come sempre.
Non dissi neanche una parola, non mi importava di nulla, l'importante era che lui stesse bene.

<<Hai fatto un brutto volo ieri eh?- continuò l'infermiera- fortuna che quel pokémon ti ha portato fino a questo centro medico, sennò non oso immaginare che fine avresti fatto>>

<<Quale pokémon?>> Domandai sorpreso.

<<Sealeo. Ieri notte ero in veranda e all'improvviso, dal mare, ho visto arrivare quel pokémon con te sul dorso. Un passeggero della nave che ti ospitava ha notato la scena e ha chiamato l'agente Jenny in modo che Aipom e i tutti i tuoi averi tornassero da te>>.

<<Sealeo...ma..ma, come ha fatto quell'uomo a sapere dove Sealeo mi stesse portando?>>
<<Questo non lo so neanche io. Ricordo solamente che il passeggero non era un uomo: era una ragazza, e mi pare avesse detto all'agente di chiamarsi Cassandra>>.

Cassandra.

Cassandra era nel traghetto senza che io lo sapessi, ha recuperato Aipom, ha chiamato soccorso e ha capito dove Sealeo volesse portarmi.

Il mio corpo fu invaso da un mix di sentimenti, che andavano dallo stupore alla confusione, dalla gioia per essere ancora vivo alla tristezza di non aver potuto vedere, per la seconda volta, il viso di quella ragazza. Perché non dirmi che anche lei si trovava sul traghetto? Perché soccorrermi? Avrà voluto ricambiare il favore per averla salvata la mattina precedente?

<<Ok, ok...grazie, grazie di tutto infermiera Joy>>

<<Di niente, caro. Se hai bisogno di qualcosa sono in veranda, ok?!>>.
Annuii semplicemente. Mi alzai dal letto e, dopo aver abbracciato il mio piccolo pokémon, indossai i miei vestiti, la giacca di mio padre (che ormai aveva perso il suo profumo....maledetta acqua salata) e andai in veranda per salutare l'infermiera.

Non appena uscii, però, la prima cosa che notai fu un pokémon, fermo lì sull'acqua come se stesse aspettando qualcosa, o meglio, qualcuno. Quella creatura era Sealeo, e aveva uno sguardo sofferente.
<<E' da tutta la notte che ti aspetta, fermo lì. Credo si voglia scusare con te per quello che è successo...>> disse la vivace infermiera.

Andai verso Sealeo, e questo, non appena si accorse di me, cambiò la sua espressione, lasciando spazio ad un sorriso raggiante.
Cominciò a sbattere le pinne ed emettere suoni gioiosi. Era fantastico.

<<So che ti sei preoccupato per me- esclamai- ma come vedi è tutto apposto. E' anche vero che ho preso un bello spavento: non ho di certo un buon equilibrio, ma tu hai dato una bella botta a quella nave! Ti propongo una cosa allora: tu mi aiuterai a perfezionare il mio equilibrio ed io ti aiuterò a gestire meglio la tua forza. Ci stai?>>.

Sealeo cominciò ad entrare e uscire dall'acqua con un tale entusiasmo che riuscì a far scoppiare dal ridere l'infermiera Joy e me. D'un tratto, mentre Sealeo balzava fuori dall'acqua maestosamente, presi una pokéball e la lanciai verso la sua direzione.

Avevo catturato il mio secondo pokémon!

Ero felice. Raramente provavo questo sentimento, ma in quel momento lo stavo assaporando a pieno. L'entusiasmo della cattura, però, durò poco, sostituito subito dal sentimento del dubbio.<Infermiera Joy, mi scusi, mi potrebbe dire in che città mi trovo?>>

L'infermiera sorrise e indicò verso l'alto. In direzione del suo dito trovai un monte sormontato da uno strabiliante castello medioevale.

<<Benvenuto ad Hannington, Jackie!>>.

Pokémon SoulWhere stories live. Discover now