Capitolo 1 - Passato per capire il presente

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-Jackie, sono Io-

(Prologo)

Sono Jackie, ma potete chiamarmi Jack,
e sono costantemente vittima del posto in cui vivo. Qui a Ridley la vita scorre tranquilla e serena, anche troppo: poco più di 2500 abitanti, una scuola, un parco e poco più. Questa è la mia città natale, che sta tra la montagna e il mare, e che mi sta stretta.
Con la mente rivolta spesso verso altrove, vivo circondato dagli sguardi e le occhiatacce dei miei  compaesani.

Perché direte voi? Perché sono un allenatore, un allenatore di pokémon!

Ma per capire il perché dell'odio che gli abitanti di Ridley provano verso di me, e il mio verso di loro, dobbiamo tornare indietro di qualche....anno.

-Passato per capire il presente-

(Capitolo 1)


Prima di essere una cittadina retrograda, avvolta nel mistero e imprigionata dalle sue pazze regole, Ridley era il fiore della regione di Work: un paese pieno di vita che offriva mille opportunità a tutti, specie agli allenatori di pokémon.
Ridley era la cittadina che sfornava i migliori allenatori della regione: sin dall'età di 5 anni ogni cittadino doveva possedere un pokémon e con esso condividere la vita in tutto e per tutto.
C'era persino una palestra enorme, nella quale ragazzi di tutte le età imparavano l'arte del combattimento fra pokémon.
Insegnanti provenienti da tutto il mondo, tornei, allenatori fantastici che possedevano pokémon bellissimi e rarissimi: la palestra Alfa era il cuore pulsante della città!
Ridley aveva una grandissima rivale, però: Riverpool, una solare città bagnata dalle acque del mar Zaffiro, sede della seconda palestra più famosa della regione: la palestra Omega.
Nonostante la concorrenza, i Ridleyani erano invidiati in tutto il mondo perché si narra che  in questa cittadina ci fosse qualcosa di speciale che legava ogni allenatore con il suo pokémon: un misterioso potere che pre doni energia ad ogni pokémon. Alcuni addirittura pensano che Ridley fosse il nido segreto di Ho-Oh, il pokémon leggendario portatore di felicità e concordia fra uomini e pokémon.
Ad ogni allenatore di Ridley, sin da piccolo, viene inculcata l'idea di diventare il miglior allenatore e, visto che ormai la leggenda del nido di Ho-Oh si era sparsa per tutti gli angoli del mondo, chiunque arrivava a Ridley per diventare "l'allenatore supremo", colui il quale sarebbe riuscito a domare la fenice leggendaria.
Molti ragazzi e ragazze vissero in una gara continua, una competizione infinita al fine di catturare Ho-Oh e quindi diventare l'allenatore per eccellenza.
Finora solo quattro allenatori dicono di aver visto la leggendaria creatura, ma nessuno era riuscito minimamente a catturare, per non dire scalfire, il mitico uccello.
Ma a Ridley Mike, Katrine, August e Belle sono considerati degli eroi perché, a detta del popolo, sono i "prescelti dalla divina creatura".
I quattro ragazzi, ormai uomini e donne sulla cinquantina, dicono di aver affrontato Ho-Oh nella vetta Aguzza, il luogo più  angusto di tutta la regione di Works, ma nessuno di loro vinse la mitica bestia alata, anzi, vennero immediatamente sconfitti. Nonostante ciò, vengono considerati degli eroi semplicemente per il fatto di aver affrontato Ho-Oh.

E fin qui voi direte: "e tu che c'entri?"
Ecco: il problema all'inizio non ero io.... Vi spiego meglio.
Circa trent'anni fa, mentre tutti acclamavano i "super 4" non solo per il loro incontro con Ho-Oh, ma anche per le loro innumerevoli vittorie nei tornei internazionali, venne a disturbare la loro fama un ragazzo strano, diverso dai canoni di allenatore che si vedevano a quell'epoca:
arrivò a Ridley Romeo.

Durante l'ennesima celebrazione in piazza dei Super 4, l'allegro rumore di festa venne improvvisamente spezzato dal rombo di una grossa motocicletta da centauro.
Tutti si voltarono incuriositi, per vedere chi stesse interrompendo quel bel momento: la moto si fermò in mezzo alla piazza. Una massa di boccoli dorati uscì dal casco.
<<Chi è questo?>> chiedeva la gente. Mike e gli altri, sopra il palco, si girarono esterrefatti.
Il motociclista dai capelli dorati scese dalla moto e si diresse verso il palco: aveva poco più di  25 anni, indossava un lungo impermeabile nero di pelle, portava a tracolla uno zainetto beige e indossava un paio di stivaletti di pelle nera. Nel suo volto era dipinto un piccolo ghigno furbo, e negli occhi gli si leggeva tanta sfrontatezza, quasi arroganza. I suoi occhi castani erano ardenti e si infuocarono appena incrociarono quelli dei Super 4. Il motociclista salì sul palco, rubò il microfono a Katrine ed esclamò: "Sono colui che catturerà Ho-Oh e colui che annienterà i Super 4...ah, dimenticavo, vengo da Riverpool, il mio nome è ROMEO."
La gente bisbigliava rumorosamente.
<<Chi saresti tu? Romeo? Mai sentito, e per non averti mai sentito vuol dire che non sei nessuno!>> esclamò ridacchiante Mike.
<<Catturare Ho-Oh? Impossibile, non ci siamo riusciti noi, figuriamoci uno di Riverpool!>> esclamava con orgoglio August.
Katrine era spaventata dal fiero atteggiamento di Romeo, mentre Belle guardava silenziosa.
<<Vi farò pentire delle vostre parole-disse con tono arrogante Romeo- voglio sfidarvi>>.
Tutti gli spettatori cominciarono a parlare ancora più forte, incitando i Super 4 a farsi avanti.
<<Ti sfido io, disse Mike, così impari a disturbarci la festa>>.

Pokémon SoulHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin